gabriella marzia rapisarda

Tutti gli Enigmi della Sfinge di Giza

2019-06-13 04:49:08

- Oh Sfinge

- Oh Sfinge... tu che vivi nell’oltreverso rispondi perfavore alla mia domanda...: 
È possibile sfuggire alla morte?

- Si, è possibile!
Nel tempo prevenendo e curando le infermità...
Nello spazio, perpetuando l’identità personale nella trasformazione dell’esistenza, per mezzo del ricordo delle proprie opere trasmesse ai posteri. 
La vita è il risultato e non può conservarsi se non con la successione e il perfezionamento delle forme. 
La scienza del movimento perpetuo o continuo è quella della vita e della natura. 
Questa scienza, rivelata a me dagli spiriti ultraterreni, ha per oggetto la giusta ponderazione delle influenze equilibrate. 
La rinnovazione si opera attraverso la distruzione, quindi la generazione è una morte, la morte è una generazione.

Da sempre la figura della sfinge rappresenta qualcosa di enigmatico e misterioso, tanto che nell’uso comune il termine ha assunto un doppio significato, a definire tanto le antiche sculture di un mostro mitologico, quanto una persona che non fa trapelare nessuna emozione, e quindi enigmatica per chi le sta intorno. 

Presente in oriente fin da tempi lontanissimi, la più antica scultura di una sfinge risale al 9500 a.C. ed è stata trovata a Gobekli Tepe, in Turchia. Arrivò fino in Grecia, passando per l’Egitto, dove la sfinge veniva rappresentata con un corpo leonino e testa umana, ma talvolta anche di falco o di capra. Nonostante l’archeologia e la storia siano riusciti a svelare molti segreti del nostro lontano passato, rimangono ancora molti interrogativi sulla sfinge più conosciuta al mondo, quella che veglia sulle Grandi Piramidi nella piana di Giza, perché la funzione della sfinge era proprio questa: stare a guardia di necropoli reali o di templi religiosi. 

La Grande Sfinge egiziana è forse il monumento antico che ha generato, e continua a generare, continue controversie, soprattutto sulla sua età, ma anche su chi la fece costruire, e di chi sia il volto che continua a scrutare il deserto, senza curarsi dei millenni che passano, e degli uomini che la guardano intimoriti. La teoria più consolidata è che sia contemporanea alle Piramidi di Giza, costruita durante il regno del Faraone Chefren.
Le sembianze del volto della sfinge dovrebbero quindi essere quelle di questo antico sovrano, ma secondo studi recenti, il volto potrebbe essere quello di suo padre Cheope, il costruttore della piramide più grande di Giza.

Esiste però un’altra teoria, che si basa sulle dimensioni della testa della sfinge, troppo piccola in proporzione al corpo. L’ipotesi, che non è del tutto nuova perché affermavano qualcosa di analogo anche gli eminenti egittologi Auguste MarietteGaston Maspero, anticipa la costruzione della sfinge ad un periodo pre-dinastico, durante il quale era forse praticato un precoce culto del sole, in omaggio al quale la statua fu orientata ad est, verso il sole nascente. Forse la sfinge originale aveva la testa di un leone, ri-scolpita poi durante il regno di uno dei faraoni che riposano nelle Grandi Piramidi.

L’affascinante teoria ventila l’ipotesi che nemmeno gli Egizi dell’Antico Regno sapessero chi avesse costruito la sfinge, forse una cultura lontana nel tempo anche per loro. Quello che si sa per certo, è che i primi interventi di restauro sulla sfinge risalgono circa al 1400 a.C., durante il regno del Faraone Thutmose IV, che cercò di liberarla dalla sabbia, e collocò una statua del padre Amenhotep II fra zampe del monumento, oggi purtroppo non più visibile. 

fonte: https://www.vanillamagazine.it/tutti-gli-enigmi-della-sfinge-di-giza/ 

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