gabriella marzia rapisarda

Il Teatro di Andromeda, una creazione sognatrice e visionaria

2019-05-24 06:25:56

Nella Sicilia agrigentina esiste un teatro specchio di una costellazione e capace di sconvolgere tutti i canoni architettonici. È l'affascinante Teatro di Andromeda, uno spazio scenico atemporale e archetipo realizzato dal pastore-architetto Lorenzo Reina.

Astrattezza, austerità e misticismo a mille metri di altezza e con vista sull'isola di Pantelleria. Un luogo fuori dal tempo e dalla spazio, un scena semplice e scarna che racchiude in sé tutto il peso dell'atemporalità. Nessuna materialità, solo quell'essenziale che si erge a simbolo e mette in moto il pensiero. Queste sensazioni, insieme con altre confuse e personali percezioni, affiorano quando ci si trova davanti al Teatro di Andromeda, una creazione sognatrice e visionaria ideata da Lorenzo Reina e situata nell'agrigentino Santo Stefano Quisquina. Proprio lì dove la terra sicula si eleva e le nuvole bianche fanno capolino, Reina ha dato vita ad uno dei più affascinanti teatri contemporanei della Sicilia

Pastore di professione e scultore per passione, Lorenzo Reina ha avuto la fortuna di scoprire quel luogo mozzafiato grazie al quotidiano contatto con la sua terra e al continuo peregrinare insieme con i suoi animali. Un sognatore che ama evadere e immaginare: un instancabile visionario. Non a caso in un autoritratto, l'ideatore del Teatro Andromeda si racconta così: "nato sotto il segno dei pesci nel 1960, confesso che ho vissuto metà della mia vita dormendo, e l'altra metà, sognando una vita che non fosse quella di servo-pastore a cui ero destinato. Mio padre mi voleva pastore perciò ho passato la mia adolescenza in compagnia di pecore e cani e di un solo libro, "La Tavola Rotonda" (un'antologia di letteratura italiana e straniera,rubata a mia sorella ). Dal 2012 non faccio più il pastore, ma quando mi addormento, sogno sempre armenti e cani. Ora vivo in una fattoria solitaria tra i monti che coronano il paese dove sono nato, Santo Stefano Quisquina, dove allevo asini e coltivo la terra come un contadino di Dio". 


Proprio errando con il gregge, Reina ha scoperto quel luogo incantevole sul quale adesso si erge il Teatro, una terrazza naturale e incontaminata dalla quale sembra di toccatre con mano le stelle. "Qui, negli anni settanta, portavo il gregge al pascolo nell'ora del tramonto, che stranamente, restava immobile e ammaliato fino a tarda sera ,fino a quando il cielo si ricamava di stelle. Allora ho intuito che da quella sommità fluiva energia positiva...in un lampo ho visto le pecore mutarsi in pietre su cui sedevano persone...avrei potuto finalmente parlare con qualcuno, non sarei stato più solo". Così - a metà degli anni '80 - dopo aver ideato il progetto architettonico, ogni roccia iniziò ad essere collocata nella posizione più opportuna. Pietra dopo pietra, il Teatro prese forma e identità nel momento in cui una notizia importantissima fece il giro del mondo: si speppe che la Galassia M31 della Costellazione di Andromeda sarebbe entrata in collisione con la nostra Via Lattea a distanza di circa due miliardi e mezzo di anni. Così quel luogo magico, quella Rocca divenne specchio del cielo e prefigurazione della futura collisione tra la Via Lattea e la costellazione: il riflesso terrestre e mitologico della Costellazione di Andromeda

Proprio come le stelle che compongono quest'ultima, centotto sono i doppi cubi di pietra davanti al palcoscenico sui quali sedersi per osservare l'incanto della natura o la meraviglia dell'arte. Un lavoro durato 30 anni, giorni e anni trascorsi vivendo un'intensa connessione con la natura e con il desiderio di innalzarla ad opera d'arte. Ideatore e fruitore della sua stessa opera, parte integrante di quella Rocca, Lorenzo Reina ha scelto di non seguire precise regole architettoniche. Ciò che d'altra parte Reina desiderava era creare uno spazio scenico in piena simbiosi con la natura. Sculture e statue di diversa grandezza ricordano, infatti, la mitologia greca e accompagnano lo spettatore in un viaggio archetipo lungo il camminamento. Dopo aver varcato la porta d'ingresso metallica che gira intorno al suo asse, lo spettatore è accolto da un'atmosfera al contempo classica, post moderna e concettuale.

Un teatro unico al mondo, affascinante e intenso al punto da ottenere l'invito per partecipare alla XVIa edizione della Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, dove dal 26 maggio al 25 novembre scorso è stato in esposizione tra i progetti di "Arcipelago Italia" presso il Padiglione Italia curato da Mario Cucinella. Un riconoscimento certamente importantissimo per un architetto che, seppur non laureato, ha sempre dimostrato di aver la progettazione e la fantasia nelle vene

Quella del Teatro di Andromeda è una storia che racconta la Sicilia mitologica e selvaggia, l'isola intensa dei profumi, dei miti e delle leggende che è in connessione profonda con il suo territorio: un'esperienza teatrale e naturalistica da non perdere 

FONTE : https://www.easyviaggio.com/attualita/il-teatro-di-andromeda-rocca-reina-87071 

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