gabriella marzia rapisarda

Come e quando praticare il digiuno terapeutico igienista?

2019-07-11 06:16:46

In questa guida pratica (rivista e aggiornata nel 2018) vedremo come, quando e perché fare il digiuno terapeutico igienista.

Il digiuno è il mezzo che la natura utilizza per liberare il corpo dai tessuti “malati”, dagli accumuli di scorie e tossine. 

Il nostro metabolismo si regge infatti su due attività in equilibrio:

  • l’anabolismo (costruzione)
  • e il catabolismo (distruzione di materia organica)

In ogni organismo vivente il cibo – dopo essere stato digerito – viene assimilato dalle cellule che, a loro volta, si nutrono di ciò che è utile ed eliminano ciò che non serve: le scorie metaboliche (catabolismi).

Quando il corpo funziona bene, questi “rifiuti” vengono poi eliminati ogni giorno attraverso gli organi escretori (reni, fegato, intestini, pelle, vie respiratorie, ecc.)

Perché ci mancano le energie?

Il nostro corpo per digerire e assimilare i nutrienti consuma molte energie, soprattutto con i cibi troppo elaborati.

Ecco perché mangiare in continuazione paradossalmente toglie energie al nostro organismo, ne diminuisce la quantità perché impegnate in continuazione nel processo di digestione, assimilazione, eliminazione delle scorie (attività catabolica).

Secondo l’igiene naturale l’accumulo di queste scorie determina la tossiemia.


Perché il digiuno è terapeutico?

Durante il digiuno si recuperano le energie che normalmente utilizziamo per i “processi digestivi” sopra indicati.

Non assumendo cibo dall’esterno, il corpo si nutre delle proprie riserve con il processo dell’autolisi (digestione dei propri tessuti), facendo così una pulizia profonda del nostro sistema.

In altre parole,  permettendo al nostro corpo di mettere in atto la vis medicatrix naturae, la forza guaritrice della natura che esiste dentro ognuno di noi, alla base di qualsiasi teoria medica.

Perché abbiamo paura di morir di fame?

C’è molta confusione riguardo il termine digiuno, molti non si rendono conto che esso è lo stato naturale dell’essere umano, interrotto solo da brevi intervalli in cui ci alimentiamo.

Un tempo non era disponibile tutto il cibo di cui si dispone adesso eppure esistevano uomini più forti e resistenti di quanti ce ne siano ora. L’abbondanza di cibo di cui disponiamo al giorno d’oggi, paradossalmente ci fa più male che bene.

Quindi quando l’uomo è nel suo stato naturale, ovvero non è impegnato nei processi digestivi, il corpo ne approfitta per fare pulizia interna e profonda.

Questa pulizia avviene per ordine, eliminando prima tutto ciò che non è utile. Viene metabolizzato prima il grasso, il glicogeno epatico e le cisti, i tumori, gli ascessi, la cellulite, gli edemi, i trombi, etc.

Mentre le strutture “nobili” fondamentali per la sopravvivenza sono utilizzati solo nell’ultima fase, quando inizia “l’inedia”. Questa è la fase in cui non bisognerebbe mai arrivare ma il digiuno, se fatto con buon senso e magari con l’assistenza di un medico qualificato, non è affatto pericoloso.

Quando è meglio non praticarlo?

Il digiuno terapeutico, che sia quello igienista o di altro tipo, è da escludere tassativamente solo in pochissimi casi:

  • la carenza nutritiva “reale” (assai rara nella nostra società);
  • la ‘paura ossessiva’;
  • la gravidanza, al massimo si possono praticare digiuni molto brevi, tenendo presente che nei primi mesi potrebbe essere in relazione con aborti spontanei;
  • persone che hanno subito “trapianti”. Non ho esperienze dirette ma considera che durante il digiuno si rafforza il sistema immunitario, mentre nelle persone con trapianto si cerca di sedarlo per evitare il rigetto.
  • troppo magri;
  • persone sotto terapia farmacologica sono da valutare attentamente;
  • insufficenze renale, cirrosi, etc.

L’esperto terapeuta igienista può sempre valutare caso per caso l’utilità e la durata del digiuno secondo la propria esperienza.

Cosa può succedere durante un digiuno?

Durante il digiuno igienista, ovvero il riposo fisiologico, l’organismo inizia ad eliminare tossine.

Diminuisce il peso e si ha un senso di fame solo per i primi giorni (poi sparisce quasi completamente).

Gli organi sensoriali si affinano:

  • l’odorato è più sensibile,
  • gli occhi diventano più chiari e brillanti,
  • la vista e l’udito possono migliorare e con la ri-alimentazione ci si accorge di una migliore, “eccezionale” sensitività gustativa,
  • in genere ci si sente più tranquilli e rilassati,
  • le facoltà mentali – intorpidite nei primi giorni – si potenziano,
  • il desiderio sessuale può diminuire,
  • le mestruazioni generalmente arrivano in anticipo e possono essere anche più abbondanti,
  • il sonno migliora e bastano meno ore per sentirsi riposati,
  • le forze possono diminuire ma molti si sentono pieni di energie,
  • la lingua diventa patinosa e spesso avverte un “orribile” sapore in bocca,
  • l’alito e il sudore possono diventare anche “fetidi”,
  • le urine diventano più abbondanti e si possono colorare di scuro (spesso diventano più dense ed emanano un cattivo odore.)

Molti “digiunanti” hanno paura di “puzzare”, ma questo è uno scotto spesso necessario.

Quando fai le grandi pulizie in casa, produci egualmente “sporcizia” e nessuno si è mai vergognato di riempire bustoni su bustoni per buttarli.

Durante il digiuno terapeutico non esiste una regola che vale per tutti. Alcuni si sentono forti altri deboli, c’è chi è euforico e chi triste, chi ha fame e chi no, chi ha malesseri o crisi di eliminazione e chi sta bene, a volte benissimo.

La crisi di dintossicazione

Durante i primi giorni del digiuno (qualche volta anche a digiuno inoltrato) si possono avvertire dei malesseri e dei disturbi interpretati come crisi.

Queste “crisi” sono fisiologiche, dovute all’eliminazione della tossiemia. L’organismo rivive le malattie del passato e disintossica gli organi che ne hanno bisogno.

Vi è una rivisitazione a ritroso delle malattie vissute dal paziente. Si inizia con le patologie più recenti per arrivare a quelle della prima infanzia e ancor prima.

In omeopatia questo meccanismo è chiamato Legge di Hering. Il mal di testa può essere frequente in persone che abusano di caffè e di sigarette, la debolezza è in genere più marcata nelle persone che consumano poca frutta e verdure crude.

Quanto deve durare un digiuno terapeutico?

Il digiuno igienista è una pratica terapeutica semplice e anche piacevole, ma prima di intraprenderlo per conto proprio è consigliabile aver compreso bene sia la preparazione che la ri-alimentazione.

I digiuni igienisti usati come mezzo per recuperare la salute, in genere durano anche diverse settimane, salvo le diverse valutazioni del singolo caso.

H.M. Shelton, uno dei capostipiti dell’igienismo, consigliava di portare avanti il digiuno sino al ritorno della fame per avere una totale disintossicazione.

Ma attualmente io e altri professionisti seguiamo un’altra linea perché i tempi sono cambiati e l’uomo vive una tossiemia completamente diversa da allora.

Molte persone sono talmente intossicate e povere di “energie” da esaurire in soli pochi giorni di digiuno le proprie riserve di vitamine, sali minerali, oligoelementi, etc (le proprie riserve alcaline). Per questo è spesso preferibile iniziare con pochi giorni di digiuno e una cura di frutta e verdura cruda.

Come prepararsi al digiuno?

Volendo intraprendere un digiuno, che sia autogestito o guidato da un esperto igienista, è fondamentale una preparazione di almeno 3-30 giorni.

Esempio di preparazione lunga:

  • Prima settimana (a casa): seguire le combinazioni alimentari o, meglio ancora, quella che io ho ribattezzato dieta sequenziale.
  • Seconda settimana (a casa): aumentare gradatamente l’alimentazione con cibo crudo.

Tutto questo è indicativo perché poi dipende molto dalla situazione del singolo paziente. Molti terapeuti danno delle indicazioni più o meno precise rispetto alla preparazione, alcuni hanno creato dei protocolli, cioè delle procedure fisse da seguire.

Ciò, dal mio punto di vista non è corretto, oltre che pericoloso.

Enzo Biagi, grande giornalista, affermava che nelle sue interviste poteva garantire esclusivamente la prima domanda, gli altri suoi interventi dipendevano dalle risposte.

Allo stesso modo il terapeuta, dopo ogni consiglio/intervento, dovrebbe adeguarsi alle risposte del paziente.

Come condurre un digiuno terapeutico igienista?

Il digiuno deve essere vissuto senza tensioni, in un ambiente calmo, tranquillo.

Durante il digiuno si diventa più sensibili alle influenze esterne. Non potendosi più nutrire di cibo materiale, i digiunanti si nutrono di emozioni, informazioni e di tutto ciò che l’ambiente offre.

Le scuole della salute igieniste se ben condotte, sono i posti migliori per condurre un buon digiuno, con professionisti che ci aiutano ad intraprendere un viaggio verso la salute, godendosi passo passo tutto il tragitto.

Il digiuno ci può aiutare a liberarci anche dai condizionamenti psicologici, questi infatti riaffiorano spesso sotto forma di tensioni, crisi emotive, altro, ed è molto importante saperli gestire in modo adeguato.

Quando e come digiunare?

Il periodo migliore per digiunare è quello estivo, dalla primavera all’autunno, ma all’occorrenza va bene qualsiasi periodo dell’anno.

Non si prendono farmaci, non si fuma né si beve caffè. Per digiuno si intende esclusivamente una dieta idrica. Si beve acqua (orientativamente sino a 2 litri al giorno).

Durante il digiuno è importante seguire attentamente i desideri e bisogni del proprio corpo.

Ci si lava usando solo l’acqua ed eliminando in genere qualsiasi tipo di sapone. I denti si puliscono possibilmente senza usare il dentifricio.

E’ fondamentale entrare in uno stato d’animo di amore e di fiducia, vivere l’esperienza come se fossimo degli spettatori di ciò che succede e fidarsi della vis medicatrix naturae.

Il fanatismo è assolutamente bandito.

Come riprendere a mangiare dopo un digiuno?

Una buona ripresa alimentare deve avere come minimo la stessa durata del digiuno intrapreso. Una cattiva ripresa alimentare pregiudica i risultati ottenuti e può avere effetti nefasti sulla salute.

Il digiuno si interrompe in genere con frutta fresca semi-acida, possibilmente biologica, masticata e insalivata a lungo con tranquillità e serenità.

Anche centrifugati e succhi possono servire ed essere utilizzati.

FONTE:https://www.giuseppecocca.it/digiuno-terapeutico-igienista/?fbclid=IwAR0mi56nna696Kod531KcV98HVVhPznq3Y3xJL6W6AXqiKtkxGzmqzdChkI