gabriella marzia rapisarda

Andare in bici è un farmaco

2019-11-20 05:48:47

Moltissime persone in Italia e nel mondo vivono sotto polifarmacoterapia


ovvero devono assumere quotidianamente farmaci in associazione per mantenere sotto controllo patologie e migliorare il proprio stato di salute. Eppure ci sarebbe un modo meno invasivo per restare in forma, con gli stessi benefici di un farmaco ma senza quasi nessun effetto collaterale. 

Secondo una ricerca statunitense i farmaci più prescritti al mondo sono:

  • Statine: tengono sotto controllo il colesterolo LDL, ovvero quello “cattivo”;
  • Diuretici: aumentano la diuresi e riducono la quantità di acqua nel
    sangue, in modo da diminuire la pressione che questo fa sulle arterie;
  • Antipertensivi: agiscono su ormoni specifici che vengono inibiti per ridurre la pressione arteriosa;

Questi farmaci solitamente vengono presi per bocca e assunti in associazione, ogni giorno, da milioni, se non miliardi, di persone. Come vedete, questi farmaci agiscono su patologie spesso provocate dalla sedentarietà.

Eppure la ricerca scientifica ha dimostrato che esiste un’alternativa all’assunzione dei farmaci: l’attività motoria di tipo aerobico. Gli effetti di una pratica quotidiana sono paragonabili a quelli di un farmaco:

Tutti questi effetti a oggi vengono ottenuti tramite la somministrazione di vari farmaci ma è lecito pensare che anche l’andare in bici (essendo un’attività prettamente aerobica) debba essere considerata un farmaco. Il tutto senza la possibilità di incappare in effetti collaterali più o meno gravi, dal semplice fastidio gastrico alle ben più gravi ADR (Adverse Drug Reaction), ovvero reazioni imprevedibili all’assunzione dei farmaci.

Questa affermazione non è campata per aria poiché numerose case farmaceutiche hanno tentato di immettere sul mercato dei farmaci che avessero gli stessi effetti dell’attività fisica. Questi farmaci, definiti “excercise mimetics” avevano l’obiettivo di instaurare nel corpo le modificazioni strutturali indotte dall’esercizio fisico. Purtroppo la validazione scientifica tarda ad arrivare, poiché l’attività fisica ha un vantaggio che qualunque farmaco non ha: le modificazioni permangono a lungo tempo, anche se si smette di praticare. I farmaci invece, smettono immediatamente di avere effetti quando si finisce la terapia.


E’ una strada più lunga e difficoltosa, che richiede impegno e costanza, ma se volete davvero stare bene il mio consiglio è di utilizzare un farmaco potentissimo: l’attività fisica, specie in bicicletta. 

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Vi ricordo che per trovare al meglio la propria posizione ci si deve rivolgere a un biomeccanico professionista (laureato in scienze motorie o fisioterapia), che abbia soprattutto competenze anatomiche e che conosca come si muova il corpo sulla bici. Un errore è dare troppo peso alla nomea del biomeccanico o al software che utilizza, senza andare a valutare invece le reali competenze tecniche.

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https://www.bikeitalia.it/2018/06/29/andare-in-bici-e-un-farmaco-lo-dice-la-scienza/?fbclid=IwAR2VjdO9OFlW0cNk3IHSTpx76g8fIzBF1injkIyqVQWqBfJ9sVx2rrJqymM