Marco Pivato e Stefano Pivato, «L’ossessione della memoria. Bartali e il salvataggio degli ebrei: una storia inventata»,
Meno di tre anni fa l’ordinario di Storia contemporanea all’Università di Urbino, di cui è stato anche rettore, sosteneva: «Fra il 1943 e il 1944 il cardinale di Firenze, Elia Dalla Costa, allestisce una rete clandestina per il salvataggio degli ebrei rifugiati o profughi. Bartali, incaricato direttamente dal cardinale, compie vari viaggi in bicicletta dalla stazione di Terontola-Cortona fino ad Assisi, trasportando documenti e fototessere nascoste nei tubi della bicicletta. Bartali compie varie volte il percorso e, secondo le testimonianze, contribuisce al salvataggio di circa 800 ebrei. Bartali muore nel 2000, la vicenda viene svelata da alcuni testimoni solo dopo la sua scomparsa e il campione viene dichiarato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale israeliano delle vittime dell’Olocausto fondato nel 1953 e che vuole costituire un riconoscimento per i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare gli ebrei durante le persecuzioni naziste».
Io penso che se Gino fosse ancora tra noi risponderebbe '' si, in effetti io non ho fatto niente , ho solo percorso centinaia di chilometri in bicicletta come mi piaceva fare...fa nulla se nei tubolari portavo documenti che potevano portarmi davanti al plotone di esecuzione fascista... ma a voi che puntate il dito, chiedo.. VOI cosa fate di buono per gli altri?