Francesco Maccioni

Founder Junior

Parto cesareo : la World Health Organization lo raccomanda nel 10-15% dei casi.

2021-01-19 14:01:23

mentre sarebbero ancora troppi quelli in Italia.ma il parto cesareo è utile o dannoso?

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità il parto cesareo è una delle più diffuse “operazioni” chirurgiche al mondo. Se realizzato solo quando realmente è necessario il “taglio” risulte essere utile a preservare l’incolumità sia della madre sia del bambino. Secondo le statistiche della prestigiosa Istituzione Internazionale il numero di parti cesarei utili a garantire il massimo della sicurezza non dovrebbe superare i 10-15 su un totale di 100 nascite (10-15%). Una stima che sembrerebbe essere messa parzialmente in discussione da uno studio pubblicato dal Journal of the American Medical Association e  realizzato dagli scienziati della Stanford University (Stati Uniti) la cui analisi alza l’asticella al 19%;  al di là di questo scarto, un dato è però certo. In alcuni Paesi come l'Italia i parti cesarei superano di gran lunga queste percentuali.
Gli scienziati statunitensi hanno analizzato i dati relativi alle nascite avvenute nell’anno 2012 in oltre 190 nazioni. L’analisi, effettuata su un campione stimato di quasi 23 milioni di parti, ha tenuto conto sia della mortalità materna, avvenuta in un periodo compreso tra il parto e 42 giorni successivi sia di quella infantile dalla nascita al 28esimo giorno ed è emerso che la percentuale ottimale di tagli cesarei nel caso di mortalità materna si attesta nella fascia tra il 7 e il 22%. Per quanto riguarda invece quella neonatale tra il 13% e 24%. Unendo quindi i dati gli scienziati della Stanford University hanno concluso che per il beneficio di mamma e piccolo la percentuale ottimale si attesta intorno a 19 tagli cesarei su 100 nascite, un numero che rimane decisamente superiore rispetto a quanto consigliato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ma in quali casi è davvero necessario il taglio cesareo?
Nell’attesa che venga fatta chiarezza sulla percentuale ottimale le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sono chiare. Come spiega la professoressa Marleen Temmerman, direttrice del dipartimento di ricerca e salute riproduttiva presso il prestigioso ente " il cesareo andrebbe utilizzato solo in presenza di un parto eccessivamente prolungato, in quei momenti in cui si verificano condizioni in cui ci sia stress fetale o in caso di posizione anomala del bambino". Il cesareo in determinate condizioni può salvare la vita di mamma e piccolo ma attenzione a dove viene effettuato, infatti perchè sia efficace deve esso essere svolto in strutture che abbiano le competenze per affrontare possibili complicanze poiché il cesareo, trattandosi di un vero e proprio intervento chirurgico non è privo di rischi.Rischi che nel nostro Bel Paese non sembrano più di tanto essere calcolati dato che l’Italia infatti è una delle nazioni dove si fa maggiormente ricorso al bisturi, soprattutto nel caso di cesarei programmati; In media il 36,7% dei parti avviene attraverso questa modalità ma con notevoli differenze regionali.In alcune regioni come la Campania oltre la metà delle nascite avviene con il parto cesareo. Rispetto al luogo del parto si è registrata una forte propensione all’uso del taglio nelle case di cura accreditate dove si registra questa procedura in circa il 56,9% dei parti contro il 33,9% negli ospedali pubblici. rimangono questi dei dati ben al di fuori dei consigli degli esperti che ogni anno, alla divulgazione, vengono prontamente commentati negativamente dal Ministero della Salute.
Purtroppo nonostante l’allarme venga lanciato nel corso degli anni il trend non sembra migliorare. !


Fonte : Fondazione Umberto Veronesi    Web Page
Fotografia di Natalie McCain la quale ci ricorda che non tutti i parti cesarei sono chiusi nello stesso modo e guariscono nello stesso modo tratta da(by) UniversoMamma.it    Web Page



Francesco Maccioni    Filantropo - Ricercatore Indipendente