Francesco Maccioni

Founder Junior

La storia a lieto fine di Yusra

2021-03-24 14:15:14


Cari amici e membri oggi desidero far parlare unicamente alla storia a lieto fine della giovane Yusra.

La giovane e bella Yusra Mardini godeva una vita normale: la scuola, una famiglia affettuosa, gli amici, gli allenamenti in piscina.
 Era molto brava e nuotava a livello agonistico,  d’altronde il nuoto era una passione di famiglia, avendo anche sua sorella maggiore Sa gareggiato per molto tempo, e suo padre Ezzat istruttore di nuoto, il suo stesso istruttore e allenatore.
Però questa vita normale si svolgeva in un paese che di normale ormai ha ben poco: la Siria, una Nazione dilaniata da una guerra che da più di dieci anni toglie il futuro e la  speranza a tutti i suoi abitanti.
Così dopo aver vissuto la paura delle bombe, delle granate, degli scontri a fuoco, dopo che una bomba ha perfino bucato il tetto della piscina dove Yusra si stava allenando, le due sorelle maggiori prendono una terribile decisione, ma comprensibile: se vogliono vivere serenamente sono chiamate a  lasciare la loro casa e provare ad arrivare in Europa, dove non ti cadono le bombe in piscina durante l'allenamento.
Non è un viaggio che fai comprando un biglietto aereo su internet, bensi' un viaggio che si tenta, senza alcuna certezza di arrivare, scegliendo se rischiare via mare o via terra.
Le due sorelle di Yusra scelgono il mare e nell’agosto del 2015 riescono a procurarsi un passaggio in gommone che dalla Turchia avrebbe dovuto portarle in Grecia, nell’isola di Lesbo.
Cosicchè partono durante la notte, si stringono insieme ad altre venti persone su un gommone fatiscente. Ma le persone sono troppe, il motore va fuori uso, il gommone non regge al peso di tutte quelle persone ed inizia a imbarcare acqua.
Una storia già letta troppe volte, una delle parecchie tragedie che capitano in un mare " assassino", un mare che inghiotte i sogni e le speranze di tante persone: giovani, anziani, bambini. In realtà ben più assassina è l’indifferenza che circonda questi drammi che capitano a non troppa distanza da casa nostra.
Per fortuna questa storia è destinata a non finire male, perché su quel gommone ci sono Yusra e Sara, le due sorelle nuotatrici, le uniche che sanno nuotare e che possono cambiare il destino di quella terribile notte.
E così Yusra e Sara, giovani e coraggiose saltando in acqua, in modo da togliere peso,  iniziano a spingere il gommone, nella notte per più di tre ore fino a quando il motore riprende a partire, ed alla fine raggiungono la costa, la costa europea, una costa così vicina ma al tempo stesso così lontana.
Questo gommone non affonda, perché Yusra e Sara non permettono che affondi, essendo diventate tutte le venti persone ormai la loro famiglia, uomini, donne, bambini e persino un neonato.
Yusra e Sara  riescono alla fine  ad arrivare in Germania, dove Yusra riprende a nuotare, fino ad arrivare alle Olimpiadi di Rio del 2016, presente e gareggiando per la squadra dei rifugiati.
Sua sorella Sara invece è tornata a Lesbo, dedicandosi come volontaria ai profughi che arrivano stremati sull’isola greca.
Yusra vive a Berlino, i suoi genitori e la sua sorellina più piccola l’hanno raggiunta ,continuando ad allenarsi nello stile libero e a farfalla ma soprattutto è l'insegnante di nuoto dei bambini figli di rifugiati, i quali hanno vissuto sulla loro pelle quello che già Yusra  ha vissuto e che conosce fin troppo bene.
Questa terribile esperienza però ha dato a Yusra l’opportunità di essere ascoltata, la sua storia è circolata e Yusra Mardini è diventata la voce di tante persone che non hanno avuto la sua fortuna. Yusra ha infatti incontrato Papa Francesco, Barack Obama, ha parlato all’ONU,  ha chiesto alle grandi personalità della Terra, ma anche a sé stessa:
“Quand’è che la nostra vita ha incominciato a valere così poco? Fino a rischiare tutto, pagando una fortuna per salire su un gommone sovraffollato e affrontare il rischio in mare aperto? È davvero l’unica via di uscita, questa? L’unico modo per sfuggire alle bombe di casa nostra? "

La brava e coraggiosa Yusra Mardini ha raccontato la sua storia nel libro “Butterfly”, Giunti, 2018, da dove è tratta la citazione finale


Fonte : La farfalla della gentilezza    Facebook Page
Immagine tratta da(by) La farfalla della gentilezza    Facebook Page