Francesco Hemp

Founder Starter

Canapa Medicinale e Cute

2019-03-31 11:04:39

La pelle è l’organo umano più esteso. Essa funge da barriera tra l’organismo e l’ambiente esterno, nelle varie patologie a carico della pelle la cannabis trova vasto impiego aiutando i pazienti nel trattamento e nella cura di patologie quali psoriasi, infiammazioni, allergie, micosi, tumori

SISTEMA ENDOCANNABINOIDE, CANNABINOIDI E DERMATITI

   La pelle è l’organo umano più esteso con una superficie approssimativa di 1.5-2.0 m^2 (Da Anastasi, Capitani et al., 2012). Essa funge da barriera tra l’organismo e l’ambiente esterno, proteggendolo da danni fisici, sostanze tossiche, microorganismi patogeni e radiazioni UV. Inoltre la pelle regola la temperatura corporea e previene un’eccessiva perdita d’acqua e di elettroliti dal corpo.

    Le malattie che possono insorgere a carico della pelle sono molteplici. Nel presente elaborato ho scelto di trattare 

e, è largamente diffuso nella cute (Maccarone et al., 2003). I fitocannabinoidi comla dermatite, per le caratteristiche che essa presenta.  Si tratta di una patologia di tipo infiammatorio della pelle, che si manifesta come irritazione spesso pruriginosa e dolorosa. 

   I cannabinoidi possono essere d’aiuto, in quanto il sistema endocannabinoide, nella sua integrità di recettori, endocannabinoidi ed enzimi per la loro sintesi e degradazione il Delta-9-Tetraidrocannabinolo (THC) e il Cannabidiolo (CBD) sono in grado di regolare l’omeostasi epidermica e mostrano sulla pelle proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche, antibatteriche, antimicotiche, cicatrizzanti, antibiotiche e anticancerogene 

I siti di legame per i fitocannabinoidi e gli altri cannabinoidi endogeni (Anandamide) oppure sintetici (Nabilone) prendono il nome di recettori Cannabinoidi (CB1 e CB2). Anche diversi canali ionici di membrana, appartenenti alla famiglia dei canali TRP (transient receptor potential) agiscono come recettori cannabinoidi e modulano sulla pelle la sensazione del dolore, del prurito, la temperatura e il regolamento dell’omeostasi epidermica nelle dermatiti (Michael J. Caterina, 2014).


USO TOPICO DEI CANNABINOIDI VS INALAZIONE

    Ogni patologia che la cannabis può curare richiede una corretta posologia, mirata a trattare in maniera personalizzata il disturbo del paziente.

    La via di somministrazione più diffusa però, nonostante provochi considerevoli danni alle vie respiratorie, resta la combustione di sigarette di cannabis, spesso mischiate con il tabacco (Johnson, R. M., Brooks-Russell, A., Ma, M., Fairman, B. J., Tolliver Jr, R. L., & Levinson, A. H.,2016; Murphy et al., 2015). Negli ultimi anni però, la legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico in diversi paesi del mondo (Canada, Uruguay, Colorado, Germani, etc…), ha fatto emergere l’esigenza di trovare una via di somministrazione più sicura rispetto alle sigarette di cannabis: la vaporizzazione. Per vaporizzatore si intende un dispositivo che utilizza un flusso di aria calda regolabile in temperatura per estrae senza combustione i principi attivi contenuti nei fiori di cannabis. La regolazione della temperatura impedisce lo sviluppo di sostanze nocive quali il monossido di carbonio e altri gas tossici, rendendo la vaporizzazione un metodo di assunzione più sicuro rispetto alla combustione (Abrams et al., 2007Gieringer, StLaurent, & Goodrich, 2004Hazekamp, Ruhaak, Zuurman, van, & Verpoorte, 2006).

    L’utilizzo topico dei fitocannabinoidi a scopo terapeutico è attualmente contemplato in Italia, nelle farmacie infatti su richista si trovano preparazioni galeniche a base di cannabis da applicare direttamente sulla pelle come creme e gel transdermico (www.farmagalenica.it). All’estero, negli stati dove la diffusione delle terapie a base di cannabis è amplia, l’incidenza di utilizzo di balsami, olii e pomate è piuttosto bassa (0,6%-5%) e vi è una considerevole mancanza di letteratura a riguardo (Hazekamp, A., Ware, M. A., Muller-Vahl, K. R., Abrams, D., & Grotenhermen, F., 2013; Sexton, M., Cuttler, C., Finnell, J. S., & Mischley, L. K., 2016; Swift, W., Gates, P., & Dillon, P., 2005).

   I vantaggi che l’uso topico può dare nel trattamento delle dermatiti rispetto all’inalazione sono principalmente due: la mancanza dell’effetto psicotropo (si ha solo quando i cannabinoidi oltrepassano la barriera ematoencefalica, può recare disturbo in pazienti sensibili e non è sicuro in età pediatrica) e l’effetto terapeutico mirato solo nella zona interessata.

5