Football e Dintorni

Finchè sei zero a zero puoi vincere

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DUKLA,MASOPUST E LEGGENDA

2020-04-27 13:55:45

Storia della squadra che viene alla luce a Praga dopo la seconda guerra mondiale e fra luci e ombre entra di diritto fra le squadre piu'affascinanti del dopoguerra grazie soprattutto a quello che sara' il suo giocatore simbolo,Josef Masopust.

Le Origini


Calcio e storia,ancora una volta,come spesso e’accaduto nel secolo scorso si sono intrecciate anche a Praga,nel 1947 nel quartiere di Dejvice, all’interno del quartiere 6 della “Citta d’oro”.

Da una delle piu sanguinose battaglie della seconda guerra mondiale combattuta al confine fra Slovacchia e Polonia sulle pendici dei Carpazi,famosa come la “Battaglia del passo di Dukla”prende il nome una delle squadre piu’gloriose ma anche piu’controverse del panonama europeo del dopoguerra.

Nell’immediato dopoguerra quella che era stata costituita come una vera e propria squadra dell’esercito viene chiamata ATK(Armádný Tělocvičný Klub) che stava a significare Club dell’esercito di ginnastica.

Come tutte le cosidette “squadre di regime” anche la neonata ATK non si sottrae a un qualsivoglia sostegno nell’ascesa verso i vertici nazionali e cosi in base a una norma istituita appositamente le viene permesso di avvalersi di qualsiasi giocatore che abbia prestato il servizio militare anche se sotto contratto con altre societa’

In breve tempo le altre squadre del paese vengono senza nessuna esitazione depredate dei migliori talenti e di conseguenza non sara’complicato festeggiare dopo appena 5 anni dalla propria fondazione  il primo trofeo da mettere in bacheca.Nel 1952 infatti,arriva il successo nella Coppa Nazionale.

MASOPUST,IL MIGLIOR CALCIATORE CECO DEL SECOLO


Ma il 1952 nella storia del Dukla sara’ ricordato soprattutto per l’approdo della stella piu luminosa di tutto il calcio ceco,Josef Masopust.

Quarto di sei figli di un minatore di Most,Masopust inizia a dare calci ad un pallone nella squadra del suo paese,il Banik Most, prima di passare al Teplice col quale debuttera’nella massima serie cecoslovacca.

Lui,tifoso dello Slavia,viene portato gioco-forza nella Praga con la maglia rosso-gialla  col quale pero’ entrera’ nella storia.

Masopust,non imponente fisicamente,e’un centrocampista dall’inesauribile corsa e dallo spiccato senso dei tempi di gioco,nonche’ dalle  rilevanti doti tecniche che gli consentono di essere incisivo con goal e assist.Uno dei primi centrocampisti totali del calcio.Leghera’ la sua carriera quasi per intero ai colori del Dukla.

Nel ’62 segnera’ nella finale mondiale persa col Brasile,ma nello stesso anno sara’ premiato col Pallone d’Oro.Il primo giocatore dell’Est a ricevere tale riconoscimento.Pele’ lo ribattezzera’ come un “giocatore brasiliano”.

Oltre alle innegabili doti sportive Masopust entra nel cuore dei suoi tifosi anche per il suo grande spessore umano derivato dalle sue umili origini.Nel raccontare alcuni aneddoti della sua vita ricordera’ come dopo aver ricevuto il pallone d’oro dalle mani di Eusebio,secondo classificato, senza tanti fronzoli lo ripose in una sacca e se ne torno’ a casa in tram.

Nel ‘2000 verra’ eletto miglior giocatore ceco del secolo e fuori dallo stadio del Dukla verra’ eretta una statua in suo onore che ancora oggi potete ammirare

IL DEBUTTO IN  EUROPA

Tornando alla squadra nel 1953 arriva anche la prima  vittoria nel  campionato nazionale mentre la squadra cambia ancora denominazione in UDA,acronimo di quello che in ceco sta a significare”Casa dell’esercito”.Gia’ protagonista in quell’undici il centrocampista Pluskal che vestira’ la divisa del Dukla per 16 anni divenendo una vera e propria bandiera del club.

In tutto il paese la compagine,pero’ non e’ ben vista  agli occhi della gente, sia per le palesi benevolenze ricevute nella scalata ai vertici sia perche’ rappresentazione e quindi  strumento di propaganda del governo.

Dopo un paio di anni anonimi nel ’56,in contemporanea con la rinomina definitiva in Dukla Praga arrivano 2 titoli di campioni nazionali consecutivi.Il primo dei due successi arriva con 5 punti di vantaggio sullo Slovan Bratislava e vede trionfare nella classifica cannonieri il proprio centravanti Milan Dvorak con 15 reti.Il terzo sigillo,secondo consecutivo arriva dopo un testa a testa con lo Sparta in cui Masopust e compagni prevalgono solo per la migliore differenza reti.

L’anno successivo,il ’57 vede la compagine rosso-gialla debuttare in Coppa dei Campioni.Un’esperienza non molto fortunata in quanto il Dukla si trova subito di fronte il Manchester United dei Busby Babes che appena un paio di mesi dopo verra’flagellato dal Disastro di Monaco.Il complessivo 3-1 per gli inglesi rimandera’ a tempi piu fortunati la campagna europea del Dukla.


ANNI '60,VIKTOR E LA SEMIFINALE CON I CELTIC

Dal campionato del 1960,dopo un paio di stagioni senza allori arriva per il Dukla un filotto di 4 titoli nazionali consecutivi,arrivando cosi a collezionare il settimo campionato cecoslovacco in neanche 20 anni di storia del club.

Dal 1960 la squadra trova anche quella che sara’ la sua storica dimora,lo stadio ”Na Julisce”.

Costruito dal governo,con la tribuna centrale dolcemente appoggiata sulla collinetta retrostante  mentre davanti campeggia, su sfondo rosso e giallo la scritta “DUKLA” a caratteri cubitali, ad aggiungere fascino e magia a quello che sara’il teatro di ardenti sfide,anche in ambito europeo, di questo glorioso undici .L’inaugurazione del “Juliska”,che all’epoca poteva ospitare 20.000 spettatori,avvenne durante un match di Mitropa Cup contro gli austriaci del Wiener Sportclub.

Nel 1963 arriva a difendere la porta del Dukla un altro giocatore che diventera’ una leggenda nel club e nel calcio ceco,Ivo Viktor.

Portiere di grande personalita’,estremamente dinamico,forte nelle uscite per la sua prestanza fisica e reattivo tra i pali, difendera’la porta del club per 14 anni.Sara’ protagonista del successo della Repubblica Ceca ai mondiali del 1976 dove sara’premiato come miglior portiere della competizione.Eletto 5 volte miglior giocatore ceco dell’anno sara’anche proclamato terzo miglior giocatore ceco del secolo dietro Masopust e Bican.

Viktor sara’ protagonista anche nella cavalcata europea del 1967 dove il Dukla giunge in seguito alla vittoria del  suo ottavo titolo nel 1966.Il sogno di conquistare il trofeo piu’prestigioso in ambito europeo inizia contro i danesi dell’Esbjerg che vengono facilmente liquidati con un 6-0 complessivo cosi’ come i belgi dell’Anderlecht negli ottavi di finale  che gia’ nella gara di andata al Juliska saranno schiacciati da un 4-1 che chiude gia’ i conti.

Nei quarti arriva la vera e propria impresa contro l’Ajax di Crujff e Michels che dopo essere stata battuta in casa viene fermata in Olanda sul pari.

Ma quando manca soltanto l’ultimo passo prima della finale saranno gli scozzesi dei Celtic a spezzare il sogno di Masopust e compagni battendoli 3-1 in Scozia e resistendo sullo 0-0 nel ritorno al Juliska.



GLI ANNI '80 E POI VERO LA FINE..

Il Dukla vivra’ nella prima meta’ degli anni ’70 un periodo di flessione di risultati che servira’ a dare slancio per ricostruire un altro ciclo vincente a cavallo del 1980,dove arriveranno 6 titoli nazionali equamente divisi fra campionato e coppe.Il trionfo che rappresenta il decimo campionato ceco vinto,  arriva nella stagione 78/79, e che  vede il Dukla arrivare a pari merito con il Banik Ostrava e  prevalere per l’insuperabile differenza reti di +41.Protagonista indiscusso dell’ultima “stagione”di successi e’ senza ombra di dubbio l’attaccante Zdenek Nehoda che calchera’ il Juliska per 12 anni realizzando la bellezza di 130 reti oltre ad essere uno dei principali artefici del successo della nazionale cecoslovacca ad Euro76.

Ma come negli anni ’60 anche in questo periodo i sogni europei rimangono tali e  svaniscono sempre nei pressi del traguardo.Nella Coppa Uefa 78/79 il Dukla dopo aver superato il Lanerossi Vicenza e l’Everton compie un ‘altra impresa ribaltando al Juliska il 4-1 subito in Germania contro lo Stoccarda.Servira’ pero’ a ben poco, nonostante porti blasone in campo europeo perche’ai quarti di finale i cechi devono arrendersi ad un'altra tedesca,l’Hertha Berlino.

Ci arrivera’ ancora piu’ vicino nella Coppa delle Coppe 1985/86 quando dopo aver eliminato nei quarti di finale il Benfica si fermera’ancora in semifinale contro la grande Dinamo Kiev di Blochin e Lobanovsky,vero e proprio colosso del calcio europeo di quegli anni.

Sara’ il canto del cigno del glorioso Dukla dove nella seconda meta’ degli anni ’80 compie anche i suoi primi passi nel calcio dei grandi un futuro pallone d’oro che risponde al nome di Pavel Nedved.La squadra deve far fronte ai gravi problemi finanziari e gli scenari politici che si delineano nel paese a cavallo degli anni ’90 non contribuiscono ad aiutare quella che da’ sempre e’considerata la squadra del regime comunista.

Dopo il fallimento e la retrocessione in terza serie adesso il Dukla ha ripreso vita grazie ad una fusione con un’altra societa’ ceca e all’impegno di un facoltoso imprenditore.La squadra in questi anni naviga nell’anonimato della seconda serie ceca ma quando al Juliska suona “All i want for Christmas is a Dukla Praga away” il mito di quella squadra colma di fascino,campioni e leggenda torna a rivivere nel “Distretto 6”.




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