Fiore D'Apollonio

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PREVENZIONE COVID

2020-11-24 15:24:53

Tutti ci dicono che contro il Covid-19 bisogna sempre fare 3 cose: indossare la mascherina, mantenere le distanze e disinfettarsi le mani.

Allora se fosse così semplice come mai il virus è sempre in giro "nell'aria"? Cos'è che non ci hanno detto?

Capisco la perplessità e condivido totalmente il dubbio perché il nostro governo, così come la stragrande maggioranza dei governi mondiali anziché spiegare e istruire ha deciso che il miglior modo per cercare di tenere a freno il propagarsi di questo virus sia quello di impaurire la popolazione e impedire i comportamenti potenzialmente problematici rafforzando un controllo duro sulle abitudini delle persone.

Cerchiamo di capire, molto rapidamente, da un lato "cosa ci sfugge" e dall'altro il perché di questa scelta da parte dei governi.

Quello che sfugge è il virus. E' piccolo, molto piccolo, estremamente piccolo. Talmente piccolo, infatti, che non lo si trova soltanto in grandi gocce provenienti dagli starnuti ma anche in qualcosa di molto più invisibile: gli aerosol.









Quando, infatti, si nebulizzano in aria liquidi o solidi in una dimensione talmente fine da non riuscire neanche a vederli, stiamo creando una sospensione (questo il termine tecnico) di solidi o liquidi in gas studiata estensivamente in campo tecnico e denominata aerosol.

Siamo circondati continuamente da aerosol e, se potessimo vederli, avremmo difficoltà a vedere tutti gli altri oggetti intorno a noi infatti ogni volta che espiriamo liberiamo aerosol di acqua/saliva, ogni volta che mettiamo un pentola a bollire rilascia vapore d'acqua che si disperde nell'aria in forma di aerosol, ogni volta che accendiamo le nostre auto a combustione interna o le caldaie liberiamo aerosol di acqua e polveri di incombusti.


Le particelle di aerosol sono piccole, tipicamente al di sotto di 1 µm (micrometro) ovvero un millesimo di millimetro.

E qui sta il grande problema: Il virus SarS-CoViD19, con i suoi 0.1 µm di dimensione, e la capacità di vivere benissimo in ambiente acquoso, viene spruzzato in aria ogni volta che starnutiamo, tossiamo e respiriamo. 

Questo è il suo primario mezzo di propagazione tra una persona e l'altra quando non c'è contatto fisico.

Se questo ci è chiaro, i più accorti e addentrati alla materia, avranno già rizzato le antenne e si staranno spaventando. 

Perché c'è da spaventarsi. Guardiamo bene, infatti, l'azione delle misure messe in atto, rispetto al mezzo di propagazione del virus.

a) Disinfettarsi le mani - le gocce (droplets) degli gli starnuti e gli aerosol, cadono e condensano sulle superfici intorno a noi lasciando così il virus ovunque (e lui ci campa anche 48 ore vivo e attivo) e lasciandolo a disposizione per il nostro tocco. Siccome con le mani tocchiamo tutto ciò che ci circonda e le portiamo spesso vicino alla bocca, disinfettarsi le mani è un ottimo modo per limitare la diffusione del virus.

b) Mantenere le distanze - se teniamo nuovamente a mente l'immagine dell'aerosol e combiniamo con l'informazione che il virus può propagarsi per contatto con superfici e persone, mi sembra chiaro come i contatti umani, l'abbracciarsi, il baciarsi, lo stare vicini, aumenti le occasioni di contagio. Questa è una delle misure precauzionali che danno maggiormente fastidio e che più facilmente sono infrante (proprio perché NON vediamo il virus, non vediamo gli aerosol ma vediamo le persone e sappiamo che esistono e non vogliamo ignorarle, specie quando sono persone care). La difficoltà nel far tenere le distanze ad un animale sociale e socievole come l'essere umano è il primo problema alla base dello spargimento di questo virus. Non si riescono a bloccare le persone, non c'è verso, dal vedersi la domenica, dal vedersi la sera, dallo scambiare quattro chiacchiere coi vicini o, nei paesi, al bar.

c) Mettere le mascherine - purtroppo le mascherine chirurgiche e le mascherine in stoffa (di comunità) contro gli aerosol non fanno proprio nulla. La capacità filtrante delle mascherine chirurgiche certificate è maggiore di 1–2 µm (e gli aerosol sono sempre più piccoli di 1 µm) e, come se non bastasse, non sono fatte per aderire al volto e per filtrare tutta l'aria in ingresso e in uscita. A questo scopo esistono le FFP1/2/3 (e le equivalenti statunitensi N90/N95/N100) che sono dei veri e proprio Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) certificati per filtrare aerosol. Una dimostrazione banale del fatto che le chirurgiche non bloccano gli aerosol sta nel tanto odiato problema degli occhiali che si appannano quando le si indossa. E' proprio l'aerosol proveniente dalla nostra respirazione, che esce a 33–36 gradi che, colpendo la superficie fredda degli occhiali, condensa. Sono, infatti costruite per bloccare grandi gocce in ingresso e in uscita ma non per filtrare tutta l'aria.

Questa misura di protezione è infatti più che altro una misura di prevenzione.

A cosa serve quindi? 

Comunica alle persone: dobbiamo stare attenti, dobbiamo stare lontani, c'è una malattia in giro. Serve psicologicamente, serve contro le gocce (droplets). E questo è il secondo dei motivi per cui il virus continua a spargersi.




E allora perché i governi non impongono l'uso di DPI/mascherine FFP1/2/3?

Due enormi problemi:

  1. Non ce ne sono abbastanza e la capacità produttiva italiana ed europea non è sufficiente a garantire neanche la protezione dei medici al momento (al 24 Novembre 2020). Se questa informazione dovesse spargersi troppo si potrebbe scatenare il panico per la ricerca delle FFP1/2/3, i prezzi impazzirebbero e gli ospedali rimarrebbero sprovvisti => i governi hanno preferito puntare su prodotti molto più facili da produrre in grande numero (anche se MOLTO meno efficaci) e in più obbligare le persone a evitare di stare in ambienti chiusi con TANTE altre persone.
  2. La maggior parte dei modelli usa e getta sono da mettere ed indossare in modo appropriato per essere efficaci. Naso fuori = inutilità. Superfici laterali non perfettamente aderenti = inutilità. Lacci non ben stretti = inutilità. Gli unici modelli che sostanzialmente impediscono questo abuso sono quelle in gomma, tipo queste (seconda e terza) che però hanno un costo maggiore, un peso enorme (tipicamente >800 g) e sono ancora più rare e lunghe da produrre delle usa e getta (le prime nella foto sottostante):


Quindi, per rispondere alla domanda, questo è ciò che non ci hanno detto: le mascherine chirurgiche non bloccano gli aerosol ma non abbiamo abbastanza maschere (e non riusciamo a produrne abbastanza) che li bloccano quindi dobbiamo prendere altri provvedimenti (come il distanziamento sociale, la chiusura dei locali, etc etc).


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