Fiore D'Apollonio

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Hai mai controllato le tue feci?

2020-05-24 06:02:13

Sappiamo bene che l’argomento è poco elegante e qualcuno di noi potrebbe sentirsi in imbarazzo a parlare dei propri bisogni, ma l’analisi delle proprie feci risulta essere un importante fattore per la valutazione e la diagnosi del nostro stato di salute “intestinale”.

Come abbiamo visto negli articoli precedenti, la salute intestinale è primaria per garantire uno stato di benessere generale del nostro corpo. L’assunzione di prebiotici e probiotici è utile, laddove necessario, nella modulazione della funzionalità del nostro sistema gastroenterico e per la salute del microbiota.


Come possiamo indagare le nostre feci?

Le domande che il medico, lo specialista o il terapista potranno richiedere sono:

  • L’alvo è regolare o irregolare?
  • Soffre di stipsi o diarrea?
  • Gonfiore intestinale?
  • Emette di frequente gas intestinali?
  • Le feci presentano un odore sgradevole?
  • Qual è il colore delle feci?

Tutte queste domande saranno utili per avere un quadro generale delle funzionalità intestinali e digestive del soggetto. In alcuni casi, infatti, le risposte potranno far presupporre una condizione di disbiosi intestinale della flora batterica. Analizzando punto per punto lo specialista, unitamente ad indagini più approfondite, potrà raccogliere informazioni importanti per l’identificazione del disturbo lamentato dal paziente.


Come sono le feci “sane”?

  • sono di colore oro scuro/marrone chiaro/marrone scuro;
  • hanno la forma di un cilindro allungato;
  • hanno struttura omogenea o leggermente crepata;
  • hanno consistenza solida ma non eccessivamente dura;
  • galleggiano o vanno a fondo;
  • non sono “verniciate” di sangue rosso vivo;
  • non includono traccie di sangue scuro o pus;
  • hanno il caratteristico odore fecale;
  • non includono elementi non digeriti, anche se è possibile ritrovare fisiologicamente nelle feci alcuni tipi di cibo, come ad esempio il mais ed alcuni legumi: ciò non deve preoccupare.


Alvo regolare, stipsi e diarrea

La defecazione dovrebbe avvenire una o due volte al giorno. La regolarità dell’alvo è una condizione indispensabile per una buona salute. Al contrario un’irregolarità nell’evacuazione delle feci potrebbe essere sintomo di problemi intestinali, di patologie o anche di un particolare stress emotivo. L’alvo si considera irregolare quando non si presenta ripetutamente per più giorni, sino a divenire una condizione patologica. Si parla in tal caso di stipsi o costipazione, caratterizzate dalla difficoltà nell’evacuazione, intesa sia in termini temporali (evacuazione assente o saltuaria e irregolare per diversi giorni consecutivi) sia in termini meccanici (dolori e fastidi all’atto dell’evacuazione). Esistono moltissimi fattori che possono influenzare la frequenza delle evacuazioni, tra cui:

  • metabolismo del singolo paziente;
  • età del soggetto;
  • ormoni (un aumento degli ormoni tiroidei può aumentare la frequenza delle evacuazioni);
  • ileo meccanico (occlusione intestinale determinata da molte cause come fecalomi, aderenze, corpi estranei, strangolamento da volvolo, ammassi di elminti, compressione da parte di masse di varia natura…);
  • ileo paralitico (stato di occlusione intestinale in assenza di una evidente causa di ostruzione);
  • quantità di batteri contenuti nell’intestino;
  • quantità e qualità del cibo ingerito;
  • assunzione di fibre;
  • stato emotivo del soggetto.

La diarrea invece è una condizione di pertinenza medica e può presentarsi in acuta e cronica. La diarrea che proviene dall’intestino tenue non presenta la caratteristica dell’urgenza all’evacuazione e del dolore colico, a differenza della diarrea colica. Nelle diarree acute sarebbe bene non intervenire immediatamente con farmaci inibitori della motilità intestinale e con antipiretici, in modo da garantire la prima fase di espulsione “tossica” intestinale.

Gonfiore addominale e flatulenza

Il gonfiore addominale può essere determinato da produzione di gas intestinali. Nel caso in cui il paziente non emetta peti e flatulenze si potrebbe presupporre che vi sia grande produzione di anidride carbonica (a livello addominale), a partenza dalla degradazione degli zuccheri o da ricondurre a possibili disturbi a livello rinofaringeo o di eccesiva introduzione di aria durante l’ingestione di cibo. 

In tal senso, si potrebbe già chiedere conferma al paziente se sia solito consumare alti dosi di carboidrati, anche raffinati. Nel secondo caso, se oltre al gonfiore il paziente dovesse riferire anche necessità di emettere flatulenze, tendenzialmente inodori, si potrebbe essere di fronte ad emissioni di metano, conseguenti all’assunzione di alte dosi di fibre (facilmente riscontrabile in soggetti che seguono un’alimentazione prettamente vegana o vegetariana). Nel terzo e ultimo caso, se il gonfiore addominale è associato a flatulenza maleodorante, saremo con tutta probabilità di fronte ad un eccessivo consumo di proteine.


Colore e odore delle feci

Le scorie prodotte indicano molto della salute di un organismo vivente. Le feci, ad esempio, cambiano colore, odore, struttura e consistenza in base al tipo di alimentazione ed al funzionamento corretto/scorretto del vostro intestino, quindi sarebbe buona norma, dopo l’evacuazione, controllare che le feci siano in un range di normalità. Il colore delle nostre feci è dato dalla stercobilina, e nel caso in cui le feci siano più chiare, è utile valutare se vi sia una carenza di batteri probiotici in grado di trasformare la bile in stercobilina oppure una reale carenza della produzione di bile. La presenza di feci acloriche o grigiastre necessità di valutazione gastro-enterologica perché di estrema urgenza medica. Al contrario le feci picee (nera) possono far presupporre a presenza di una perdita ematica intestinale, anch’essa di pertinenza medica specialistica. Un cattivo odore delle feci può essere sintomo di cattiva digestione o di una alimentazione non adeguata, ma anche di malassorbimento. Per interpretare la corretta forma e consistenza delle feci ci viene in aiuto un pratico riferimento chiamato Bristol Stool Scale o Scala delle feci di Bristol che differenzia le feci in varie tipologie:

  • Tipo 1: Grumi duri separati tra loro, come noci/nocciole (difficili da espellere); dette anche feci caprine: sono espressione di stipsi severa.
  • Tipo 2: A forma di salsiccia, ma formata da grumi uniti tra loro: indicano stipsi di minore entità rispetto al tipo precedente.
  • Tipo 3: Come un salame, ma con crepe sulla sua superficie: sono feci normali.
  • Tipo 4: Come una salsiccia o un serpente, liscia e morbida: sono feci normali.
  • Tipo 5: Pezzi separati morbidi con bordi come tagliati/spezzati; chiara (facile da evacuare): sono feci normali anche se in alcuni casi potrebbero indicare una mancanza di fibre nell’alimentazione.
  • Tipo 6: Pezzi soffici/flocculari con bordi frastagliati, feci pastose: potrebbero essere sintomo di infiammazione.
  • Tipo 7: Acquosa, nessun pezzo solido, diarrea, feci completamente liquide: indicano malassorbimento e infiammazione.


Alcune ricerche correlano la Scala delle feci di Bristol all’utilizzo di determinati farmaci e quindi somministrare in maniera migliore taluni farmaci a pazienti che soffrono di incontinenza o diarrea: ecco come la forma delle tanto vituperate feci, oltre ad essere un utile strumento diagnostico, apre a prospettive di ricerca innovative.

Altre ricerche si stanno concentrando sulle possibile “terapie naturali” e approcci integrati, in modo che si possano affrontare tali disturbi con una visione sistemica. Buoni risultati sono stati identificati con la pratica della respirazione profonda diaframmatica (che funge da vero e proprio mantice dell’addome e della peristalsi), maggiore idratazione, maggior consumo di cibi contenenti fibre ed esercizio fisico regolare. Da un punto di vista clinico terapeutico, l’approccio manuale con tecniche manipolative viscerali (enormemente diffuse da J.P. Barral) hanno mostrato buoni risultati in pazienti con stipsi e costipazione.

Conclusione

Parlare di feci non è mai bello, ma superare il “senso del pudore” potrebbe essere utile per indagare a 360° gradi il nostro stato di salute.

Una Raccomandazione, da oggi sarebbe molto utile porre più attenzione prima di tirare lo sciacquone!

Questo articolo ha solo fine illustrativo e non sostituisce il parere del medico. Non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento. 

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Non sono un medico o un altro professionista sanitario, né posso affermare di esserlo.

Non sono formato in nessun campo medico, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻 𝗚𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗔𝗽𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 di Alimentazione Naturale, Biologia e Chimica degli Alimenti, 𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗲𝗽𝗲𝗿  𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗶 𝗺𝗶𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶.

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