Business & Finanza
Mutuo casa: tasso fisso o tasso variabile?
Quanto volte ti sei chiesto se sia meglio accendere il mutuo con un tasso fisso o un tasso variabile? La scelta, però, è meno difficile di quanto pensi...
Su internet troviamo numerosissimi articoli che ci raccontano di come stiamo assistendo in questo periodo ad una costante discesa dei tassi sui mutui.
Basti pensare che i dati di fine maggio 2019 indicano che in media un prestito ipotecario a tasso fisso in Italia costa l’1,79%: un livello medio così basso che non si era mai registrato prima!
Anche i tassi variabili sono sui minimi storici, con un costo medio dello 0,88%: un livello assolutamente impensabile fino a solo un paio d'anni fa!
In sostanza un periodo d'oro per chi ha la necessità di stipulare un mutuo in banca.
Resta però sempre attuale la domanda: meglio un tasso fisso, che mi porta a pagare una rata un po' più alta ma costante negli anni oppure meglio un tasso variabile così vedo da subito un risparmio nella quota interessi - e quindi nella rata mensile - che devo corrispondere alla banca?!?
Si tratta tra l'altro di una domanda ancora più attuale considerando l'enorme frequenza con cui gli italiani che hanno sottoscritto un mutuo negli scorsi anni si attivano con altri istituti bancari per chiedere una surroga e si trovano quindi in condizioni di poter scegliere tra fisso e variabile.
Di fatto sono pochissimi gli elementi fondamentali da considerare nella scelta, tenendo presente che alla base del confronto c'è sempre una "scommessa" sul futuro andamento dei tassi:
1) Durata (residua nel caso delle surroghe) del mutuo: se hai appena acceso un mutuo probabilmente la durata è molto lunga: 10, 15, 20 o addirittura 30 anni. In questo caso è inutile scommettere sull'andamento futuro dei tassi variabili perché ci vorrebbe la sfera di cristallo!!! Molto meglio passare direttamente al punto 2) Se invece state procedendo con una surroga e mancano relativamente pochi anni alla conclusione del mutuo allora la scelta del tasso variabile nell'attuale contesto di mercato sarebbe certamente quella più idonea;
2) Incidenza della rata rispetto alla tua capacità di risparmio: è un elemento molto spesso determinante per fare una scelta consapevole. Laddove la rata del mutuo
fosse particolarmente impegnativa e non fossi in grado di sostenere eventuali variazioni significative al rialzo della stessa allora certamente la tua soluzione è un mutuo a tasso fisso. Se invece si tratta di una rata che puoi permetterti tranquillamente potrai valutare positivamente il tasso variabile e quindi il maggior rischio legato all'oscillazione della rata nel tempo, beneficiando sin da subito però di un interessante risparmio sulla quota interessi;
3) Emotività/psicologia: talvolta anche a fronte di corrette valutazioni legate ai punti 1 e 2 potresti trovarti nella condizione in cui la scelta oggettivamente migliore per te potrebbe invece non esserlo perché semplicemente soffriresti emotivamente le oscillazione e quindi l'incertezza rispetto alla rata del mutuo che immancabilmente ogni mese andrai a pagare. In questo caso il solo consiglio che posso darti è quello di optare per il tasso fisso e lasciar perdere tutto il resto... :-)
4) Possibilità di estinguere in anticipo il mutuo con altra liquidità disponibile: ovviamente se sei tra i fortunati che per n ragioni sanno di poter estinguere il mutuo in anticipo laddove necessario, allora probabilmente il tasso variabile con una rata immediatamente più bassa è la scelta migliore per te!
Un'ultima cosa: non essere troppo affezionato al tuo istituto di credito. Cerca sui motori di ricerca presenti su internet il mutuo più conveniente, potresti risparmiare davvero tanto!!!
E tu? Hai considerato altri aspetti nella scelta del tasso fisso o variabile? :-)