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Business & Finanza

Si fa presto a dire patrimoniale...

2020-12-07 10:53:34

Il pericolo di una tassa patrimoniale sui conti correnti e sui conti di deposito si fa sempre più concreto. Esaminiamo quindi degli strumenti per sfuggire a tale, odiosa, imposizione fiscale.


La tassa patrimoniale esiste già



Ricordiamo il famoso prelievo varato dal governo di Giuliano Amato in una

notte di mezza estate del lontano 1992 quando fu prelevato lo 0,6% dai conti

correnti degli italiani e le tasse patrimoniali che già ci sono. Tu, che

investi abitualmente, dovresti conoscerne bene almeno una: il bollo sul

dossier titoli, pari allo 0,2% del valore degli strumenti finanziari che

hai in portafoglio. Non mancano gli importi fissi (pensa al

bollo sul conto corrente, pari a 34,2 euro fissi che paghi se la giacenza media

sul tuo conto nell’anno supera i 5.000 euro). Come dimenticare il bollo auto,

le tasse sugli immobili come l’Imu sulle seconde case…



Cosa tasserà la futura patrimoniale



Una tassa patrimoniale potrebbe colpire né più, né meno, queste stesse categorie di beni. O alzando i balzelli preesistenti (per esempio un aumento del bollo), o

togliendo delle esenzioni su balzelli preesistenti (per esempio togliere

l’esenzione dall’Imu sulla prima casa). E questo sia in via provvisoria (una

forte tantum, tipo lo 0,6% di Amato), sia in via permanente (ad esempio l’Imu

sulla prima casa resta per sempre con la scusa che così si fa in Europa).

Potrebbe avvenire all’improvviso (come il prelievo forzoso del 1992, attuato

dal Governo Giuliano Amato nel giro di una notte) o essere preannunciata per

tempo. Il primo caso è più probabile con beni che possono essere “fatti

sparire” come i soldi sul conto corrente, il secondo caso è più probabile con

beni che comunque siano non smobilizzi facilmente (la casa).



Strumenti liquidi a rischio razzia



Possiamo solo supporre che, più uno strumento è liquido, e più sarà facile metterci le mani sopra con rapidità. Seguendo questa logica conti correnti e anche conti

deposito sono i candidati ideali a un bel prelievo forzoso attuato da una nuova

tassa patrimoniale. In passato, era possibile aprire un conto corrente in

Svizzera, per esempio, per sottrarre il denaro al fisco italiano. Oggi, date le

limitazioni alla mobilità generale, questa soluzione è di fatto impraticabile.

E comunque se sfuggi al prelievo forzoso di una notte, non è detto che sfuggi

all’obbligo di versare poi un superbollo (sui conti esteri il bollo si paga

già, solo che lo fai in sede di dichiarazione dei redditi). Una soluzione di

buon senso resta comunque quella di non tenere troppa liquidità sul conto –

facendo così, magari, eviti di pagarci il bollo.



Sù le tasse su dividendi, conto titoli e casa!



Oltre all’ipotesi già vista di un ritocco all’insù del bollo sul deposito titoli lo

Stato potrebbe pensare di aumentare la tassazione su cedole e dividendi – oggi

per entrambi è il 26%, eccetto che per i titoli di Stato e quelli emessi da

enti sovranazionali, ferma al 12,5%. C’è da dire che una maggiore tassazione

sui titoli non darebbe frutti immediati, perché occorrerebbe attendere lo

stacco per avere il denaro. Attento, non ti stiamo suggerendo di vendere i tuoi

investimenti in blocco, magari in perdita, per evitare la patrimoniale: così

facendo potresti addirittura perdere più di quanto pagheresti di patrimoniale.

Stesso problema (la non immediatezza del gettito) varrebbe per l’Imu che già si

paga sulle seconde case e sugli immobili classificati come “di lusso”, c’è da

dire che sia un aumento dell’aliquota vigente, sia una estensione alla prima

casa sarebbe facile da fare, anche perché le informazioni per farlo lo Stato le

ha già.



Eredità, addio…



Da noi le eredità non sono tassate, se al disotto di una certa soglia. In questo caso

l’aumento del prelievo fiscale potrebbe riguardare sia la percentuale applicata

per tassare l’eredità (più alta), sia la soglia di esenzione dal pagamento (più

bassa). Anche qui niente effetto immediato per le casse dello Stato, e niente

gettiti da capogiro ma è una tassa popolare perché “punisce i ricchi”.



Come sfuggire dalla tassa patrimoniale?



Molto dipenderà dalla maniera in cui sarà scritta la normativa, da quello che salterà in testa al legislatore. Prendiamo il caso di un conto all’estero, come abbiamo visto sopra, non è aggredibile da un prelievo forzoso fatto nottetempo, ma nulla esclude che il governo possa comunque chiederti dei soldi successivamente al momento della dichiarazione dei redditi.



Possiamo immaginare più al sicuro (ma non è certo) da una tassa

patrimoniale quei prodotti in cui i soldi non sono nell’immediata

disponibilità del cittadino, pensiamo in particolar modo alla previdenza

complementare. Lì, tra l’altro, al momento c’è una tendenza a tenere una

tassazione di favore perché è proprio lo strumento con cui lo Stato cercherà un

domani di abbattere le sue spese (se hai una previdenza complementare non avrai

bisogno di una pensione sociale o di qualche integrazione previdenziale).

Certo, non sono escluse di principio nazionalizzazioni dei fondi pensione per

incassare i soldi (poi la pensione diventava pubblica), ma in genere si tratta

di una extrema ratio in casi di crisi nera.



Capitolo banca

estera. Si può dribblare l'Anagrafe dei conti correnti –

ovvero l'archivio alimentato dai dati forniti dalle banche – avvalendosi di una

banca estera. Istituti del genere, infatti, non sono soggetti alla normativa

italiana e non sono chiamati a comunicare alcuna informazione all'Anagrafe

tributaria. Un’ulteriore possibilità per nascondere i soldi, inoltre, consiste

nell'affidarsi alle cassette di sicurezza: nessuno, tranne il cliente, può sapere cosa c'è al loro

interno.



Capitolo ORO e metalli preziosi: sono una buona soluzione, a condizione che:



1)   l’investimento assuma una forma fisica (quindi tali beni devono essere conservati in cassette di sicurezza, casseforti, caveau della banca ecc..al contrario è ovviamente sconsigliato tenerli a casa). Viceversa, l’investimento tramite ETF, confluendo sul deposito titoli, non vi salverebbe comunque dalla patrimoniale:


2)   si conoscano bene, ma davvero bene, le fluttuazioni di valore, di tali beni. NON

CI SI IMPROVVISA INVESTITORI DALL’OGGI AL DOMANI !  


L’investimento in Bitcoin può essere una soluzione ?  Si a patto che:



 1)   Si utilizzino degli strumenti sicuri (es. Exchange principali come Binance, no ad exchange a bassa capitalizzazione di siti sconosciuti, SCAM ecc....non rivedrete più i vostri soldi ! )



2)   Si conosca la recente normativa fiscale circa la tassazione di Bitcoin (regolamenti Agenzia delle Entrate, sentenze della Corte di Cassazione ecc.): ne parliamo nel nostro libro (vedi sotto)



3)  Vale  quanto scritto al punto 2) sull’oro, a maggior ragione considerando le rapidissime e violente fluttuazioni delle criptovalute (vedi il nostro ebook)



A tal proposito e da ultimo, non mi resta che aggiungere quanto vado dicendo da sempre sul mio canale: c’è soltanto un nemico peggiore dello Stato e della sua avidità ed è sé stessi e la propria inconsapevolezza/ignoranza finanziaria.



Inconsapevolezza/ignoranza finanziaria che, ora, è ingiustificata ed ingiustificabile, dal momento che esistono libri, manuali, video, dvd, corsi ecc. per porvi rimedio.



Una delle migliori soluzioni rapporto qualità/prezzo – e non lo diciamo noi, lo dicono le recensioni su Amazon: https://www.amazon.it/product-reviews/B089B7SQ8Y/ref=acr_dp_hist_5?ie=UTF8&filterByStar=five_star&reviewerType=all_reviews#reviews-filter-bar – è il nostro ebook “Dove gatto metto i soldi ? Investire con profitto malgrado i tassi negativi e la recessione”.



Leggendo il libro scritto in collaborazione con Enrico

Gei “Dove gatto metto i soldi ?” imparerai i principi essenziali che

muovono il mondo della Borsa e della Finanza, come ad esempio:



– La differenza fra investimento e trading;



– La differenza fra il prezzo ed il valore di uno

strumento finanziario;



– La differenza fra un investimento attivo ed uno

passivo (e perché quest’ultimo



sia decisamente migliore del primo);



– L’importanza di destinare all’ investimento e/o al

trading soltanto una quota



della tua riserva di liquidità;



– L’importanza di pianificare un investimento

anzitutto in ragione dei tuoi obiettivi ed esigenze personali (e solo

secondariamente in base alle caratteristiche intrinseche dei vari strumenti

finanziari, azioni, obbligazioni ecc.);



– L’importanza dell’orizzonte temporale (tanto nell’

investimento che nel trading);



– L’analisi tecnica, l’analisi grafica, il money

management e gli altri, complessi, principi indispensabili per fare trading

consapevolmente e con profitto.



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Dove gatto metto i soldi ?
In uno scenario economico gravemente recessivo come quello attuale, l’educazione finanziaria è indispensabile già solo per la sopravvivenza economica e a maggior ragione, se si vuole conseguire il benessere finanziario attraverso una corretta gestione del risparmio e degli investimenti e del trading