Oltre 55 euro se vanno in spese “vive”, qualcosa come più di mezzo punto percentuale. Ma il vero costo, peraltro imponderabile a priori, è dato dall’inflazione. La perdita di potere di acquisto fa sì che una somma di denaro non ci consenta di acquistare lo stesso paniere di beni e servizi a distanza di tempo. Se i prezzi mediamente crescessero del 2% all’anno, dopo 10 anni i 10.000 euro di cui sopra perderebbero circa il 22% del loro potere di acquisto e dopo 20 anni quasi il 50%.
Di fatto, l’inflazione è una tassa occulta sui risparmi. Per questo, quando s’investe sui mercati si punta, anzitutto, a spuntare un rendimento almeno pari al tasso d’inflazione atteso per il periodo dell’investimento, così da preservare il potere di acquisto del capitale. Negli ultimi anni, l’inflazione in Italia, così come nel resto delle economie mature, non è più un grosso problema, essendosi abbassato il suo tasso medio sotto i target fissati dalle rispettive banche centrali. Nel nostro Paese, ad esempio, nel decennio scorso i prezzi al consumo sono cresciuti in media di poco oltre l’1% all’anno.
Inflazione sotto- o sovra-stimata, ecco perché il paniere ISTAT potrebbe rivelarsi errato
Per quanto bassa sia, l’inflazione erode ugualmente la liquidata ferma sui conti correnti. Anche solo stimandola all’1% annuo per la media del prossimo decennio, avremmo un 10% abbondante di perdite accusate. Sommando questo costo agli altri sopra citati, avremmo che ogni anno perderemmo non meno dell’1,5% della somma in giacenza per il solo fatto che essa non sia stata investita in un prodotto remunerativo. In assenza di movimentazioni, nel giro di 10 anni ci ritroveremmo con una giacenza ridottasi a circa 9.445 euro, dato che l’imposta di bollo e il canone verrebbero prelevati dalle somme disponibili. E queste a loro volta avrebbero lo stesso potere di acquisto di 8.500 euro oggi. In pratica, abbiamo “perso” per strada 1.500 euro, quasi un sesto dei nostri sudori.
FONTE:https://www.financialounge.com/news/2020/10/22/corsa-italiani-risparmiare/?utm_source=fb&utm_medium=post&utm_campaign=facebook_post&refresh_CE
Insomma, per farla breve: RISPARMIARE SENZA INVESTIRE E’ UN SUICIDIO FINANZIARIO.
Così come è un suicidio finanziario INVESTIRE DELEGANDO CIECAMENTE AL PROMOTORE FINANZIARIO/DIRETTORE DI BANCA/IMPIEGATO POSTALE DI FIDUCIA – tali soggetti ne sanno quasi sempre meno di voi e a volte sono in mala fede, come abbiamo dimostrato nel libro “Dove gatto metto i soldi ?” - o al contrario, affidarsi al fai da te, improvvisandosi investitori e/o traders senza la minima conoscenza dei mercati.
La buona notizia è che la soluzione esiste ! Proprio per consentire a chiunque di apprendere le conoscenze e le competenze minime indispensabili per investire con profitto, Enrico Gei ed io, dopo aver scritto “Dove gatto metto i soldi ?”, abbiamo creato “La newsletter del gatto investitore”, che vi tiene in costante aggiornamento in base alle condizioni dei mercati, alle nuove opportunità di investimento offerte dal web e dalla nuova congiuntura economica che ci apprestiamo a vivere, in base alle nuove strategie di trading che appronteremo.
La newsletter, pur essendo fortemente orientata ai mercati azionari ed in generale, all’analisi degli strumenti di investimento tradizionali (azioni, materie prime ecc.) ed innovativi (es. criptovalute), resta pur sempre, saldamente, ancorata alle fondamenta ed alla struttura del libro: ossia il fulcro resta l’investitore, con le sue caratteristiche (personali e patrimoniali) ed i suoi obiettivi di breve, medio e lungo periodo. Tutto questo per dire che nella newsletter si parla anche (e come potrebbe non essere ?) di risparmio, protezione del patrimonio (assicurazioni), affiliate marketing, cashback ecc.
Tutto questo, poi, senza dimenticare l’analisi tecnica e l’analisi grafica, strumenti indispensabili sia per l’investitore che per il trader: ogni numero della newsletter, infatti, contiene ALMENO una sezione esclusiva dedicata ad un singolo strumento finanziario (es. l’oro piuttosto che il titolo azionario Amazon, piuttosto che la cripto valuta Ethereum)
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Poiché, però, acquistando il libro si ha diritto a ricevere TUTTI I NUMERI DELLA NEWSLETTER GRATUITAMENTE, noi consigliamo l’acquisto del libro e invitiamo coloro che ancora NON lo hanno acquistato a scoprirlo, richiedendone uno estratto gratuito scrivendo a: [email protected]