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Business & Finanza

L'italia ha un serio problema con l'educazione finanziaria

2020-12-02 18:10:34

Finalmente non sono più soltanto gli addetti ai lavori come il sottoscritto (che lo scrive sui social da più di 3 anni) ad affermarlo, ma anche le istituzioni, come riporta questo interessante e pregevole articolo de LinKiesta...

Meno della metà degli italiani è in
grado di calcolare un tasso di interesse semplice e solo un terzo di
loro sa calcolare un tasso di interesse composto. E più della metà non
conosce l’effetto dell’inflazione su una somma di denaro. Queste
conclusioni provengono da un’indagine dell’Ocse
sull’alfabetizzazione finanziaria degli adulti nei paesi del G20 e
mostrano un paese impreparato ad affrontare un periodo difficile come
quello che si preannuncia: capire poco i meccanismi dell’economia non è
soltanto un problema per la qualità del dibattito pubblico, ma anche per
la vita privata dei cittadini, più esposti a difficoltà finanziarie.
Che l’Italia fosse maglia nera in educazione finanziaria non è certo una novità. I risultati dell’ultima tornata di test Pisa
relativi al 2018 hanno fatto emergere un quadro desolante: su un
campione di 20 paesi (di cui 13 paesi Ocse), l’Italia si è classificata
al tredicesimo posto, con un punteggio inferiore alla media Ocse e a
quello di paesi come Spagna, Portogallo o Stati Uniti. 
L’Ocse suddivide le competenze finanziarie in cinque livelli: da 1 (il più
basso) a 5. In Italia il 20,9% degli studenti non raggiunge le abilità
finanziarie minime (identificate dal livello 2) e solo il 4,5% dei
quindicenni può vantare il livello di competenza più elevato, contro un
media Ocse rispettivamente del 14,7 e del 10,5%. Colpisce soprattutto
che, a distanza di sei anni dalla prima rilevazione, la conoscenza
finanziaria degli studenti sia rimasta essenzialmente allo stesso
livello: l’Italia non peggiora e non migliora, ma resta in ritardo....


Il mondo è cambiato molto rapidamente ma non ci siamo adeguati a questi cambiamenti» spiega a Linkiesta Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato Edufin (Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria) ed economista alla George Washington University School of Business. «Oggi la conoscenza finanziaria è importante quanto saper leggere e scrivere. Occorre cominciare a insegnarla nelle scuole». 


Il ritardo non si ferma qui. I test Pisa mostrano anche come l’Italia sia l’unico

paese in cui, in media, gli studenti maschi ottengono punteggi più alti in

alfabetizzazione finanziaria rispetto alle studentesse: 15 sono i punti di

distacco, mentre negli altri paesi il gender gap è in media di soli due punti.

Un divario che permane in età adulta...https://www.linkiesta.it/2020/12/educazione-finanziaria-economia-virus/


Per farla breve, gli italiani si ostinano a non capire che il mondo è cambiato...


Infatti, lo scenario economico e finanziario attuale, radicalmente diverso perfino rispetto a quello di appena 10 anni fa, rende impossibile raggiungere il benessere finanziario applicando i principi obsoleti e i consigli controproducenti di una volta (es. il mattone non tradisce mai, compra i BOT (o i Buoni Postali), metti i tuoi risparmi in una Polizza vita) e dunque impone, a chi vuol risparmiare ed investire, di acquisire consapevolezze, competenze ed abilità del tutto nuove.



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