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Business & Finanza

L'investimento intelligente in tempi di alta inflazione

2021-10-13 17:04:48

La variabile più pericolosa che i risparmiatori inesperti generalmente trascurano ovvero l’inflazione (cioè l’aumento dei prezzi) perché nel tempo tende ad erodere il potere d’acquisto del capitale anche se esso rimane costante ed è proprio la costanza del risparmio che trae in inganno molti risparmiatori, i quali credono di avere il capitale sotto controllo quando in realtà il loro potere d’acquisto sta calando per l’aumento dei prezzi (capitale costante + aumento prezzi = diminuzione ricchezza). In caso di inflazione anche minima, non effettuare investimenti mantenendo tutti i risparmi in liquidità (cioè fermi sui conti correnti) è comunque una scelta di investimento (magari inconsapevole) che porta all’erosione costante dei risparmi. A maggior ragione, in questo autunno 2021, con l'inflazione in netto aumento, lasciare i risparmi inutilizzati sul conto corrente è un AUTENTICO SUICIDIO FINANZIARIO. Nella prima parte di questo articolo ti spiegherò perchè (è un suicidio finanziario) e nella seconda ti insegnerò ad investire con intelligenza per evitarlo. Pronto ? Mettiti comodo...e buona lettura !

La variabile più pericolosa che i risparmiatori inesperti generalmente trascurano ovvero l’inflazione (cioè l’aumento dei prezzi) perché nel tempo tende ad erodere il potere d’acquisto del capitale anche se esso rimane costante ed è proprio la costanza del risparmio che trae in inganno molti risparmiatori, i quali credono di avere il capitale sotto controllo quando in realtà il loro potere d’acquisto sta calando per l’aumento dei prezzi (capitale costante + aumento prezzi = diminuzione ricchezza).

In caso di inflazione anche minima, non effettuare investimenti mantenendo

tutti i risparmi in liquidità (cioè fermi sui conti correnti) è comunque una

scelta di investimento (magari inconsapevole) che porta all’erosione costante

dei risparmi. Consideriamo un risparmiatore che ritiene il parcheggio della liquidità sul conto corrente una tutela nei confronti dei rischi finanziari e un sistema con inflazione costante al 2% annuo (che è generalmente l’obiettivo delle banche centrali), nel corso del tempo il potere d’acquisto sarà il seguente:

  • dopo 10 anni i risparmi fermi sul conto avranno
  • perso quasi il 20% di potere d’acquisto.
  • dopo 20 anni la perdita di potere d’acquisto
  • sarebbe intorno al 35%.
  • dopo 30 anni la perdita sarebbe oltre il 45%
  • (cioè ricchezza quasi dimezzata). Anche gli investimenti più rischiosi
  • possono portare a ribassi analoghi nel breve termine, tuttavia a
  • differenza della liquidità gli investimenti (dopo un crollo) consentono
  • recuperi successivi delle quotazioni nettamente superiori ai ribassi,
  • mentre il potere d’acquisto perso dalla liquidità è costante e non recuperabile.

Come possiamo vedere quindi, la scelta di mantenere la

liquidità sul conto (che il nostro risparmiatore considera a rischio zero),

dopo 30 anni porterebbe al dimezzamento della ricchezza (simulazione

ottimistica data dagli ultimi anni di bassa inflazione mentre in un decennio

come gli anni 70 con inflazione al 20% annuo, il dimezzamento del potere

d’acquisto avverrebbe in pochi anni) perchè la liquidità sul conto corrente

rimane costante ma la quantità di beni e servizi acquistabile con quel denaro

sarebbe dimezzata per l’aumento dei prezzi. Quindi mantenere denaro sui conti correnti o contanti è a tutti gli effetti una scelta di investimento, spesso inconsapevole e molto deleteria per i nostri risparmi. Detto questo se iniziassimo a pensare al denaro come ad una variabile (dove se aumentano i prezzi diminuisce il suo valore), intuiamo immediatamente che mantenere tutti i risparmi in liquidità è una scelta di investimento e non di neutralità.
Per investire correttamente, oltre alla strategia e ai risultati della gestione, è fondamentale considerare i costi e scegliere strumenti online che limitano il loro impatto; tali costi (che possono arrivare a superare il 30% in un decennio) molto spesso portano a ritorni negativi dell’investimento, nonostante i mercati abbiano avuto andamenti positivi (tutto questo per pagare una filiera tradizionale di vendita del prodotto e non per la qualità di gestione del prodotto stesso).

Fortunatamente internet ha permesso la nascita di società di gestione online, le quali potendo tagliare tutti i costi della filiera di vendita consentono ritorni degli investimenti nettamente superiori alle gestioni tradizionali. Le caratteristiche sono le seguenti:


  • zero costi sia sul capitale versato inizialmente,
  • sia su versamenti successivi (gestioni tradizionali fino a 5% di costi
  • iniziali e per ogni versamento)
  • nessun costo se si varia il portafoglio (gestioni
  • tradizionali applicano commissioni e limitazioni temporali al cambio)
  • possibilità di disinvestire in ogni momento
  • gratuitamente (gestioni tradizionali applicano limitazioni temporali o
  • costi di uscita)
  • costi di gestione annui contenuti (gestioni
  • tradizionali tra il 2 e il 3% annui)

Come possiamo facilmente intuire, tutti questi costi azzerati impattano in modo determinante sui risultati della gestione e consentono di ottenere ritorni nettamente più elevati .

Come fare, però, concretamente ad abbattere questi costi ? Semplice: abbandonando l’idea di aderire ad una gestione attiva del risparmio – tradotto in parole povere: evitando di affidare i risparmi al vostro promotore finanziario/family banker/ consulente globale ecc. – ed investendo in strumenti che replicano, in maniera passiva, semplice, SENZA GESTIONE ALCUNA (e quindi senza i relativi oneri, vale a dire le PROVVIGIONI delle figure sopra indicate) uno o più indici di mercato (azionari, obbligazionari, di materie prime ecc.).

Tali strumenti sono gli ETF, acronimo per EXCHANGES TRADED FUNDS. Negli ultimi 2 anni ho scritto decine di articoli e post sugli ETF, quindi per comprendere cosa sono puoi semplicemente cliccare sull’ultimo di tale articoli, ossia il CONTENT che trovi alla fine di questo ARTICOLO Oppure, meglio ancora, puoi acquistare il mio libro DOVE GATTO METTO I SOLDI ?, nel quale approfondisco l’argomento ETF in ben 2 capitoli !

Ti consiglio la lettura del libro per un motivo davvero semplice: sapere che gli ETF costituiscono lo strumento migliore per investire, E' NECESSARIO MA NON SUFFICIENTE !!! Bisogna, infatti, saper anche selezionare gli ETF migliori per mercato (azionario, obbligazionario ecc.), per settore/benchmark (industria, energia, tecnologia, sanità ecc.), area geografica (Stati Uniti, Asia ecc.), valuta (euro, dollaro ecc.), il rendimento e gli eventuali dividendi ecc...Una procedura davvero difficile e molto complessa per gli investitori alle prime armi ! Proprio per questo a breve, fra pochi giorni o al massimo la prossima settimana, pubblicherò il mio nuovo info prodotto, LA GUIDA AI MIGLIORI ETF DEL 2021, un PDF di appena 20 pagine nel quale troverai una selezione degli ETF migliori e a più basso costo, adatta a qualsiasi tipo di investitore: a quel punto dovrai soltanto scegliere l’ETF più adatto alle tue esigenze ed ai tuoi obiettivi ! Non corriamo troppo però..Adesso infatti, per concludere, voglio solo spiegarti

come, dal punto di vista pratico, si negozia un ETF.

NON C'E' NULLA DI PIU' FACILE AL MONDO, NELL'ERA DELLA VALUTA DIGITALE, DI COMPRARE O VENDERE UN ETF ONLINE !!!

Immagino tu abbia già un contocorrente on line, presso una qualsiasi banca, italiana o straniera. Bene, allora dovrai soltanto chiedere l’apertura di un DEPOSITO TITOLI (sempre on line), che alcune banche offrono gratuitamente, altre a pagamento (ma trattasi comunque di

costi sostenibili). Aperto il deposito titoli tu dovrai, molto semplicemente,

fare solo 2 cose:
1)  Resistere al canto delle sirene, ossia al tuo promotore finanziario/direttore di banca/ consulente ecc. che vorrebbe farti aprire sul deposito titoli la GESTIONE ATTIVA COSTOSISSIMA della quale abbiamo parlato prima;

2)   Utilizzare per conto tuo, in completa autonomia, la piattaforma online del tuo deposito titoli. Ci sarà sicuramente la funzione “cerca strumento finanziario” (magari è chiamata con altri nomi, es. cerca azioni, cerca titoli ecc…ma quello è) e tu, in quel campo, dovrai soltanto inserire l’ISIN

(codice identificativo dello strumento finanziario) dell’ETF che intendi acquistare. Dove trovi l’ISIN degli ETF ? Su qualsiasi piattaforma di trading, da borsa italiana a investing.com tradingwiew ecc. 

Ovviamente, da persona intelligente quale sei, sono sicuro che NON INSERIRAI L’ISIN DI UN ETF A CASO, MA SOLTANTO GLI ISIN DEGLI ETF CHE TI INDICHERO’ NEL PRODOTTO CHE FRA POCHI GIORNI ARRIVERA’ QUI SU

CAM TV…PERTANTO TI CHIEDO SOLO DI AVERE UN PO' DI PAZIENZA..E DI CONTINUARE A SEGUIRMI !





ETF: cosa sono (e perchè costituiscono il miglior strumento per investire)
Oggi parlo nuovamente, soprattutto a beneficio di chi mi segue da minor tempo (ed in generale di chi è a diguno di educazione finanziaria) , degli ETF (acronimo di exchanges traded funds).  Cercherò, in particolare, di spiegare perchè tale strumento è il migliore per investire e proverò a farlo in modo che mi capisca perfino un bambino di 6 anni. Pronti ? Partenza, via: buona lettura !