Business & Finanza
Attacco della UE all'immobiliare...(noi l'avevamo previsto)
Il 15 per cento del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori di ciascuno Stato Ue dovrà essere ammodernato dalla classificazione energetica G alla classe F entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali. È quanto prevede la proposta di direttiva della Commissione europea sulla performance energetica degli edifici (abbreviata con l’acronimo inglese Epbd)
Il 15 per cento del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori
di ciascuno Stato Ue dovrà essere ammodernato dalla classificazione
energetica G alla classe F entro il 2027 per gli edifici non
residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali. È quanto
prevede la proposta di direttiva della Commissione europea sulla
performance energetica degli edifici (abbreviata con l’acronimo inglese
Epbd). L’obbligo per gli Stati membri di ristrutturare gli
edifici non determinerà un divieto di vendita o affitto degli immobili
classe G come riportato nelle ultime settimane da alcune anticipazioni del provvedimento.
Decarbonizzare il parco immobiliare Ue entro il 2050. Questo
l’obiettivo della proposta di direttiva sulla performance energetica
degli edifici (abbreviata con l’acronimo inglese Epbd) presentata dalla
Commissione europea.
Dopo settimane di anticipazioni e indiscrezioni riportate dalla stampa, Bruxelles ha messo nero su bianco il piano per tagliare progressivamente le emissioni inquinanti degli edifici nell’Ue.
Gli edifici sono infatti responsabili di oltre un terzo delle
emissioni di CO2 dell'Ue e del 40 per cento del consumo energetico dei
ventisette Paesi membri. La Commissione propone che a partire dal 2030
tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero. Per sfruttare il
potenziale di un'azione più rapida in settore pubblico, tutti i nuovi
immobili pubblici devono essere a emissioni zero già a partire dal 2027.
Ciò significa che gli edifici devono consumare poca energia, essere alimentati il più possibile da fonti rinnovabili,
non emettere direttamente emissioni di carbonio da combustibili fossili
e devono indicare le loro emissioni dell'intero ciclo di vita sul loro
certificato di prestazione energetica. Per questo motivo, si legge nel documento Ue “entro il 2025, tutti i certificati devono essere basati su una scala armonizzata da A a G” e “i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici saranno pienamente integrati nei piani nazionali per l'energia e il clima”.
I primi obiettivi fissati dalla Commissione per raggiungere il taglio
entro il 2030 del 55 per cento delle emissioni totali di gas serra
dell’Ue rispetto ai livelli del 1990 riguardano da oggi anche gli
edifici. Bruxelles ha infatti proposto nuovi standard minimi sulle
prestazioni energetiche a livello Ue: a ciascuno Stato membro viene
chiesto di individuate il 15 per cento del suo patrimonio edilizio con
le prestazioni energetiche peggiori per portarlo dalla classe G alla F
entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli
edifici residenziali. “Una casa in classe energetica G - ha precisato
palazzo Berlaymont - consuma in media circa 10 volte più energia di un
edificio a zero emissioni”.
"Bruxelles non vi dirà che non potete vendere la vostra casa se non è
ristrutturata e nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra
casa se non è ristrutturata - ha dichiarato il vice presidente della
Commissione europea, Frans Timmermans - il patrimonio culturale è
protetto e le case estive possono essere esentate, la nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto per gli edifici che saranno qualificati nella classe G cioè per quel 15% degli edifici identificati con la peggiore efficienza energetica nel singolo Paese".
NONOSTANTE LA SMENTITA SOPRA RIPORTATA, COME INVESTITORI DI LUNGO CORSO E AUTORI DEL LIBRO "DOVE GATTO METTO I SOLDI ?", NON CI FIDIAMO DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA E SOPRATTTUTTO, GIA' DAL 2018 (E CHI SEGUE IL BLOG LO SA BENE) PERIODICAMENTE SCRIVIAMO ARTICOLI NEI QUALI DIMOSTRIAMO, DATI FINANZIARI E MATEMATICI ALLA MANO, CHE IL SETTORE IMMOBILIARE E' IL PEGGIOR INVESTIMENTO POSSIBILE.
INSOMMA, L'ATTACCO DELLA UE ALLE CASE DEGLI ITALIANI E' SOLO L'ULTIMO DEI MOTIVI PER DISFARSI IL PRIMA POSSIBILE DI UN PATRIMONIO OBSOLETO, ILLIQUIDO, DIFFICILE DA MONETIZZARE, PRIVO DI APPEAL PER GLI INVESTITORI E OGGETTO DI TASSAZIONI SEMPRE PIU' ASFISSIANTI (NEL 2023 AUMENTERANNO ULTERIORMENTE LE ALIQUOTE IMU).
LA SCELTA MIGLIORE CHE PUO' FARE CHI E' PROPRIETARIO DI PIU' DI UNA CASA E' VENDERLA IMMEDIATAMENTE, SALVARE IL SALVABILE E INVESTIRLO NEGLI ETF AD ALTO RENDIMENTO CHE SUGGERIAMO NELLA NOSTRA GUIDA.
SUGGERIAMO INOLTRE DI IMPARARE I PRINCIPI DELL'INVESTIMENTO INTELLIGENTE, DIFFERENZIATO PER ORIZZONTE TEMPORALE E SETTORE, DEI QUALI PARLIAMO NEL NOSTRO LIBRO