Filippo Scicchitano

Sex and the Urbe, l'Impero della seduzione: Ovidio e l'erotismo

2019-11-04 11:10:35

Publio Ovidio Nasone autore latino dell'Ars amatoria, offre svariati consigli per diventare dei veri Casanova ante litteram, il poema non è solo una guida romantica e poetica, esso è un vero e proprio manuale di “educazione sessuale”... Che oltrepassa i rigorosi limiti della censura!!!

..."Scuote l'anima mia Eros, come vento sul monte che irrompe entro le querce e scioglie le membra e le agita, dolce, amaro, indomabile serpente (demone)"...

(Saffo, 630 a.C. – 570 a.C. )

SPQR, sono pazzi questi romani:

Roma nell'età Augustea, non è proprio il luogo ideale per scrivere opere erotiche. 

Il primo Imperatore romano ha piani ben precisi, non solo militari, il figlio adottivo di Gaio Giulio Cesarevuole essere per prima cosa il “Principe della pace, iniziatore di un'era d'ordine e fertilità”, egli è il Padre della Patria, eirenophylax custode della pace, delle consuetudini e tradizioni romane. 

Ottaviano è il riformatore per eccellenza, la società romana deve essere basata sulla Famiglia, la “purezza” non può essere infettata con modi lascivi, il nuovo ordine costituito è intollerante verso gli eccessi del passato... Ma Roma è Roma e la “buona volontà” di Augusto, si scontra con la perversione di tutti i ceti sociali, i cittadini romani adorano gli eccessi e non sono immuni al potere della sensualità. 

La stessa dinastia Giulio-Claudia, sarà storicamente nota per fatti ben poco nobili, collegati alla sessualità più sconcia della Storia romana... 

Cesare Ottaviano Augusto non riesce a vincere questa "battaglia", sul campo è sceso un nemico, il solo capace di sconfiggerlo, la lussuria del suo popolo.

Nasone ha “fiuto” per i gusti dei suoi concittadini:

Mentre la propaganda imperiale, promuove le Res gestae divi Augustiun semplice avvocato romano risponde con un testo irriverente sulla libertà.

Publio Ovidio Nasone, autore dell'Ars amatoria unendo favole e miti riesce a creare un testo capace di accalappiare lettori in tutti gli strati della società romana, i tre libri fondono leggende con geniali consigli pratici per diventare amanti provetti. Publio non si limita con velati ammonimenti, i suoi sono pragmatici ordini da seguire alla lettera, con tanto di citazioni da utilizzare, scelte logistiche.

Ovidio da vero magister insegna tutto, ma proprio tutto, compreso anche i tempi per avere rapporti sessuali onirici, chi segue il maestro Nasone, si prepari per essere incoronato con l'alloro, perché il trionfo è assicurato, anche per chi compie adulterio: 

...“Elena non ha colpa né Paride fu scellerato fece ciò che faresti tu e chiunque altro”...

Tutorial del 14 d.C:

Qui il “professore della seduzione” avverte di non essere troppo rigidi nella scelta dell'amata, ogni età ha le sue qualità, bisogna godersele tutte al meglio:

...“Non cercate quant'anni annoveri 

o quando sia nata, 

sono uffici codesti da rigido censore”...

Ecco come Ovidio detta i tempi del vero piacere, senza mezze parole, lo scrittore latino impone precise coordinate per arrivare dritti all'obbiettivo:

…”Credimi, non si deve affrettare il piacere d'amore
Ma stimolarlo a poco a poco con calcolato indugio.
Quando hai trovato i punti dove ella è più sensibile
toccala proprio lì, senza nessun pudore:
vedrai brillare i suoi occhi d’un tremulo fulgore
quale il sole riverbera sopra l’acqua corrente:
poi verranno i sospiri, ed i mormorii soavi,
i gemiti dolci, le frasi che convengono al gioco.
Ma tu non devi precederla spiegando vele più ampi,
lei a sua volta non corra più svelta del tuo passo,
andate insieme alla meta; la voluttà è al suo colmo
quando l’uomo e la donna giacciono insieme, vinti”...

Sono molti i consigli che vengono offerti nell'Arte amatoria, cimentarsi in questa lettura potrebbe ispirare anche il più freddo lettore o la più fredda lettrice.

Libertà, libertà, libertà:

Possiamo affermare che questi tre libri sono in primo luogo una coraggiosa sfida contro la censura del Potere, che per ordine dell' Imperatore, deve imbrigliare la libertà (compresa quella erotica), troppo pericolosa, capace di minare le basi della nuova società che desidera Augusto.

Ovidio paga duramente la sfida fatta al progetto imperiale, viene esiliato a Tomi un remoto avamposto sul Mar Nero, qui morirà sognando fino all'ultimo respiro il ritorno a Roma.

In realtà però il poema entra clandestinamente in tutte le Domus dell'Impero, la censura fallisce clamorosamente e il nome di Publio Ovidio Nasone diventa l'icona dell'amore libero.