Filippo Scicchitano

La penna e la spada, Storia della dinastia imperiale comnena (prima parte)

2020-01-13 06:48:32

Il casato comneno rappresenta una delle Famiglie reali più affascinanti nella Storia dell'impero romano d'oriente, le donne e gli uomini straordinari che compongono questa dinastia hanno vestito la porpora imperiale bizantina in tutte le "mode" possibili e immaginabili... Eccovi la loro Storia

«La storia è stata certo inventata a vantaggio comune dei viventi se, come è vero, gli uomini intenzionati al meglio ne traggono non poca utilità. Grazie alla conoscenza del passato, essa descrive con chiarezza le consuetudini umane e propone una varietà di esperienze ai magnanimi che nutrano un innato amore per il bene.» 

Niceta Coniata (Grandezza e catastrofe di Bisanzio, cit., I, p. 7)

Le fondamenta dell'impero millenario:

La guerra e la diplomazia a Bisanzio nei secoli XI e XII fanno parte di una realtà complessa e vivace tutt’altro che immobile, lontana da superate teorie che ponevano Costantinopoli come inerte residuo della romanità antica.

La storia millenaria dell’Impero romano d’oriente infatti è carica di mutamenti su diverse tematiche, perennemente in bilico tra la conservazione di un prestigioso passato carico di gloria e le necessarie esigenze di innovamento che imponeva nuovi assetti per garantire sicurezza e prosperità all’impero dei basileis.

Porfirogeniti comneni: 

Molte sono le Famiglie aristocratiche bizantine, ciononostante il casato comneno ha tratti distintivi profondamente marcati che determinano mutamenti del sistema imperiale di Costantinopoli e delle sue province.

I cambiamenti trasformano l’intero pilastro triangolare alla base di Bisanzio,

potere imperiale, chiesa e fisco. 

Una vera rivoluzione che vede come protagonista principale la parentela imperiale, maggiore beneficiaria di tutte le principali cariche di potere.

Governare con maestria: 

L’aristocrazia comnena entra in tutti i ruoli, militari, burocratici e amministrativi, creando una sinergia collegata alla dinastia, che dura fino al XII secolo.

Recenti studi evidenziano che l’utilizzo politico della parentela non mira a dissolvere i principi basilari dell’impero, lungi dal volerli abbattere, la dinastia comnena ha requisito e controlla lo Stato, che fondamentalmente rimane legato all’antica struttura unitaria e centralizzata della sua origine.

Guerra e diplomazia sono tenute insieme dai basileis comneni in una cosa sola, consapevoli sempre che Bisanzio non può mai abbassare la guardia.

L’impero vive in un’allerta costante su tutti i fronti, e non basta impiegare solo e unicamente la forza, è necessario operare per il bene dell’impero, un’attenta serie di azioni diplomatiche.



Ad intra ed extra, dentro e fuori:

Politica estera, spionaggio, congiure di palazzo nelle corti straniere, corruzione, colpi di stato sono le carte che i comneni fondono con la guerra per garantire il potere e la sopravvivenza dell’impero bizantino.

Alessio I comneno è l’iniziatore della nuova politica di Costantinopoli, che permette al suo casato di entrare fra le più importanti dinastie dell’impero, il coraggio e la costanza di questo imperatore garantiscono a Bisanzio di rientrare a testa alta nella cerchia delle potenze internazionali del medioevo.

Tutti gli imperatori della famiglia di Alessio governano guidati dall’idea dell’universalismo, ereditata dai tempi di Costantino il Grande, modello e simbolo aureo dell’imperialismo bizantino.

Se vuoi la pace, preparati alla guerra:

Le forze armate degli imperatori comneni forniscono prova di grandi abilità nel combattimento e si dimostrarono capaci di operare strategie efficienti ed elaborate, sia nei campi di battaglia terrestri che in quelli navali, un esercito solido, disciplinato e tecnologicamente avanzato, i contingenti degli imperatori bizantini sono per lungo tempo garanzia di sicurezza e stabilità.

Per quanto concerne l’aspetto diplomatico è fondamentale porre l’accento sul fatto che molte volte, grazie all’arte della diplomazia, l’impero è in grado di mantenere la sua stessa sopravvivenza e al contempo di lasciare aperta la porta del sogno universalistico.

I doveri della sovranità imperiale:

Un accorto imperatore non solo deve essere in grado di guidare le sue armate in battaglia, in primis deve raggiungere il successo con il minore spreco di risorse in suo possesso.

Da Alessio in poi l’impero bizantino applica con costanza in politica estera l’antico “divide et impera”, è sempre più impiegato lo spionaggio, non di rado attuato per antica consuetudine da agenti femminili, spesso donne della casa imperiale.

Costantinopoli influisce quanto più può nelle lotte dinastiche dei paesi confinanti, al fine di equilibrare la situazione sia del limes occidentale sia di quello orientale.

Il basileus è il protagonista diplomatico dell’impero, la sua figura autocratica lo impone, nel periodo di governo dell’intero casato comneno si nota in maniera evidente come le abilità diplomatiche e guerriere degli imperatori possono influire, sui successi e sulle disfatte delle Stato