Favole antiche, morale attuale (parte VII)
Cari Amici & Fans, ecco a voi il settimo capitolo delle fiabe di Esopo e Fedro, vi auguro una buona lettura!!! (sempre con la speranza che la Saggezza degli antichi, ispiri la Sapienza dei contemporanei)
La capra e l'asino:
Un tale teneva una capra e un asino.
La capra, che era invidiosa dell'asino perché gli davano molto da mangiare,
andava dicendogli che lo maltrattavano, ora facendogli girare la macina,
ora caricandolo di pesi, e lo consigliava di fingersi epilettico
e di lasciarsi cadere in un fosso, se voleva sottrarsi alle fatiche.
L'asino le diede retta: si buttò giù e si ruppe le ossa.
Allora il padrone chiamò il veterinario e gli chiese un rimedio.
Questi ordinò che gli facessero un'infusione di polmone di capra.
Così, per curare l'asino, uccisero la capra.
Morale:
Chi macchina inganni contro gli altri
diventa l'artefice dei propri mali.
(Esopo, 620 a.C.– 564 a.C.)
La serpe dal fabbro ferraio:
Una serpe, cercando cibo,
entrò nell''officina di un fabbro.
Vide una lima
e subito le diede un morso.
Allora la lima:
<<Sciocca, perché mi mordi?
non sai che il mio mestiere
è mordere il ferro?>>.
Morale:
Mai "mordere", chi sa "mordere" più forte...
(Fedro, 15 a.C. - 55 d.C.)