Favole antiche, morale attuale (parte V)
Cari amici e fans, ecco a voi il quinto capitolo delle fiabe di Esopo e Fedro, vi auguro una buona lettura!!! (sempre con la speranza che la Saggezza degli antichi, ispiri la Sapienza dei contemporanei)
Il corvo e Hermes:
Un corvo, preso al laccio, pregò il dio Apollo di liberarlo,
promettendogli un'offerta di incenso;
ma una volta libero si dimenticò della promessa.
Quando fu preso al laccio una seconda volta,
non si rivolse ad Apollo ma promise al dio Hermes un'offerta.
Ma Hermes gli disse:
<<Sciagurato, come puoi immaginare che io ti creda, dopo che hai ingannato il tuo primo signore?>>
Morale:
Chi si mostra ingrato verso i suoi benefattori
non trova nessuno che lo aiuti quando è nei guai.
(Esopo, 620 a.C.– 564 a.C.)
Il lupo e la gru:
Il lupo inghiottì un osso
e gli rimase in gola.
Il gran dolore lo rese docile,
e promettendo premi e favori
cercava di convincere le altre bestie,
una a una, a risanarlo.
Finalmente,
dopo promesse, garanzie e giuramento,
riuscì a convincere la gru
che calando il lungo collo
giù nelle terribili fauci
eseguì la pericolosa operazione.
Poi chiese il compenso pattuito.
<<Che ingrata - disse il lupo - mi hai sottratto dalla bocca la testa sana e salva, e mi vieni a parlare di compensi?>>
Morale:
Chi chiede gratitudine ai malvagi
sbaglia due volte perché aiuta chi non merita,
e dopo non ne esce senza danno.
(Fedro, 15 a.C. - 55 d.C.)