Filippo Scicchitano

Favole antiche, morale attuale (parte IV)

2019-10-22 07:16:50

Cari amici e fans, ecco a voi il quarto capitolo delle fiabe di Esopo e Fedro, vi auguro una buona lettura! (con la speranza che la Saggezza degli antichi, ispiri la Sapienza dei contemporanei)

Il pescatore e il pesciolino:

Un pescatore, dopo aver gettato in mare la rete, ne trasse su un pesciolino. Poiché era piccolo, il pesciolino lo pregava di non prenderlo per allora, ma di lasciarlo andare nel mare, visto che era così minuscolo. “Poi, quando sarò cresciuto” aggiunse “e sarò divenuto grande, mi potrai prendere, in quanto ti sarò anche di maggiore soddisfazione”. E il pescatore gli disse: “Sarei davvero uno sciocco se, lasciando andare un guadagno che ho già in mano, sia pure piccolo, sperassi in uno di là da venire, anche se fosse grande”.

Morale:

La favola dimostra che sarebbe scriteriato chi, per la speranza di un bene maggiore, lasciasse andare quello che ha già in suo possesso perché piccolo. Il pescatore e il pesciolino insegna a non disprezzare le cose piccole che si hanno, con la speranza di avere di più..

(Esopo, 620 a.C.– 564 a.C.)

Il lupo e il cane:

(Un lupo magro e affamato incontra un cane ben pasciuto)

Da dove vieni così lucido e bello? Cosa mangi per mantenerti così? Io sono più forte ma patisco la fame”

Puoi star bene anche tu se vuoi, basta che presti lo stesso servizio al padrone”

Quale servizio?”

Custodire la casa di notte e spaventare i ladri”

Ma io ci sto! Sono stanco di questa vita di stenti. Deve essere bello avere un tetto e riempirsi la pancia senza cacciare. Vengo con te.”

Cammino facendo il lupo vide che il collo del cane era segnato: “Cos’è quel segno?“

Oh... Non è niente”

Mi interessa sapere”

Qualche volta, mi tengono legato, perché possa riposare durante il giorno, e rimanere sveglio durante la notte. Ma alla sera posso girare liberamente e mi danno da mangiare”

Ma se si ha voglia di uscire si ha il permesso?”

Ogni volta che si vuole… No”

Addio amico, preferisco mangiar poco in libertà che molto in prigionia”.

Morale:

Ricordate, è più dolce essere liberi e poveri, che ben curati ma trattenuti.

(Fedro, 15 a.C. - 55 d.C.)