Favole antiche, morale attuale (parte III)
Gentili amici e fans, ecco a voi il terzo capitolo delle fiabe di Esopo e Fedro, vi auguro una buona lettura! (nella speranza che la Saggezza degli antichi, ispiri la Sapienza dei contemporanei)
I FIGLI DISCORDI:
I figli di un contadino non andavano d'accordo, ed egli,
per quanto continuasse ad ammonirli, non riusciva a correggerli.
Pensò allora di ricorrere ad un esempio pratico,
e disse loro di portargli un fascio di verghe.
Unì le verghe in un fascio ben stretto,
le consegnò ai figli e ordinò loro di spezzarle,
ma per quanti sforzi facessero non ci riuscirono.
Allora sciolse il fascio e diede loro le verghe una ad una,
e siccome le rompevano senza difficoltà, soggiunse:
<< Così anche voi, figli miei, se sarete uniti,
non sarete sopraffatti dai nemici,
ma se litigherete, offrirete loro una facile preda.>>
Morale:
La favola mostra che più grande è la concordia,
maggiore è l'unione e la forza.
(Esopo, 620 a.C. - 560 a. C.)
IL LUPO E L'AGNELLO:
Lungo la riva di un ruscello sono venuti a bere il lupo
e molto più a valle un agnello: eccellente pasto per il predatore.
Il lupo volle fare l'offeso:
<< Perché mi hai intorbidito l'acqua mentre bevevo ? >>
E l'agnello tutto timoroso:
<< Ma, scusami tanto,
come è possibile se l'acqua che bevo scorre giù da te? >>
La cosa è fin troppo evidente; ma il lupo riprende:
<< Sei mesi fa hai parlato male di me! >>
<< Veramente allora non ero ancora nato. >>
<< Perdinci! Allora è stato tuo padre! >>
E lo afferra e lo sbrana.
Morale:
Chi è più forte vuole avere tutto, anche la ragione.
I più piccoli non si alleino con i grandi perché
prima o poi ne subiranno le conseguenze.
(Fedro, 15 a.C. - 55 d.C.)