Filippo Bertone

CIAO MAMMA, SONO IN TV!

2019-09-02 12:02:51

Web contro Televisione, uno scontro di flussi mediatici dalle dimensioni bibliche che da 11 anni a questa parte ci sgretola i testicoli. Chi la spunterà?

Una “rete chiusa”

Se avete dai 2 ai 100 anni, avrete sicuramente sentito parlare della TV come un qualcosa di vecchio, un media dimenticato dalle nuove generazioni e prossimo all’essere sostituito da piattaforme come, ad esempio, YouTube. 

A sostenere questa idea sono spesso gli stessi Content Creator del web che, come è giusto che sia, promuovono la loro piattaforma.


Spesso però ci si dimentica che questa è un opinione diffusa quasi solamente fra persone che bazzicano per internet regolarmente, ed hanno imparato a scoprire quelli che sono i contenuti più di qualità.


Per usare una metafora molto fine e delicata, trovare contenuti di qualità sulla rete è un po’ come scavare in un cassonetto stracolmo di merda con la consapevolezza che, da qualche parte, si nascondono dei diamanti.

Su miliardi di contenuti che vengono pubblicati regolarmente, sono difatti pochi quelli ad essere effettivamente validi, specialmente sotto il profilo tecnico.


Questo perché su internet, salvo alcune eccezioni, chiunque può pubblicare qualsiasi cosa. 

Questo concetto di libertà assoluta è a parer mio sacrosanto, ma bisogna saperne riconoscere gli aspetti negativi.

Non a caso infatti l’immagine che il mondo esterno ha di un content creator su internet è quella di un timido ragazzino (rigorosamente messo a fuoco male dalla telecamera del telefono) che, chiuso nella sua cameretta, gioca ad un videogame facendo qualche battutina scadente.

Attenzione, con questo non sto dicendo che tutti i ragazzini e tutti i videogiocatori sul web non portino intrattenimento, ma semplicemente 

gran parte di essi porta contenuti scadenti sotto ogni punto di vista.


“Il test d’ingresso”

Mettiamo che Shy di Breaking Italy, un divulgatore e opinionista che si occupa soprattutto di politica, sia stato chiamato 

da Italia 1 per fare un intervento sulla TAV.

In uno studio della trasmissione un gruppo composto da professionisti ha discusso su chi invitare e chi no, e qualcuno ha fatto il nome di Shy.

I suoi contenuti sono poi analizzati, ed in seguito alle suddette analisi si è poi deciso di invitarlo.


Questa è una garanzia di qualità, o meglio di competenza, praticamente inarrivabile per il web.

Pertanto non c’è da stupirsi se, specialmente per chi è esterno al mondo digitale, uno YouTuber risulta poco credibile rispetto, ad esempio, ad un conduttore televisivo.

Qui sopra la copertina del Late Show diretto da Karim Musa, uno dei pochi contenuti su YouTube Italia dalla qualità pari ad una trasmissione TV, con tutta la satira diretta e spontanea tipica del web

Spero che un giorno questi due universi attualmente in conflitto possano coesistere pacificamente senza scandali alla Cicciogamer, dove uno YouTuber viene praticamente bullizzato da vari intervistatori prevenuti, e soprattutto senza paraculate in stile Karim Musa, che nonostante guadagni quasi solamente grazie alla sua fama sul web, continua a definire il suo lavoro con mille nomi pur di non ammettere di essere strettamente legato al mondo di internet e di YouTube, in modo da non venire discriminato.


D’altronde, sono pronto a scommettere che anche il più grande detrattore della televisione, se invitato ad esempio ad una trasmissione della Rai, esordirebbe con un sonoro:

“Ciao mamma! Sono in TV!”