FABIO SALVINI

Founder President

Gli Anni 70 - La società

2019-06-27 16:26:03

Un decennio di libertà, di trasgressione, di lotte politiche, ma anche di grande creatività in tutti i campi. Anni che videro la nascita di innovazioni rivoluzionarie, proiettate verso un futuro che si preannunciava roseo. Anni molto diversi dagli attuali

Anni 70. Sono gli anni “creativi”, le basi della svolta economico-sociale che si completerà soltanto nel decennio successivo. Gli anni di Marcuse e della contestazione giovanile nel mondo occidentale; di Andy Warhol (sua la frase: “Più che fare, conta comunicare”); anni della musica pop e rock e dei figli dei fiori. Gli anni in cui i Beatles sciolgono il loro quartetto, iniziano i voli commerciali del Boeing 747, gli Stati Uniti pongono fine alla convertibilità tra dollaro e oro e la Cina e l’Olp vengono ammesse all’Onu.   In Medio Oriente esplode la guerra del Kippur e l’Opec alza il prezzo del petrolio, provocando una crisi energetica mondiale. In Cile cade il governo Allende; negli Usa si dimette il presidente Nixon. Nello spazio orbitano le sonde Voyager 1 e Voyager 2, mentre Luna 16 raccoglie campioni rocciosi di suolo lunare. Karol Wojtyla, primo non italiano dopo 455 anni, diventa Papa con il nome di Giovanni Paolo II. Nel Regno Unito Margaret Thatcher è eletta Primo ministro; l’Europa vota il primo Parlamento europeo.

Il più grande spettacolo del mondo 

Hollywood, la “mecca del cinema”. Nel corso degli Anni 70, la cosiddetta Nuova Hollywood continua la rivoluzione dell’industria cinematografica producendo i “colossal” dell’epoca. Primo fra tutti “Lo squalo”, (1975) che ha inaugurato l’era dei campioni d’incassi cinematografici, superato due anni dopo dalla saga di fantascienza “Star Wars”. Interpretata dall’inaspettato ballerino John Travolta, “La febbre del sabato sera” (1977), invece, scatenò la mania della discoteca negli Stati Uniti, presto diffusasi anche in Europa e, col solito ventennio di ritardo, in Italia.   I film di questo decennio, iniziano a essere sempre di più di genere fantastico, oppure di azione, thriller e horror; iniziano a farsi largo anche le prime saghe o sequel: ha inaugurato la serie uno dei più grandi successi del decennio, “Il Padrino” (al quale nel 1972 presta il volto Marlon Brando), e il sequel del ’74, che in realtà fu un prequel: “Il Padrino Parte II” (in cui il giovane Vito Corleone è interpretato questa volta da Robert de Niro).   Oltre ai già citati film americani – spesso premiati con l’Oscar –, che all’epoca hanno avuto successo internazionale e importante impatto sociale, ricordiamo anche titoli come: “L’Esorcista”, “Rocky”, “Superman”, “Il cacciatore”.

Nasce il “consumismo” 

Gli Anni 70 confermano la tendenza della globalizzazione dei mercati, duramente contestata nel precedente decennio (“il ‘68” e i suoi eponimi). Così descrive il fenomeno del consumismo la nostra Treccani: “Fenomeno economico-sociale, tipico dei Paesi a reddito elevato, ma presente anche nei Paesi in via di sviluppo, consistente nell’aumento dei consumi per soddisfare i bisogni indotti dalla pressione della pubblicità e da fenomeni d’imitazione sociale diffusi tra ampi strati della popolazione”. In ambito sociologico e politico, sono state espresse numerose teorie critiche della società dei consumi. Quelli sono gli anni che, sull’esempio degli Usa, vedono nascere le associazioni di consumatori che, “prendendo coscienza della loro posizione economica e del loro potere contrattuale, si associano per far rispettare i loro interessi di fronte a produttori, distributori, e fruitori di servizi privati o pubblici” (P. Kotler, W.G. Scott, R. Sebastiani, Dizionario di marketing, Il Sole 24 Ore).

Formidabili, quegli Anni 70