Come percepiamo il tempo?

"Ci vediamo tra venti minuti"

Questi venti minuti sono uguali per tutti? Oppure la percezione di questo tempo varia in funzione di ciò che si sta facendo?

Pensate ai venti minuti a passeggio con la persona amata in riva al mare, in un respiro saranno trascorsi; ora pensate allo stesso lasso di tempo magari sotto il sole cocente di un Agosto torrido, senza la possibilità di dissetarsi e rinfrescarsi, la percezione sarebbe uguale?

Ci sono varie teorie che spiegano questo fenomeno, addirittura che il tempo non esiste, esiste solo in funzione dello spostamento che facciamo in esso. 

Sant'Agostino, grande teologo in funzione del tempo, scrisse: "nullo ergo tempore non feceras aliquid, quia ipsum tempus tu feceras", tradotto, "in nessun tempo Tu non avevi fatto qualcosa, perchè Tu avevi fatto il tempo stesso".

Allora è la nostra Coscienza che si diverte a dilatare o a contrarre la sensazione del trascorrere del tempo? Direi proprio di si.

Se valutiamo la complessa equazione matematica legata al tempo passato, al contempo quella legata al futuro, comparandole si annullano. Da qui la teoria del tempo che non esiste, se non un'infinita sequenza di brevissimi istanti fini a se stessi. 

Siamo abituati a considerare il tempo guardando un orologio, legato ad una cosa molto più macro, la rivoluzione della terra intorno al sole, e alla rotazione su se stessa. 

in conclusione, credo che se si voglia cambiare il modo di valutare il tempo, l'unico possibile è vivere il presente come unica frazione temporale da prendere in considerazione: il passato è passato, il futuro non esiste, ancora perlomeno.

FB