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YAM - La radice di luce

2020-05-02 07:55:41

Rudolf Steiner la ritiene capace di “Immagazzinare nella sua parte sotterranea l’etere di luce , e sarà indispensabile per la gente del futuro”.

Intorno al 1920 R. Steiner descrisse la “radice di luce” come l’unica pianta sul pianeta avente la capacità di raccogliere e conservare l’ “etere di luce“ nella sua parte sotterranea in quantità così elevata. Secondo la scienza dello spirito, l’assorbimento e la produzione di luce nell’essere umano costituiscono fattori indispensabili al mantenimento di una buona salute animica da cui la stessa salute fisica dipende. 

R. Steiner spiegò in particolare come l’essere umano risulti, causa le moderne metodiche di coltivazione, sempre meno capace di nutrirsi di quella luce che passa dal vegetale all’essere umano sottoforma di vitalità. Da qui l’auspicio di una sempre maggiore diffusione della “radice di luce” in Europa sino alla sostituzione della patata quale alimento principale.


Il suo nome  botanico è Dioscorea Batadas, pianta rampicante avente la caratteristica di sviluppare radici di forma tuberosa, bianche internamente, fino ad un paio di metri di profondità.

Da millenni è utilizzata nella medicina tradizionale Cinese per le sue molteplici qualità terapeutiche. Essa costituisce un ottimo anti-depressivo. Se assunto regolarmente regola le funzioni digestive. Agisce su reni e milza e ha una funzione tonificante sui polmoni. E’ un potente anti-infiammatorio e un ottimo cicatrizzante. Questi sono solo alcuni esempi delle numerose proprietà di questa radice, il cui aspetto più importante resta però la capacità di conservare l’ “etere di luce” restituendocelo mediante l’assunzione anche in quantità minime.

Negli anni 20' uno stretto collaboratore di R. Steiner ne riportò i primi esemplari dal nord della Cina, qui noti come Shanyao, e subito se ne iniziò la coltivazione. Con l’avvento della seconda guerra mondiale la coltivazione venne interrotta per poi riprendere solo negli anni 80 in Germania grazie al ritrovamento di alcuni esemplari ancora vitali. Dal 1990 lo Shanyao, commercializzato col marchio LitchYam, è disponibile per il mercato tedesco fresca o o essicata e trasformata in polvere.


Edibilità 5/5: questa pianta produce un tubero dalla consistenza farinosa e dal sapore simile alla patata. I tuberi possono essere bolliti, cotti al forno, fritti, gratinati, ridotti in purè o aggiunti alle minestre; si conservano a lungo e possono essere lasciati in terra e raccolti durante l’inverno. È una coltura dal potenziale interessante poiché può diventare un alimento di base. La radice contiene circa il 20% di amido, il 75% di acqua e piccole percentuali di vitamina B1 e C.


Valore terapeutico 5/5: La patata cinese, chiamata Shan Yao in fitoterapia cinese, è una dolce erba rilassante che stimola stomaco e milza ed ha un effetto tonico sui polmoni e reni. Il tubero è antielmintico, digestivo e tonico. Viene utilizzato internamente nel trattamento della stanchezza, perdita di peso, inappetenza, cattiva digestione, diarrea cronica, asma, tosse secca, minzioni frequenti o incontrollabili, diabete e instabilità emotiva . Viene applicato esternamente per le ulcere, foruncoli e ascessi. I tuberi vengono raccolti in autunno e possono essere utilizzati crudi o cotti. Il succo della foglia è usato per trattare morsi di serpente e punture di scorpione.


Curiosità: la radice è parte degli otto ingredienti dell’erboristeria cinese utili per trattare l’ipertiroidismo, la nefrite e diabete. 


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