ESOTERISMO

Founder President

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“Non tutti i mali vengono per nuocere”.

2021-09-09 14:35:26

Lo stato di grave prostrazione e l’abbattimento che si vengono a creare, infatti, costringono gioco-forza l’individuo....

.... a confrontarsi con gli aspetti più oscuri, segreti e imprevedibili della sua personalità. 
Sprofondando fino negli abissi dell’anima, prima o poi giunge il momento in cui “si tocca il fondo”. 
Gli elementi che permettono di comprendere di aver “toccato il fondo” variano da persona a persona, ma in genere è la consapevolezza di aver calpestato se stessi, di essersi lasciati risucchiare da una condizione di degrado personale e psicologico, a far si che  si senta percorso da un brivido raggelante. 
E’  questo un breve ma preziosissimo momento, in cui una flebile luce rischiara per qualche istante il buio in cui si è immersi. 
Sono attimi da prendere al volo, in cui si deve decidere rapidamente se distendersi su quel fondale attendendo la morte dell’anima o, viceversa, se trasformare quello stesso fondale in una piattaforma di lancio da cui ripartire ed emergere. 
Soltanto chi avrà vissuto sulla propria pelle l’avventura spaventosa e affascinante di un viaggio nei sotterranei della propria anima potrà capire questo discorso, tutti gli altri dovranno accontentarsi di assistere increduli alle evoluzioni della psiche altrui.

(Aldo Carotenuto – da “Il Fondamento della Personalità”)

I “disagi” non si manifestano perché si è alterata la chimica del cervello. 
Si manifestano per essere ascoltati, accolti e riconosciuti dalla nostra consapevolezza. 
Il tormento, la torsione  non ci permettono di fare gli ingenui, di continuare come se niente fosse, ma  ci obbligano a riflettere continuamente.

 (James Hillman – da “Il linguaggio della vita”)

Non dobbiamo cercare di liberarci di una nevrosi, ma piuttosto di fare esperienza di quello che significa per noi e di quello che ci insegna. 
Dobbiamo addirittura imparare ad esserle riconoscenti. 
Senza di lei avremmo potuto perdere l’occasione di apprendere chi siamo in realtà: non siamo noi a guarirla, è lei che ci guarisce.

(Carl Gustav Jung – da “Simboli della Trasformazione”)

Cosa vuole da me? Dove mi vuole portare? Cosa vuole fare di me? 
Che progetti ha per me la mia anima, dato che mi invia questo dolore? 

(Raffaele Morelli  – da “ Non siamo nati per soffrire”)

Nella nostra cultura sono pochi i bambini a cui viene insegnato a stare in contatto con i loro sentimenti.
C’è da stupirsi se da adulti è così difficile?
Abbiamo così paura di sentire il dolore, e abbiamo imparato così bene a evitarlo, che molti si convincono di non avere nessun dolore.
Invece è lì, esattamente dove non vogliamo vederlo, spesso sopito ma in attesa del momento giusto per venire fuori. 
Ci caschiamo addosso quando un ricordo, una situazione o un evento la innesca di colpo e ci fa svegliare. Sono questi i momenti in cui ci è data di nuovo una scelta: avere il coraggio di sentire il dolore o ignorarlo perdendo l’occasione di guarire.

(Auriela McCarthy – da ”Il potere del possibile”)

Immagine di Alex Alemany

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