In “Io e l’inconscio, Jung, dice del Sé: «Esso potrebbe parimenti venir definito “il Dio in noi”. Gli inizi di tutta la nostra vita psichica sembrano scaturire, inestricabili, da questo punto, e tutte le mete ultime e supreme sembrano convergervi". E aggiunge:” Il Sé potrebbe essere caratterizzato come una specie di compensazione per il conflitto fra l’interno e l’esterno (…). Pertanto esso è anche la meta della vita, perché è la più perfetta espressione della combinazione fatale che si chiama individuo (…). Quando si riesce a sentire il Sé come un irrazionale, come un ente indefinibile, al quale l’Io non è né contrapposto né sottoposto ma pertinente, e intorno al quale esso ruota come la terra intorno al sole, allora la meta dell’individuazione è raggiunta."
Buona lettura del Libro Rosso!