ESOTERISMO

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Il luogo dell'anima...

2021-06-01 17:36:52

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📕 «Giunge al luogo dell’anima chi distoglie il proprio desiderio dalle cose esteriori. Se non la trova viene sopraffatto dall’orrore del vuoto. E, agitando più volte il suo flagello, l’angoscia lo spronerà a una ricerca disperata e a una cieca brama delle cose vacue di questo mondo.»

La materia ha il terrore del vuoto, lo rifugge e lo nega, riempendo tutti gli spazi che si trova di fronte. Ciò affermava un tempo la dottrina aristotelica dell’ “horror vacui”. Sembra dunque che la mente faccia lo stesso: una volta distolto lo sguardo dal mondo esterno e materiale è facile che venga assalita dal disagio o dall’angoscia. E’ l’orrore del vuoto, del nulla, che assale chi non conosce altro che il mondo di fuori, dove ben presto vuole ritornare per rassicurarsi. 

Al vuoto però non si sfugge, come sembra di capire dal passo di Jung: chi non regge il passaggio attraverso il vuoto interiore è destinato a permanere nel vuoto delle cose vacue con cui si riempie l’esistenza. Chi invece riesce ad attendere seduto nel suo proprio vuoto ha la possibilità di farsi trovare dalle voci e dalle immagini dell'anima. 

Il mondo orientale offre diversi esempi di come il vuoto, estinzione dei contenuti coscienti, sia invece la strada per raggiungere la pienezza. Dice Jung a proposito del Tao, famosissimo concetto della spiritualità cinese: 

📖 «Poiché il Tao è un’entità irrazionale esso non può essere attuato intenzionalmente, come Lao-Tse ha insistentemente ripetuto. A questo si deve la particolare importanza di un altro concetto specificamente cinese, il Wuwei. Esso significa “far nulla” e precisamente nel senso di “non-fare” e non di “far nulla”. La razionale “volontà di operare” che costituisce la grandezza e insieme la malattia della nostra epoca non conduce al Tao.»

Carl Gustav Jung ✍
📕  Libro rosso | Liber primus (pag. 232)

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