ESOTERISMO

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EDUCAZIONE PRATICA DEL PENSIERO Rudolf Steiner

2019-08-25 08:40:16

Una vera prassi del pensiero presuppone che si abbia verso di esso il giusto atteggiamento, il giusto sentimento. E come si può conseguire una giusta posizione verso il pensiero?

Non si può avere un giusto senso del pensiero se si crede che il pensiero sia qualcosa che si svolge solo dentro l'uomo, dentro il suo capo o dentro la sua anima. A chi ha quest'opinione, un falso sentimento impedirà sempre di ricercare una corretta prassi del pensiero, e di pretendere dal proprio pensiero che esso risponda alle necessarie esigenze. Chi voglia conseguire il giusto sentimento rispetto al pensiero, dovrà dirsi: se sono in grado di farmi dei pensieri intorno alle cose, se con pensieri io posso stabilire qualcosa intorno alle cose, questi pensieri devono pur esserci, prima, nelle cose. Le cose devono essere state costruite secondo i pensieri, e solo allora io potrò anche estrarre i pensieri dalle cose.
L'uomo deve immaginarsi che gli oggetti del mondo esterno sono paragonabili, in un certo senso, a un orologio. Si è usato assai spesso questo paragone dell'orologio per l'organismo umano; ma la gente per lo più dimentica il più importante, ossia che esiste anche un orologiaio. Bisogna rendersi conto chiaramente che le ruote non si sono radunate, non si sono combinate da sole per far andare l'orologio; ma che prima è esistito un orologiaio che ha composto l'orologio. Non si può dimenticare l'orologiaio. L'orologio è stato creato mediante pensieri, i pensieri sono per così dire fluiti nell'orologio, nelle cose. Bisogna rappresentarsi in un modo simile anche tutte le opere, tutti i fatti di natura. Nell'opera dell'uomo la cosa è subito evidente, ma nelle opere di natura non la si può tanto facilmente osservare; eppure anch'esse sono effetto di attività spirituali e dietro ad esse stanno entità spirituali. Quando pensa intorno alle cose, l'uomo riflette solo su ciò che prima è stato riposto in esse. Solo l'opinione che il mondo sia stato prodotto da pensieri e venga ancora in tal modo continuamente prodotto, rende feconda la vera pratica interiore del pensiero.
L'incredulità rispetto alla spiritualità del mondo produce sempre, anche su terreno scientifico, il pensiero praticamente peggiore. Se per esempio si dice che il nostro sistema planetario è sorto così: che prima c'era una nebulosa primordiale che ha cominciato a roteare e si è contratta in un corpo centrale; che da questo poi si sono separati anelli e sfere e così è sorto meccanicamente l'intero nostro sistema planetario, se si dice così, si commette un grave errore di pensiero. La cosa è presentata agli uomini, oggi, in modo assai leggiadro; in ogni scuola si fa questo bell'esperimento: si mette in un bicchìere d'acqua una goccia di grasso; si fa passare un ago in questa goccia di grasso e si fa roteare il tutto. Allora dalla grossa goccia si separano piccole gocce; si ottiene un piccolo sistema planetario; e si è mostrato con evidenza allo scolaro, così almeno si crede, come un sistema planetario si possa formare in modo puramente meccanico. Soltanto un pensiero inesperto potrà, da questo bell'esperimento, trarre tali conclusioni; chi infatti trasferisce la cosa al nostro grande sistema planetario, dimentica per lo più qualcosa che forse, di solito, è assai bene dimenticare: dimentica se stesso, dimentica di essere stato lui stesso a porre il tutto in rotazione! Se non ci fosse stato lui a compiere tutto l'esperimento, la suddivisione della goccia di grasso in tante goccioline non si sarebbe mai verifìcata. Se l'uomo osservasse anche questo e lo riportasse al sistema planetario, allora sì il ragionamento sarebbe perfetto. Tali errori di pensiero hanno oggi una parte straordinariamente grande; anche, specialmente, in quella che oggi chiamiamo scienza. Sono assai più importanti di quanto abitualmente non si creda.
Se si vuol parlare di vera praticità del pensiero, bisogna riconoscere che i pensieri possono essere estratti solo da un inondo in cui essi già siano presenti realmente. Come si può attingere acqua solo da un vaso che veramente già la contenga, così si possono attingere pensieri solo da cose in cui essi già siano. Il mondo è costruito su pensieri; solo perciò dal mondo si possono anche estrarre pensieri. Se non fosse così, una prassi del pensiero non potrebbe in genere neppure effettuarsi. Quando l'uomo finalmente comprenderà quanto abbiamo detto ora, allora gli sarà facile distogliersi da ogni pensare astratto; quando l'uomo avrà la piena fiducia che dietro alle cose stanno pensieri, che i fatti reali della vita si svolgono secondo pensieri, quando sarà pervaso da questo sentimento, allora facilmente si convertirà a un esercizio del pensiero fondato sulla realtà.