Confessare a noi stessi i propri desideri è pericoloso.

Mi piace leggere, lo faccio ogni volta che posso: quando sono in fila alla posta, in banca, se arrivo in anticipo a un appuntamento. 

Porto sempre con me almeno i due libri che sto leggendo, di solito in contemporanea. 

La mattina quando esco di casa, nello zaino ne metto almeno altri due che prendo dalla libreria, libri che ho già letto. 

Non ho mai indagato su questa stranezza, capisco che è una cosa inutile, non so perché lo faccio. 

Come scriveva Tiziano Terzati, loro per me rimangono i migliori compagni di viaggio.

C'è chi dice che i libri ti arrivano per una ragione, non so se è vero, ma continua a piacermi pensarlo. 

A me hanno sempre parlato, dato risposte, fatto domande. 

Domande che hanno aperto nuove strade, nuove direzioni da prendere oppure da abbandonare. 

Pochi giorni ne ho preso uno a caso dalla libreria, lo faccio sempre quando ho  pensieri annodati. 

Un romanzo letto almeno sei o sette fa. 

Ho puntato il dito sentendo la consistenza ruvida della carta. E ho trovato questo: 

" Confessare a se stessi i propri desideri, quelli veri, è pericoloso. Se sono realizzabili, e spesso lo sono, dichiararli ti mette davanti la paura di provarci, ti mette di fronte alla tua vigliaccheria. Allora preferisci non pensarci, o pensare che hai desideri impossibili, e che è da adulti non pensare alle cose impossibili."* 

Ora non vi annoio con i miei sogni. Ma vi invito a pensare a quante volte vi siete giustificati dicendovi che siete troppo grandi per fare e realizzare quello che veramente desiderate, che è stupido farlo. 

Quante volte ci siamo nascosti per paura del giudizio, o semplicemente per paura di fallire? 

Quante volte abbiamo agito vigliaccamente con noi stessi? 

Ci sono desideri che non ti mollano mai. Li senti, ti chiamano. 

Capita che respingiamo quei richiami con tutte le nostre  forze. 

Ci trinceriamo dietro a tante di quelle scuse, o ce la raccontiamo pur di non fare un'azione. 

In verità c'è bisogno di essere meno adulti, e soprattutto meno vigliacchi. 

Semplicemente accettare che un desiderio, se è una vita che ti insegue e non ti molla, forse ci sta dicendo qualcosa: una possibilità, forse, sarebbe intelligente dargliela. 

* La frase virgolettata è di Gianrico Carofiglio. 

FOGLINEDITI