The Paper Boat
Dovete capire, che nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra. Warsaw Shire
C’è una barca di carta che arranca tra le onde, piccola e delicata, come quelle che costruiscono i bambini quando giocano in riva al mare.C’è una barca, ma non è un gioco, c’è anche il mare, ma non custodisce pesci e stelle marine, ci sono persino i bambini e le loro mamme, ma i bambini non giocano e le mamme non li rimproverano. Quello che Enzo De Giorgi narra attraverso la sua Paper Boat, è il binomio inscindibile tra la guerra in Siria e la fuga attraverso il Mediterraneo, testimone silenzioso e geloso custode delle anime perse che, abbandonandosi tra le sue increspature, assumono colori cangianti e tratti sfumati, mentre a prua della barca, la piccola Adi Hudea si sporge con le manine alzate e Aldin protegge il suo violino. Tutti i protagonisti di questa storia di disperata speranza sono intenti a fssare un punto verso l’orizzonte, solo una donna si accorge del dramma che si sta consumando a bordo: una bambina rischia di cadere in acqua, la madre tenta di trattenerla.Enzo De Giorgi narra una guerra che rende fragili come fogli che si adagiano sull’acqua, gioca con la cromia delicata dei tramonti estivi, abbozza le forme, in netta contrapposizione alla drammaticità dell’evento narrato, contribuendo a renderlo ancora più brutale e surreale. Un omaggio al coraggio e alla disperazione di chi sceglie di correre il rischio di morire tra le onde, piuttosto che sotto i colpi dei fucili, mentre le note pietose di un violino accompagnano questo triste viaggio.
Claudia Forcignanò