ENRICA MAPELLI

Consulente Benessere #imaginemore

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Topinambur (Helianthus tuberosus)

2020-03-11 12:12:50

Sicuramente vi sarà capitato di imbattervi, nel menù di un ristorante oppure al supermercato, nel topinambur.

Un nome esotico per una pianta, conosciuta anche come carciofo di Gerusalemme o tartufo di canna, le cui radici con tuberi hanno molti e gustosi usi in cucina.

Il topinambur ha proprietà benefiche ottime, che ne hanno decretato il grande successo.


Si tratta di una pianta perenne che fiorisce a fine estate, colmandosi di fiori di colore giallo intenso che ricordano le margherite.

E' la radice con tubero che si può mangiare: “assomiglia, in parte alle patate e in parte a zenzero e curcuma, infatti può avere colore marrone, rosso-violaceo oppure bianco.”


Il sapore, invece, richiama parimenti quello del carciofo e quello della patata.


“Esistono due varietà di topinambur, l’una chiamata bianca precoce che è disponibile da fine agosto, e l’altra bordeaux, tipica dei mesi invernali da ottobre a marzo.” 


In entrambi i casi, si tratta di un alimento composto per il 78,9% di acqua, il 9,6% di zuccheri, il 2,4% di ceneri, il 2% di proteine, l’1,6% di fibra e lo 0,01% di grassi:

“Nel complesso l’apporto di calorie è di sole 73 per 100 grammi di prodotto, caratteristica che rende il topinambur un alimento ipocalorico.”

Ciò anche per via dell’abbondante quantità di inulina, una fibra solubile simile all’amido che, però, non viene metabolizzata dagli enzimi digestivi, ma solamente nel colon.

“Questo è il motivo per cui il topinambur è un importante alimento prebiotico ed ha un apporto calorico nettamente inferiore rispetto alla patata, rappresentandone quindi una valida alternativa.”


Per quanto riguarda il resto della composizione, il topinambur è ricco di:

Potassio, Magnesio,  Fosforo, Rame, Selenio, Zinco, Calcio, Ferro, Sodio, Manganese, Betacarotene, Vitamine A, C, E, K e del gruppo B -


Aminoacidi come, per citarne alcuni: aspargina, arginina, lisina, fenilalanina, glicina, istidina, metionina, triptofano.


Il topinambur contiene un principio attivo amaro che stimola la secrezione della bile e dei succhi gastrici durante la digestione.”

Per questa ragione, favorisce e sostiene sia lo stomaco che l’intestino durante la fase digerente.


In aggiunta, grazie al ricco contributo di acqua e fibra, è considerato un lassativo naturale, prezioso alleato contro la stitichezza, per cui contribuisce alla regolarità intestinale.


Non tutti sanno che la banana non è l’alimento con più potassio, infatti il topinambur è più ricco di questo minerale che riduce la pressione sanguigna.


“Non finisce qui, perché è essenziale anche per la salute cardiaca dal momento che regola la frequenza del battito, sostenendo letteralmente il nostro cuore nella sua funzione vitale”.


Riduce l’assorbimento di colesterolo che potremmo definire cattivo e degli zuccheri a livello intestinale e ciò contribuisce a regolare la glicemia.” 


Inoltre, l’indice glicemico della radice del carciofo di Gerusalemme è pari a 50, un valore piuttosto basso che la rende adatta ad essere inserita nella dieta per il diabete, oltre per chi ha problemi di iperglicemia e ipercolesterolemia.


Se molti dei benefici del topinambur sono determinati dalla presenza di inulina, questa stessa sostanza, a determinate condizioni, può provocare anche dei problemi, in particolare per l’apparato digerente. 


L’inulina, infatti, è una sostanza capace di richiamare acqua nel lume intestinale, origine di gonfiore addominale, produzione di gas e meteorismo.

“Il topinambur è pertanto sconsigliato a tutti coloro i quali soffrono di questo tipo di fastidi e patologie.

Così come è bene specificare che il topinambur dev’essere evitato anche a chi è allergico alle asteracee: le conseguenze potrebbero essere anche gravi come scompensi gastrointestinali e dermatiti.”