ENRICA MAPELLI

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CHA NO YU

2019-08-02 15:18:50

Il Cha no yu ("acqua calda per il tè"), conosciuto in Occidente anche come Cerimonia del tè, è un rito sociale e spirituale praticato in Giappone, indicato anche come Chadō o Sadō, ("via del tè") È una delle arti tradizionali zen più note.

Codificata in maniera definitiva alla fine del XVI secolo dal monaco buddhista zen

Sen no Rikyū (1522-1591), maestro del tè di Oda Nobunaga (1534-1582) e successivamente di Toyotomi Hideyoshi (1536-1598).


Il cha no yu di Sen no Rikyū riprende la tradizione fondata dai monaci zen Murata Shukō (1423-1502) e Takeno Jōō (1502-1555).


La cerimonia si basa sulla concezione del wabi-cha (si caratterizza per la semplicità e la sobrietà del rito e per il suo stretto collegamento agli insegnamenti buddhisti)

Questa cerimonia e pratica spirituale può essere svolta secondo stili diversi e in forme diverse.


A seconda delle stagioni cambia inoltre la collocazione del bollitore (kama):

in autunno e inverno è posto in una buca di forma quadrata (ro, fornace),

ricavata in uno dei tatami che formano il pavimento,

mentre in primavera ed estate è in un braciere (furo) appoggiato sul tatami.


La forma più complessa e lunga (chaji) consiste in un pasto in stile kaiseki (nella gastronomia giapponese é una forma di pasto tradizionale che include tante piccole portate

nel servizio di tè denso (koicha) e in quello di tè leggero (usucha).

In tutti i casi si usa in varie quantità il matcha, tè verde polverizzato, che viene mescolato all'acqua calda con l'apposito frullino di bambù (chasen).

Quindi la bevanda che ne risulta non è un'infusione, bensì una sospensione:

questo significa che la polvere di tè viene consumata insieme all'acqua.

Per questo motivo e per il fatto che il matcha viene prodotto utilizzando germogli terminali della pianta, la bevanda ha un effetto notevolmente eccitante.

Infatti veniva e viene ancora utilizzata dai monaci zen per rimanere svegli durante le pratiche meditative (zazen).

Il tè leggero usucha, a seguito dello sbattimento dell'acqua col frullino durante la preparazione, si ricopre di una sottile schiuma di una tonalità particolarmente piacevole e che si intona con i colori della tazza.