ENRICA MAPELLI

Consulente Benessere #imaginemore

ENRICA MAPELLI

Consulente Benessere #imaginemore

CARDO

2020-03-11 11:46:06

Il cardo è un ortaggio dal gusto amarognolo con interessanti proprietà organolettiche. In Piemonte questa verdura si usa principalmente per la preparazione del piatto tipico della regione, la bagna cauda.

La pianta del cardo mariano, nome scientifico Silybum Marianum, è un’erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Asteracee.


È quella più facilmente reperibile e quindi più diffusa rispetto a quella del cardo gobbo, originario della zona di Nizza Monferrato (AT), il cui nome scientifico è Cynara Cardunculus.


Il cardo è un ortaggio tipico del periodo invernale ed è contraddistinto da un apporto calorico particolarmente basso. 


Solitamente, a causa delle sue coste fibrose e abbastanza dure, va consumato cotto, ad eccezione del cardo gobbo che essendo più tenero può anche essere consumato crudo.

Il suo sapore è abbastanza amaro e richiama per certi versi quello del carciofo.


Come il carciofo, una volta tagliato, se lasciato all’aria, si ossida ed annerisce.


Questo vegetale è originario della zona mediterranea ed è stato utilizzato a scopo culinario da più di 2.000 anni.


Il primo studioso a descrivere le sue proprietà curative fu il medico greco e botanico Dioscoride del 40 d.C. Il cardo è particolarmente utile grazie alle sue proprietà disintossicanti che aiutano ad espellere le tossine ed a proteggere il fegato.


La pianta contiene un flavonoide chiamato silimarina che è stato usato nella medicina tradizionale come rimedio naturale per le malattie del fegato. 


Ora anche gli studi confermano questa proprietà che è riconducibile alla sua attività antiossidante.


Il cardo contiene inoltre acidi grasso polinsaturi, monoinsaturi e saturi. I principali acidi grassi insaturi sono l’acido linoleico (64,4 %) e l’acido oleico (26,38 %). 

Il contenuto di acidi grassi omega 6 è di 41 mg per 100 gr. 


Il cardo è noto principalmente per avere proprietà protettive nei confronti del fegato grazie ad una miscela di flavonolignani presente nei suoi acheni e chiamata silimarina.


Questa miscela ha ottime proprietà depurative e protettive nei confronti del fegato e viene quindi impiegata in casi di intossicazioni causate da alcool, epatite, droghe.


La silimarina è anche impiegata nei casi di intossicazione da funghi velenosi, nel caso specifico dell’Amanita Phalloides, fungo estremamente pericoloso.


Il cardo mariano è stato approvato negli Stati Uniti nel 1986 come trattamento delle malattie del fegato e viene ampiamente utilizzato per il trattamento dell’epatite alcolica, per la cirrosi e per l’epatite virale.

Le sopracitate virtù protettive sono confermate da questo studioda una pubblicazione sulla US National Library.


Un altro studio tutto italiano invece suggerisce che i benefici del cardo includono la diminuzione ed anche l’inversione dei danni al fegato provocati dai farmaci, dall’alcool, dai metalli pesanti e da altri fattori ancora.