Emiliana Frassati

Founder Starter

RESISTENZA

2021-01-04 22:35:34

4 - 01 - 2021

Dalla prospettiva dell’oceano, nel senso più profondo, niente è
un problema. Dolore, rabbia, paura, frustrazione vanno e
vengono nell’oceano e, a livello fondamentale, non sono
problemi. Ma noi esseri umani, non riconoscendo chi siamo
davvero, trasformiamo queste sensazioni in problemi. Diciamo:
«Quest’onda non appartiene all’oceano! Minaccia l’oceano,
minaccia ciò che sono. In qualche modo, ostacola la
completezza dell’oceano e, se solo potessi sbarazzarmene,
l’oceano sarebbe di nuovo completo».

In pratica, non permettiamo a un’onda di essere nell’oceano.
 Non permettiamo a un’onda, che è già una perfetta
espressione della vita, di essere nella vita! Siamo talmente
programmati per giudicare le onde come buone, cattive, brutte,
belle, sicure, pericolose, positive o negative che finiamo col
perderci l’intrinseca completezza di ogni singola onda di
esperienza, di ogni pensiero, sensazione, emozione.

Ci ergiamo a giudici delle onde. Riteniamo, in sostanza,
che alcune onde vadano bene e altre invece no. Alcune onde
sono ammesse in ciò che siamo, e altre non lo sono. Ed è qui
che ha inizio la cosiddetta resistenza. Molti maestri spirituali
parlano della resistenza al momento presente, ponendola alla
base di tutta la nostra sofferenza psicologica. Ma vediamo, ora,
perché opponiamo resistenza a un pensiero o a un’emozione: lo
facciamo perché non ne comprendiamo la completezza, perché crediamo che, in qualche misura, rappresenti una minaccia per
ciò che siamo. Opponiamo resistenza per paura, perché non
cogliamo l’inseparabilità e l’intimità tra ciò che siamo e ciò che
appare nell’esperienza presente. E così, in qualche modo,
sentiamo che quello che sta accadendo non va bene, e
cerchiamo di evitarlo.

Malgrado il nostro modo di agire sia molto complicato, in
pratica, quello che cerchiamo di fare è molto semplice:
vogliamo disfarci delle onde che non ci piacciono. Vogliamo
controllare l’oceano e gestire le onde, per far sì che si
manifestino solo le onde che vorremmo. Tutta la sofferenza
umana è una variazione su quest’unico tema: cercare di
controllare le onde, tentare di controllare l’esperienza del
momento presente, in modo che sia conforme alle nostre idee e
ai nostri concetti. Se vuoi soffrire, confronta questo istante con
l’immagine di come dovrebbe essere, secondo te!

Jeff Foster

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