Emanuela Spernazzati

Founder Senior

Stressato? Forse non hai trovato il giusto equilibrio tra 'devo' e 'voglio', perché anche per rallentare serve impegno

2019-09-19 08:08:48

Riesci a fermarti un attimo per goderti un panorama o per due chiacchiere con un amico o il senso del dovere e gli impegni quotidiani ti bloccano? Ecco la mia (dis)avventura al riguardo e la mia soluzione.

"Prima il dovere poi il piacere"

"Il lavoro nobilita l'uomo"

"Chi dorme non piglia pesci"


Ti suonano familiari queste affermazioni?


Fin da piccoli apprendiamo cosa è giusto fare, e questo è fondamentale per il nostro sviluppo e per la riuscita nella vita.

Ma è importante anche non diventare prigionieri di una gabbia che non è a nostra misura. E' importante chiedersi e sentire quanto queste direttive ci portino nella direzione della soddisfazione personale. O della felicità, se vogliamo chiamarla così. O magari del successo. Dove però per me 'successo' è 'il nostro successo', ovvero far accadere le cose che abbiamo voluto e che ci fanno stare bene. 

Ma qui si apre un capitolo che affronterò in altro momento. Perché oggi ti voglio raccontare di me, dei miei 'voglio' e dei miei 'devo' e di una deviazione nei campi. 

Sì: nei campi e nei pensieri.


Ogni settimana percorro la stessa strada statale per andare da un cliente ed ogni volta mi volto curiosa a scrutare un via laterale, stretta e lunga, che al suo termine lascia intravvedere questo bellissimo casolare.

Ed io, che sono appassionata di architettura e di natura, ogni volta mi dico: "Dovresti fare una piccola deviazione e andare a vederlo questo spettacolo di casolare... e magari fargli una bella foto, e poi un post".

Ma ogni volta tiro dritto perché... perché non è razionale deviare dal mio obiettivo. Perché non c'è un motivo. Perché quello sarebbe vagabondare per piacere, io invece viaggio per lavoro.

Insomma, faccio come Alice nel Paese delle Meraviglie, che si dà buoni consigli ma poi non li segue.

E vado dritta dal mio cliente. Poi torno a casa. E finisce così.


E il casolare della foto, allora?


E' proprio qui che comincia il racconto, perché per fortuna gli imprevisti capitano. Gli imprevisti spiacevoli. Quelli che ti fanno arrabbiare. Eh, sì!


Così un giorno sono di ritorno da quel cliente e vado di fretta perché la mia innata Sindrome di Wonder Woman mi fa pensare che se solo corro un po' di più potrò fare anche la spesa prima che chiudano i centri commerciali quando.... 

.... quando 'per fortuna' arriva un imprevisto a salvarmi dal mio inutile efficientismo: c'è una gran coda e mi spazientisco a sufficienza da cercare una deviazione e, guarda caso, mi ritrovo proprio di fronte a quella stradina lunga e stretta. 

Ma stavolta ho una buona ragione per deviare dal mio obiettivo e una sosta per una foto è un peccato veniale, così la imbocco, fotografo, respiro, sorrido, e riparto.

Il mio senso del dovere è messo a tacere e perdendo dieci minuti ho guadagnato una carica di buonumore per me e per chi mi vive accanto..

Ma perché mai te lo racconto?


Perché noi viviamo di momenti di lavoro e di piccole soddisfazioni, perché la vita non può essere solamente fatica se vogliamo viverla serenamente, perché dobbiamo prenderci la responsabilità di essere adulti e performanti ma anche di essere un po' bambini, perchè essere in contatto con ciò che ci piace è l'unico modo per essere in contatto con noi, con la nostra energia vitale e con la vita in generale.


Perché essere felici è anche una scelta. 


Ciò che mi stupisce è che si debba aspettare un contrattempo per goderci un attimo di assoluto ozio. E dico un attimo a fine giornata.

Perché mi accorgo che la bilancia dei 'devo' e dei 'voglio' a volte non è in equilibrio.

Perché il permesso di occuparci di noi dovremmo darcelo più spesso, e non solamente se abbiamo una motivazione socialmente accettata.

Chi ci pensa altrimenti a noi, a ricaricarci e a rasserenarci?

L'Analisi Transazionale dà un'immagine molto chiara di quanto siamo ricchi e complessi come Essere Umani.

Dentro di noi abbiamo le norme da seguire, certamente, altrimenti non potremmo vivere in società. Abbiamo introiettato i nostri genitori.

Ma dentro di noi abbiamo anche emozioni ed energia: è il nostro bambino interiore.

E dentro di noi c'è uno spirito adulto, che ci guida nella scelta dei comportamenti in base al momento ed alla situazione.

Quindi ciò che mi e ti dico è: ogni tanto prendi per mano il bambino che è in te e portalo a fare una passeggiata: te ne sarà grato. E avrai più gioia nel tuo cuore per fare meglio le cose importanti. E per aiutare gli altri a farle.