Emanuela Spernazzati

Founder Senior

Quanto vale un nonno oggi?

2019-10-22 17:24:45

Oggi sono andata a prendere mia figlia a scuola. Quanti nonni erano lì ad attendere i nipoti!

Ho pensato ai corsi che tengo sul divario generazionale, sui nativi digitali, sulla comunicazione nell’era di internet...


Ho pensato a quanto ci spaventano i cambiamenti.


Ci siamo preoccupati che la televisione invadesse la nostra intimità dividendo la famiglia, poi ci siamo preoccupati per i computer e internet... ma infine abbiamo spalancato le porte di casa al nuovo. Qualcuno no, certo, ma anche questo fa parte del processo.


E mentre ero ancora lì, in attesa che il grande cancello di scuola si aprisse e il suono della campanella anticipasse di un secondo le grida e le risate dei bambini, ho pensato a quanto in fondo noi esseri umani siamo uguali davanti a bisogni e paure, tanto uguali da ritrovarci uniti nella quotidianità degli scambi relazionali più concreti e spontanei. Come un bambino che corre incontro al nonno che per lui è casa, famiglia. E non importa quanti anni li separino,.E quanta tecnologia.


Eh sì, i piccoli hanno bisogno di cure e di attenzione, i nonni hanno voglia di vita, di affetto e di senso. Insieme si scambiano ciò che hanno mentre i genitori come me lavorano per assicurare ai figli un presente e un futuro. E tutto torna, alla fine.  


Insomma, davanti a quel cancello ho pensato che al di là di ogni teoria ed analisi ben strutturata, al di là degli evidenti cambiamenti che le relazioni hanno subito dopo che internet ha velocizzato e forse a volte anestetizzato la comunicazione, è bello riconoscersi in un bisogno, quello di appartenersi e di volersi bene.


Perché tutti abbiamo bisogno di relazioni. E un abbraccio intergenerazionale è davvero qualcosa che tocca il cuore e cancella le diversità.


L’ultimo pensiero è di gratitudine e va ai nonni che non sono più qui per accudire mia figlia ma che lo saranno sempre per ispirarla da lontano.