Emanuela Spernazzati

Founder Senior

💰 LA GESTIONE DELLE EMOZIONI IN PRATICA: QUANDO UN CLIENTE NON TI PAGA

2020-03-07 14:32:54

Cosa c'entra La Gestione delle Emozioni con Le Risorse Umane e con i Consigli di Carriera? Tanto, e voglio cominciare a spiegarlo con casi concreti, perché non è vero che LE EMOZIONI CI CONTROLLANO. DIETRO A UN'EMOZIONE C'E' UN PENSIERO E I PENSIERI SONO SOLO PUNTI DI VISTA.

😖 Un cliente non mi ha pagata. Capita.


Mi sono arrabbiata? Parecchio. 

Non sopporto la disonestà e non sopporto essere presa in giro.


🤔 Servirà a qualcosa questa rabbia? 

Dipende da me. 

Dipende se la saprò gestire e sfruttare.



Quindi: ormai sono arrabbiata. E giustamente. Allora cosa posso fare che mi aiuti e non mi penalizzi ulteriormente?

  • Non mi servirà trattare male me stessa e rimuginare sull’accaduto
  • Non mi servirà trattare male chi mi sta introno, che come diceva la mia saggia nonna, non ne ha né colpa né peccato
  • Non mi servirà prendermela con tutti i clienti presenti e futuri (e magari così perderli)
  • Non mi servirà sprecare tempo innervosendomi, che così non riesco a lavorare bene


💪 Insomma, ho avuto una perdita economica e non ho nessuna intenzione di subire altre perdite collegate.


Quindi ignoro il sentimento?

  • No, non mi servirà neppure insabbiare tutto e far finta di niente, che se non imparo la lezione rimango ‘cornuta e mazziata’, come si dice. E soprattutto la frustrazione che nascondo sotto al tappeto prima o poi straborderà per altre vie. Più violenta di prima.


Allora cosa posso fare?

Partiamo dal presupposto che non è una cosa positiva non essere pagati per il proprio lavoro, ma visto che non posso tornare indietro nel tempo (era il mio sogno da bambina, ma rimane tale) 

👆 procedo così:


  • Ok, è successo
  • Cosa ho provato, pensato, fatto per permettere che accadesse?
  • Cosa avrei potuto provare, pensare e fare perché non avvenisse?
  • Piano d’azione futuro


Quindi?

Nel mio caso:

  1. Emozioni: mi sono sentita in dovere di aiutare, non sono stata capace di dire di no nonostante ci fossero segnali d’allarme
  2. Pensiero: devo aiutare chi me lo chiede altrimenti sono una brutta persona
  3. Pensiero alternativo: essere troppo buoni con qualcuno vuol dire diventare cattivi con qualcun altro (questa volta è toccato a me stessa) e la prossima volta valuterò se voglio rischiare ma senza sentirmi in dovere di farlo. Questo non vuol dire essere brutte persone, vuol dire proteggersi dai disonesti

Ora posso formulare un pensiero ‘pratico’, che nel mio caso specifico è: Non accetterò più di consegnare un lavoro senza avere il contatto firmato, che la scusa ‘non serve il contratto tra noi basta una stretta di mano’ non regge.


Ok, quindi la prossima volta agirò diversamente.

Risolto.


😏 Ma siamo sicuri che la prossima volta lo farò veramente???


In verità c’è un ultimo punto importante:


Il mio sentimento iniziale era di rabbia, giusto? La rabbia eccessiva e non gestita è un sentimento distruttivo e disfunzionale, ma in realtà la rabbia è energia a nostra disposizione per vincere un nemico, per superare un ostacolo. E’ energia pura che possiamo utilizzare per distruggere la casa dell’ex che ci ha lasciati o … per creare un forte ancoraggio, per archiviare un ricordo e con lui tutti i segnali di avvertimento che lo accompagnano accompagnandoli con un senso di spiacevolezza che ci farà suonare un campanello d’allarme la prossima volta che dovessimo capitare nella stessa situazione.


🤩 Così sì, sono sicura che non ricapiterà.


Ognuno di noi è disposto a concedere qualcosa e a non concedere altro. L’importante è saperlo in anticipo per non rodersi il fegato dopo. Si tratta di agire consapevolmente e responsabilmente (anche verso se stessi). Se si sbaglia si correggerà il tiro.


Ecco come la Gestione delle Emozioni mi aiuta quando un cliente non paga e perché è sempre inclusa nei miei percorsi de #IlPiacereDiLavorare e #IlPiacereDiVivere. 


😉 Ma per una volta, mi raccomando, perché errare è umano, ma perseverare…