Founder Senior
Il Piacere di Lavorare esiste, e ne ho le prove
Mi chiedono spesso: “Sono belle le cose che dice, ma è sicura che siano fattibili? Che le persone possano essere felici di lavorare?” E la mia risposta è: "Sì! Quando svolgiamo un lavoro che ci permette di dare il nostro personale contributo, di sentirci parte e di crescere."
Quando sono entrata in aula e mi ha accolto, proiettato sul grande schermo, il viso felice di una corsista che per un problema di salute da qualche settimana era assente dal lavoro, sono rimasta a bocca aperta. Che sorpresa. E che sorriso!
Il fatto che fosse lì per ascoltare me mi ha lusingata, lo ammetto, ma ciò che mi ha stupito maggiormente è stata la sua voglia di partecipare al progetto e di essere al lavoro con tutti gli altri.
Così mi sono tornate in mente tutte le volte che qualcuno mi ha chiesto: “Sono belle le cose che dice, ma è sicura che siano fattibili? Che le persone possano essere felici di lavorare?”
Sì! Quando svolgiamo un lavoro che ci permette di dare il nostro personale contributo, di sentirci parte e di crescere. Sì, è assolutamente possibile.
Tanto contano le relazioni, tanto conta il senso che riusciamo a trovare in ciò che facciamo, tanto conta la nostra capacità di saper leggere tra le righe del presente per costruire una dimensione utile a noi e al contesto in cui lavoriamo.
Sì, sono convinta che una parte di umanità (imprenditori e collaboratori, senza distinzione) sia già pronta a vedere il lavoro come un ambito in cui esprimersi, oltre che una fonte di guadagno. A vedere il lavoro come altro, non solamente e necessariamente solo come un ‘labor’, dal latino fatica.
Mia madre fece molta fatica ad accettare di non avere più un ruolo sociale quando andò in pensione. E non è l’unica. Se il lavoro fosse sempre brutto e cattivo questo non accadrebbe.
E quindi sì, io che ho vissuto sulla mia pelle tante situazioni lavorative bellissime (ed altre no), sono convinta. E continuo a parlare di #IlPiacereDiLavorare e di AgileHR. E a svolgere sessioni di Career Counseling con chi il piacere lo ha perso per strada.
E per arrivare al mio di senso, sono anche convinta che lavorare bene, o nel mio caso parlare di tutto questo, abbia uno scopo sempre, perché qualcuno che raccoglie il seme c’è. E soprattutto ho imparato a misurare l’utilità delle mie giornate da ciò che ho seminato più che da ciò che ho raccolto. Almeno per ora, finché tutto sboccerà all’improvviso.
E qualcosa sboccia. Sboccia eccome.