Elisabetta Minen

Arte & Intrattenimento

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Three the Movie - Non c'è verità, c'è solo percezione

2021-01-28 07:23:20

Recensione di Martina Delpiccolo sul Messaggero Veneto (14.01.2021)

Un film interamente ambientato nella Udine di anni fa, che pone interrogativi alla Udine di oggi: 29 premi, 8 candidature, e 31 selezioni ufficiali in Festival internazionali e una prima a Roma tre anni fa. Poi il sogno, infranto dalla pandemia, di presentarlo al Giovanni da Udine.
Ora "Three the Movie" ideato e scritto da Elisabetta Minen, che lo ha diretto insieme a Yassine Marco Marroccu, è visibile sulla piattaforma di Cam.TV.

Un'opera originale, sperimentale, che nasce e resta d'avanguardia, sospesa tra dimensione reale e surreale, sociale e visionaria. Il numero 3 è nel titolo è in ogni cosa, insieme ai suoi multipli, essenza e chiave simbolica d'interpretazione; 3 i protagonisti, gli antagonisti, i personaggi secondari, è il comune denominatore delle religioni monoteiste: la Trinità cristiana, le sei punte della Stella di David, e il 9, l'Enneagramma, volto di Dio nella cultura Sufi-Islamica. Numero che unisce uomini diversi in uno stesso anelito di felicità.
"L'1 ha generato il 2, il 2 ha generato il 3, e il 3 tutte le creature" svela il vecchio cieco alla protagonista interpretata da Vivianne treschow), Irene, che significa "Pace", ragazza carnica cristiana, innamorata dell'ucraino ebreo Pavel (l'intenso Alberto Torquati), amico di Mehdi (Massimiliano Grazioli), musulmano iraniano.
E' lei ad adoprarsi per regolarizzare il loro stato di clandestini, "creature del destino, esseri immaginari", dice Pavel. Ma felicità e libertà sono diritti di tutti. Dibattersi contro la sorte è il tentativo sofferto da Mehdi, sotto lo "sguardo" del vecchio cieco (Werner Di Donato, perfetto nel ruolo) che parla anche friulano, "funambolo che cammina sul filo della vita", saggio che vede a modo suo la città, respirandola.
"A ognuno il suo bicchiere" riserva il destino, eppure sa che "barriere razziali e recinti delle religioni cadranno", in un'era nuova, conciliando il nodo scienza-fede. E pensare che la differenza tra Dio e io sta in una "D", sentenzia, mentre ricorda che Dio è in ogni uomo e non vuole sangue.
Simbolici e spirituali gli antagonisti. Il cieco allude al Purgatorio delle anime in attesa. Un monsignore (Saverio Indrio), padre spirituale, rappresenta il Bene-Paradiso, e una donna misteriosa (la carismatica Chiara Pavoni) è la tentazione, il Male-Inferno. Ma è Pavel a capire che l'uomo non va giudicato, "perché non è né angelo, né bestia".
Profondamente filosofico è il filo sotteso alla pellicola che mostra bellezze e contraddizioni di una città. Via Roma, Quartiere delle Magnolie, internet point, piazza San Giacomo, chiesa, biblioteca, castello, musei, vie, vicoli, osterie, caffetterie, negozi. Pone domande il film o forse la città stessa: fino a che punto amare, fidarsi, accogliere? Fluide si fondono la bella fotografia, la drammaturgia poetica e la colonna sonora che veste a perfezione ogni scena traducendo in note e ritmo contesti e personaggi.
Chi è la bambina che appare improvvisa più volte? L'innocenza, la speranza, la spettatrice, o forse la generazione futura a cui lasceremo la città?
Martina Delpiccolo - Messaggero Veneto (14.01.2021)

"Three the Movie" è distribuito su Cam.tv