Elisabetta Minen

Arte & Intrattenimento

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La recensione a “Three the Movie“ di un Cam Creator

2021-01-10 16:47:12

Con gratitudine, pubblico la recensione di Carmine Ferrara (Alchimia dei Sogni), tra i primi, del popolo di Cam.TV ad aver visto il film...

Contenuto condiviso dal mio canale "Three the Movie"

Riportiamo la recensione di Carmine Ferrara (canale Alchimia dei Sogni) ricevuta con un messaggio privato.
Copiamo lo scritto, che per la lunghezza rendeva impossibile pubblicarlo in un unico screenshot.

Siamo lieti di ricevere altre opinioni del pubblico, rispondere sugli argomenti trattati sia privatamente che avviando un dibattito sul film, purché non si riveli troppo del contenuto della storia.

Three the movie di Elisabetta Minen - Recensione di Carmine Ferrara


Per la prima volta l’idea del tempo mi è sembrata alterata, volutamente e consapevolmente, come a voler spezzare la logica di linearità e di causa-effetto di tutte le cose. Ho trovato il film coinvolgente, interessante e originale. Il forte peso della filosofia e della riflessione è un elemento piacevole che si mescola bene con le emozioni e le vicende del quotidiano dei personaggi. Alla prima visione le continue sovrapposizioni e i continui cambiamenti improvvisi di scene mi hanno un pochino spiazzato anche se colpito in positivo. Alla seconda visione del film alcune cose sono andate al loro posto nella mia mente.
Il personaggio cieco l’ho trovato affascinante e istruttivo. La sua filosofia di vita lo ha condotto ad una osservazione distaccata e relativamente serena della vita; visione che si intreccia in più punti con quella del reverendo che personifica l’altra faccia della saggezza: quella della religione, della tradizione e del conformismo.
Alle figure di saggezza si appoggiano o si avvicinano i giovani personaggi, ancora confusi e ancora alla ricerca di una identità personale e materiali e capaci di esprimere la propria interiorità attraverso il fuoco della passione e delle emozioni. Le scene mi hanno condotto in maniera spontanea nelle strade della città, facendomi immedesimare nei luoghi e facendomi sentire come se fossi lì, al fianco dei personaggi, ad ascoltare le loro parole.
Tante sono le citazioni che fanno riflettere e la psicologia si mescola alla filosofia, così come i desideri con i sentimenti e le emozioni.
Mi sono piaciuti gli attori. L’eterna lotta tra bene e male appare di frequente e prendono forma in angeli e demoni che si avvicinano ai personaggi fino al punto da poter quasi comunicare con loro, o forse è solo ciò che ciascun personaggio sente nel profondo di se stesso ed è un dialogo di ciascuno con le proprie luci ed ombre. La trama scorre, talvolta rivendicando dei tempi e dei modi propri, talvolta lasciando perfino spazio per soffermarsi su ciò che è nel momento presente: è come se si guardasse una grande fotografia della città dove le vicende dei personaggi ti portano a guardare con i loro occhi quello che stanno provando e ti fanno riflettere sul perché delle emozioni e delle situazioni. Ho avuto l’impressione che in alcuni casi non importasse cosa stesse per succedere dopo perché dovessi concentrarmi su quello che fosse il significato di una parola, di uno sguardo, di un gesto, di una citazione e di doverlo fare fino in fondo, fino ad assorbire completamente il suo significato. Sono sicuro che riguardandolo ancora, nuova luce illuminerà delle parti oscure o fraintesi, certamente per miei limiti di attenzione. Commoventi le scene finali al confine tra la luce e l’ombra. I costumi, colori, suoni e musiche accompagnano la personalità dei personaggi, ne sono da supporto e si integrano con loro.