naturopata per animali
Leishmaniosi cane si può guarire ?
Ruolo delle Citochine e S.I.
Leishmaniosi canina la risposta immunitaria
La risposta immunitaria nella Leishmaniosi canina
è di grande importanza perché serve a comprendere la patogenesi della
malattia e a capire come la risposta immunitaria può innescare un
modello di resistenza all’infezione. È noto che la principale risposta
immunitaria di tipo 1 è caratterizzata dalla produzione di interferone
gamma (IFN-γ),
dal fattore di necrosi tumorale e dall interleuchina-2. Questa risposta
immunitaria ha attività anti-lesmaniale nei macrofagi.
Cane con leishmaniosi senza sintomi
I cani asintomatici hanno una risposta immunitaria di tipo 1 con produzione di citochine:
– interferone gamma (IFN–γ) una citochina che fa parte della famiglia degli interferoni, è prodotto dai linfociti B e T attivati.
In uno studio è stato dimostrato che i cani infetti che
presentavano livelli elevati di interferone gamma avevano un carico di
parassiti inferiore rispetto ai cani infetti che non producevano questa
citochina.
– il fattore di necrosi tumorale (TNFα) una citochina coinvolta nell’infiammazione sistemica e prodotta principalmente dai macrofagi.
La risposta immunitaria di tipo 1 induce citochine, come
IFN-γ e TNF-α, predominanti nei cani asintomatici, dimostrano il loro
potenziale protettivo contro la malattia.
I cani infetti che presentano livelli elevati di IFN-γ
presentavano un carico di parassiti inferiore rispetto ai cani infetti
che non producono questa citochina.
I cani privi di questa citochina hanno sintomi clinici più gravi, con maggiore parassitemia.
Cane con leishmaniosi infetto
Al contrario una risposta
immunitaria di tipo 2 produce citochine (IL-4 IL-5 IL-10) ed in più il
fattore di crescita trasformante Beta (TGF-β) una proteina sempre del
gruppo delle citochine che svolge un ruolo importante sull’immunità e
sulla progressione dei segni clinici della malattia.
Questi cani manifestano un
modello comune nella progressione dei segni clinici, con gravità e
varietà di segni che aumentano con la progressione della malattia, in
cui la maggior parte dei cambiamenti clinico-patologici diventa evidente
dopo 12 mesi di infezione.
Come si comporta il sistema immunitario in presenza della leishmaniosi canina?
COME riportato sopra,
fin’ora, si è sempre detto che la predominanza dei linfociti TH1
determina l’infezione, quindi quando la bilancia immunitaria è spostata
verso una risposta TH1 avremo dei cani infetti ma privi di
sintomatologia, invece con una risposta immunitaria marcata verso i
linfociti TH2 il cane sviluppa l’infezione, quindi si ha
l’immunosoppressione.
Il cane resiste all’infezione da leishmania quando ha
una risposta immunitaria TH1, mentre quando ha una risposta a TH2 è
infetto dai parassiti e si ammala.
Un cane può essere positivo ma non avere i sintomi
clinici visibili della malattia, oppure al contrario può sviluppare una
forte sintomatologia innescata da un processo di immunodepressione.
Il ruolo del sistema immunitario nella leishmaniosi
Ultimi studi hanno permesso
di identificare che i cani con una risposta immunitaria verso TH2
possono andare comunque incontro alla formazione di immunocomplessi, di
granulomatosi, amiloidosi con una prognosi ugualmente infausta: immunosoppressione e morte.
Perché è importante bilanciare la risposta immunitaria?
Oggi non si può pensare di
rallentare la malattia soltanto con i farmaci, occorre obbligatoriamente
intervenire sulla modulazione del sistema immunitario affiancando le
terapie naturali, fitoterapia, micoterapia e non ultimo le interleuchine low dose, che hanno il compito di regolare appunto la risposta immunitaria e la bilancia TH1/Th2.
Il ruolo delle citochine pro-infiammatorie e anti-infiammatorie
L’interazione parassita-ospite modula:
- L’infezione da Leishmania
- La risposta immunologica
- La risposta infiammatoria
Quando il cane ha una risposta immunitaria TH1 vi è una produzione di citochine Pro-infiammatorie:
- Interferone gamma (IFN-γ)
- Fattore di necrosi tumorale (TNFα) – citochina
- coinvolta nell’ infiammazione sistemica principalmente prodotta dai
- macrofagi. Questa citochina induce febbre e forte infiammazione.
- Interleuchina IL-12
Le principali citochine pro-infiammatorie sono TNF-α, IFN-γ, IL-1, IL-2, IL-8, IL-12, IL-15, IL-18 e IL-17
Al contrario quando vi è una risposta immunitaria TH2, le citochine che intervengono sono Anti-infiammatorie:
- Interleuchina IL-10
- Interleuchina IL-4
È importante sottolineare
che negli ultimi studi condotti sulla Leishmaniosi canina, è stata
dimostrata una frequenza molto alta di citochine Pro-infiammatorie che
porta a delle lesioni più importanti nel tempo.
Quindi una risposta
immunitaria che non viene in modo corretto controllata, porta alla
infestazione, alla comparsa di sintomi gravi e danni ai tessuti.
Ad oggi, quasi tutti gli
studi hanno sottolineato che è la risposta immunitaria TH1 che controlla
la malattia, questo non è sempre un concetto fermo e rigido, in quanto è
invece l’equilibrio tra citochine pro-infiammatorie e anti-infiammatorie che determina l’esito della malattia.
In un altro studio in cani infetti ma
clinicamente sani da 6 mesi, è stata riscontrata la citochina
pro-infiammatoria TNF-α, aumentata solo nel midollo osseo.
Per quanto riguarda le citochine
anti-infiammatorie / regolatorie, si è verificato un aumento
statisticamente significativo del Fattore di crescita trasformante beta
(TGF-β) nella milza e nel fegato.
Sempre nello stesso studio i cani
infetti da 16 mesi presentavano un aumento statisticamente significativo
dell’IFN-γ nel fegato e nel linfonodo popliteo, del TGF-β nella milza e dell’interleuchina IL-10 nel fegato.
Nel linfonodo popliteo c’è stato un aumento significativo del TGF-β e dell’interleuchina IL-10.
Lo studio ha valutato la risposta
immunitaria e il carico di parassiti di diversi organi in cani con
infezione da 6 mesi ma ancora clinicamente sani e in cani con infezione
da 16 mesi, dimostrando che l’infezione porta ad una
maggiore espressione dell’IFN-γ nella maggior parte degli organi
bersaglio e che viene mantenuta nelle fasi successive della malattia,
inoltre si è visto che misurare l’espressione delle citochine nella
milza o nel fegato non serve a nulla da un punto di vista prognostico.
Attivazione delle citochine e il carico parassitario
Il midollo osseo
tende a sviluppare elevati carichi di parassiti in un ambiente
prevalentemente pro-infiammatorio, caratterizzato da una maggiore
espressione di IFN-γ e TNF-α e nessuna rilevazione dell’interleuchina
IL-10. L’aumento di TNF-α nel midollo osseo, può essere dovuto alla
stimolazione della mielopoiesi e potrebbe fornire cellule progenitrici
alla milza che si attivano e contribuiscono alla formazione di
granulomi.