Teresa Dambrosio

Founder Executive

I problemi che riguardano il bambino piccolo

2021-08-04 10:56:21

Oggi voglio parlarti dei problemi che riguardano il bambino piccolo, fascia di età che frequenta il nido e la scuola dell'infanzia.

Quando un bambino presenta dei problemi, essi scatenano forti cariche di angoscia e di ansia sia nei genitori che negli insegnanti.
A questa età la situazione del bambino e quella dei genitori presenta caratteristiche di maggiore mobilità emotiva, e quindi di maggiore impiego di risorse attivabili sia da parte del bambino, che del contesto socio-famigliare.
Spesso si tratta di situazioni che con un supporto tempestivo, anche di breve durata ai genitori, sia di tipo educativo, che di contenimento  psicologico, tendono a produrre grandi cambiamenti e a risolversi.
Mi riferisco a disturbi semplici dello sviluppo, che riguardano la sfera del controllo emozionale, crisi di ostinazione e di rabbia, paure, fobie,, oppure difficoltà nell'alimentazione , del sonno.
Abbiamo anche disturbi nel linguaggio che non sono altro che segnali, spie accese di di una difficoltà del bambino di individuarsi come soggetto autonomo e differenziato dalla madre.
Infatti il linguaggio è simbolicamente un "ponte" con l'esterno, che mette in comunicazione l'individuo con il mondo.

Purtroppo ci sono problematiche più gravi : psicosi, autismi, etc...
Si tratta di bambini in cui il Sè non riesce ad emergere e di conseguenza l'Io NON RIESCE A STRUTTURARSI.

Se il bambino non si separa dalla sfera materna e rimane confuso e circoscritto in quello della madre, presenterà sintomi di difficoltà di sviluppo, perchè non riescono a venire in contatto con la realtà ,e quindi sono soggetti a stati d'animo d'angoscia e paura versi i cambiamenti e le situazioni extra-famigliari.


Nella mia esperienza, riscontro mamme "iperidentificative", ovvero "iperprotettive", dove c'è una percezione distorta: l'idea di un bambino eccessivamente piccolo e fragile non in grado di affrontare le situazioni della crescita.
C'è l'azione di un meccanismo proiettivo: ovvero si proiettano le proprie parti infantili, fragili e non risolte sul figlio che viene vissuto come tale, al posto del genitore.
L'identificazione è utile per permettere di capire il bambino e i suoi bisogni, ma poi bisogna saper "rientrare in sè", cioè mantenere quella giusta distanza per sentirsi separato dall'altro.
Se la madre si identifica troppo con il figlio , non riesce a mantenere la giusta distanza per farlo crescere e ad aiutarlo a separarsi da sè.

Ho visto  nei miei anni di lavoro, mamme che hanno bisogno di essere rassicurate, a cui ho sempre rimandato l'idea del bambino reale, con le sue competenze e punti di forza, che spesso non vengono visti, proprio perchè coperti dall'immagine e idea di un bambino fragile e quindi incapace di affrontare le situazioni.
Al polo opposto, ci sono madri troppo distaccate, cioè che tengono incosciamente a distanza il bambino e l'intimità emozionale con lui, poichè tendono a viverlo come una dimensione "pericolosa" e invasiva. Questi bimbi che vivono questo tipo di relazione avranno tendenze evitanti, e problemi di "separazione" per il motivo opposto: non ci si può separare da ciò con cui si è mai stati uniti, ovvero non hanno mai sperimentato un buon attaccamento.
A queste mamme, ho cercato di far capire il loro bisogno di percepire quanto siano importanti per il bambino e che le sue richieste emotive, siano accolte e tradotte nei loro confronti.
Spesso ,queste mamme non sospettano e si accorgono il bisogno di vicinanza del bambino e la sua fragilità perchè tendono a viverlo come "più grande" ed autonomo.

E quest'ultimo, caro camer, posso oltre alla mia esperienza professionale, confermarlo per la mia esperienza personale, in quanto ho avuto una madre così, e forse è grazie a questa mia infantile esperienza, che sono riuscita e riesco a vedere questo comportamento riflesso , come prima dicevo, in molte mamme.

Come terapeuta, cono convinta, come molti altri miei colleghi, che quasi tutti i problemi dei bambini, sono semplicemente un riflesso dei problemi dei suoi genitori.

In un alto post, ti parlerò delle mamme che "osannano" i propri bambini, e anche questo fà parte della realtà .

Ho scritto e pubblicato un libro: GLI UNDICI SEGRETI PER EDUCARE IN MODO NATURALE, 
lo trovi su Amazon, dove dò dei consigli semplici da applicare, in modo tale da evitare di far crescere i bambini con problemi di cui ti ho precedentemente parlato.

Lavorare con i genitori, incontrandoli, è molto importante per me, cerco sempre di mantenerlo integro dai miei vissuti personali, evitando giudizi o fantasie che possono arrivare nei loro confronti.
I colloqui sono finalizzati con rispetto, all'ascolto, rimanendo sempre neutrale, per capire e conoscere il bambino che emerge dal loro racconto.
Una frase che uso spesso è: " MI PARLI DI SUO FIGLIO".
In questo modo mi è possibile vedere quanto il bambino di cui il genitore parla, si distacca da quello reale che incontro tutti i giorni.
Spesso c'è un bambino che è l'immagine interiore della madre. Così riesco a confrontare i due "bambini", e la differenza tra le due immagini è la strada che suggerisco con strumenti vari, che la madre potrà compiere per avvicinarsi al bambino reale.


Grazie per l'attenzione, e a presto.

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