Edmondo Viselli

Mustela putorius furo (furetto)

2018-10-12 07:33:00

Mustela putorius furo, conosciuto comunemente come furetto, è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei mustelidi.

Il furetto

Il nome scientifico del furetto, Mustela putorius furo, significa “faina puzzolente ladra”, in riferimento al comportamento che lo porta a raccogliere e nascondere il cibo e all'odore intenso che emanano i soggetti non sterilizzati.

Il furetto è un animale domestico frutto dell'addomesticamento della puzzola europea (Mustela putorius), della quale costituisce ad oggi una sottospecie, che risale ad almeno due millenni fa ad opera di Greci e Romani. Lo scopo della domesticazione era sfruttare questi animali per la caccia, in particolare al coniglio, tradizione che è sopravvissuta in certe regioni fino ai giorni nostri.

Lo status di animale domestico del furetto è reso ufficiale da una dichiarazione dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS, dal 2008 Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA), che ha valore giuridico. La lunghezza può variare dai 40 cm della femmina ai 60 cm del maschio. Le femmine restano sempre più piccole dei maschi. Il peso varia tra i 500 grammi ed 1 kg della femmina e tra i 1,5 kg ed i 2 kg nel maschio.

Come la maggioranza dei suoi parenti Mustelidi, il furetto ha un corpo molto allungato e flessuoso, con zampe corte. La colonna vertebrale è particolarmente flessibile e gli permette di muoversi agilmente all'indietro in spazi angusti. Il muso è appuntito, la testa triangolare, gli occhi vispi e rotondi. Ha una vista non molto sviluppata e un olfatto molto fine. Le orecchie rotondeggianti e ricoperte di peluria sono poste ai lati del cranio. Il naso è rotondo e va da un colore rosa fino al nero a seconda della pigmentazione dei soggetti. La dentatura è tipica del carnivoro, molto sviluppata e tagliente, specie i canini ed è composta in totale da 34 denti. Collo lungo e resistente, interamente ricoperto di pelliccia; il pelo è formato da peli più lunghi e scuri ed un sottopelo più chiaro e sottile. La coda è lunga e folta, le zampe sono corte munite di cinque dita, ciascuno dotato di cuscinetti. Un esemplare vive in media 7-10 anni.

Il furetto è un predatore e manifesta questa sua caratteristica nella passione per l'esplorazione e la caccia, anche se ritualizzata nel gioco. I furetti dormono parecchie ore; possiamo dire che questi animali hanno due livelli di attività: o sono attivamente impegnati nel gioco, o dormono profondamente. Sono animali molto affettuosi e in generale poco aggressivi. L'aggressività può dipendere dalla scarsa abitudine al contatto umano, nel caso ad esempio di animali che sono vissuti per diversi mesi in gabbia in un negozio, prima di essere venduti, come da fattori genetici. In generale, i furetti hanno un carattere adattabile; posti in un ambiente nuovo non si spaventano, ma corrono ad esplorarlo. Questo li porta a smarrirsi facilmente.

I furetti tendono ad andare d'accordo, anche se la convivenza traumatica tra soggetti adulti può richiedere un periodo di adattamento. Amano trovare luoghi nascosti e portarvi dentro oggetti.

La femmina va generalmente in calore con l'allungarsi delle giornate, in primavera. Il periodo fertile inizia solitamente a marzo e termina a settembre e si contraddistingue per il progressivo ingrossamento della vulva nella femmina e per l'ingrossamento dei testicoli nel maschio. Nella femmina l'ovulazione è stimolata dall'accoppiamento; se non avviene l'accoppiamento, l'estro dura per tutta la stagione riproduttiva, e cioè da marzo ad agosto-settembre. Durante tale periodo le ovaie continuano a produrre elevati livelli di estrogeni che permangono in circolo per mesi. La femmina può partorire da 1 a 12 piccoli, che nascono ciechi, sordi e privi di pelo.

l furetto è un carnivoro puro. In cattività può essere nutrito con carne cruda, di solito quaglia o coniglio. L'adattamento della colonna vertebrale gli permette di entrare e muoversi a suo agio nelle tane delle prede, come topi, nidi d'uccelli e conigli.

Può avere un comportamento aggressivo solo nel caso in cui il furetto non sia abituato all'uomo. Se viene addomesticato presenta un comportamento docile.

Popolazioni ferali alloctone si sono stabilite in diverse aree del mondo, come le isole Shetland e la Nuova Zelanda. In quest'ultima esiste la popolazione ferale più grande di furetti, con un considerevole grado di ibridazione con la versione selvatica, fenomeno molto comune in caso di simpatria delle due sottospecie.[3] Nel 1877, i fattori della Nuova Zelanda richiesero allo Stato l'introduzione dei furetti come metodo di controllo biologico per il coniglio, specie aliena invasiva molto dannosa per l'agricoltura introdotta alcuni anni prima. 1217 furetti furono così importati negli anni 1882-83 da Londra ma solo 678 raggiunsero le coste della Nuova Zelanda, e 198 furono invece spediti da Melbourne, Australia. Durante il viaggio, furono incrociati con la sottospecie selvatica per migliorarne la capacità di sopravvivenza in natura. Nel 1884 e nel 1886, furono rilasciati circa 4000 furetti, puri ed ibridi, 3099 donnole e 137 ermellini.[4]. Questa azione non supportata da un'attenta valutazione di quelli che avrebbero potuti essere i danni ambientali causati dall'introduzione di questi carnivori alieni generalisti, ha portato ad una drastica diminuzione delle popolazioni di uccelli autoctoni, considerando che la Nuova Zelanda, in precedenza, non presentava mammiferi carnivori.

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