STORIA ROMANA E MEDIOEVALE DELLA GRECIA
Articolo riassuntivo della storia romana e medioevale greca; necessaria per passare parlare della rinascita greca del 1800.
DA UN DOMINATORE AD UN ALTRO
LA GRECIA IMPERIALE
Dopo essere diventata un protettorato, la Grecia conobbe un periodo di assestamento economico e politico.
Roma tentò di non essere troppo invasiva nei loro confronti e cercò una sorta di dialogo culturale tra le due civiltà.
La situazione tuttavia mutò radicalmente quando le varie poleis greche iniziarono a pagare tributi, creando un sistema simile a quello ateniese durante il suo imperialismo.
Sebbene economicamente suddite, ebbero un ruolo importantissimo nella storia della Roma repubblicana e di quella imperiale.
Considerata come culla della civiltà, da essa presero moltissimi spunti come l'architettura e "importarono" autori come Plutarco, Polibio e Dionigi di Alicarnasso.
Dal piano di vista culturale, la Grecia travolse la penisola italica e tutti i domini romani.
Così passò da zona di confine con l'Oriente a parte centrale del sistema romano e ciò lo dimostra come grandi personaggi (esempio famoso Cicerone) passassero molto tempo in questa zona.
Questa vicinanza portò anche ad una rinascita economica che permise alla Grecia di svilupparsi per tutta l'età imperiale.
Ovviamente fu anche una zona militare perché vicina al confine con la Tracia e utile porto intermedio con la Siria e l'Egitto.
Nella tarda Repubblica è impossibile non citare la battaglia di Durazzo e di Farsalo dove i generali Cesare e Pompeo si contesero Roma e i suoi domini.
Anni dopo sarà scenario della battaglia tra Augusto e gli assassini di Cesare che, dopo aver perso a Modena, tentarono di fuggire in Egitto.
Con Traiano abbiamo la costruzione del valico per arginare i barbari lungo il Danubio e poi la preparazione alla guerra che porterà all'annessione della Tracia.
La Grecia però segnò anche la fine dell'unità dell'Impero e della nascita della potenza Bizantina.
Con la parte Occidentale vicina al collasso, i barbari entravano e razziavano le città imperiali con molta facilità.
La Grecia purtroppo venne più volte devastata dagli Ostrogoti con i romani che vennero sonoramente sconfitti ad Adrianopoli nel 378.
Senza un reale nemico in grado di bloccarli, varie tribù iniziarono a stanziarsi stabilmente dentro i limes dell'Impero fino a causarne il collasso politico.
LA GRECIA BIZANTINA
Sebbene la caduta dell'Impero Romano d'Occidente mise in crisi anche l'Oriente, per la Grecia non rappresentò il fondo.
Per decenni abbiamo avuto situazioni instabili e dominazioni straniere da parte dei popoli balcanici di origine slava.
La riscossa partì con la stabilizzazione dell'Impero Bizantino e la ripresa economica interna.
Innanzitutto si riuscì a bloccare le invasioni periodiche delle varie tribù e poi a creare una sorta di confine sul Danubio, permettendo di avanzare lentamente nella penisola alla ricerca di gruppi nemici.
Liberata la Grecia, le varie città tornarono a rinascere sotto tutti i punti di vista, permettendo anche ad incursioni bizantine in Sud Italia.
Con la nascita degli Stati Europei, l'economia nel Mediterraneo tornò a fiorire, seppur limitata alle coste.
Il sistema bizantino giovò moltissimo dei porti greci e dei loro collegamenti con le neo potenze navali ed economiche come Venezia e Genova, permettendo così di riavvicinarsi anche alla politica europea.
Da questi tratti puramente economici però riusciamo a ricavarne anche degli indizzi sulla sua rinata arte.
È il caso della cultura bizantina, ormai fortemente influenzata da quella greca, che si diffonde nel Sud Italia ma anche a Venezia dove troviamo mosaici di San Marco.
Inoltre abbiamo ritrovamenti presso il Principato di Kiev, sinonimo che le attività culturali hanno aperto molte porte all'Impero Romano.
LA DOMINAZIONE ARABA
Nel 1204 troviamo l'Impero Bizantino ormai privato di molte terre dell'Asia Minore ma con un controllo saldo sulla Grecia e le isole dell'Egeo.
Dall'altra parte però le potenze europee stavano organizzando la quarta crociata da mandare in Terra Santa per liberare Gerusalemme dai domini arabi.
Per vari motivi (religiosi ed economici, ricordando che era una terra di fede ortodossa e che Venezia voleva rientrare dei debiti a causa dei mancati pagamenti per l'allestimento della flotta), le navi veneziane arrivarono prima a Zara e poi a Durazzo.
La manovra marittima dei veneziani permise di arrivare fino allo stretto dove dovettero momentaneamente fermarsi per permettere ai cavalieri crociati di abbattere le difese bizantine (la famosa catena del Corno d'Oro).
Tra cospirazioni dinastiche e ribellioni, si susseguirono molti "imperatori" ma nessuno di essi riuscì a mantenere i crociati fuori dalla città che più volte venne bruciata e depredata.
La fine delle ostilità si avrà solamente con la costituzione dell'Impero Latino, nato dalle ceneri di quello Bizantino, e che durerà solo 57 anni.
Se molte terre rimasero ai crociati, alcune zone della Grecia e l'isola di Creta invece passarono sotto dominazione veneziana.
Iniziò nuovamente un periodo di instabilità dovuto alle tensioni tra i Paesi Europei e l'arrivo degli arabi che, a piccoli passi, stavano costituendo il grande Impero Ottomano (chiamato anche Sublime Porta).
Dopo il ritorno dei Bizantini però la situazione era ormai vicina al collasso in quanto arabi e veneziani occupavano gran parte delle vecchie ricchezze dell'Impero.
Lo Stato Bizantino continuò a vivere ma sapendo che presto sarebbe arrivata la grande armata ottomana a bussare alle porte.
Infatti nel 1384 Murad I, sultano ottomano, varcò l'Ellesponto e prese la Grecia ad eccezione della Morea.
La situazione precipitò ben presto e i domini nemici iniziavano a formare una sorta di bolla intorno alla capitale.
Restata praticamente isolata, tranne che per mare, Maometto II dispose l'assedio delle mura teodosiane durante il 1453.
Grazie alla superiorità numerica e tecnologica, ben presto le armate nemiche entrarono in città, costringendo Costantino XI il Paleologo ad ammettere la caduta di Costantinopoli.
La morsa ottomana si fece subito pesante nei nuovi domini dove i contadini erano obbligati a giurare fedeltà al sultano ed a convertirsi.
Tra paradossali realtà, troviamo una Grecia in ripresa ma che pagava, sul piano culturale/religioso, una certa sottomissione rispetto alla nuova cultura mediorientale.