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STORIA DELLA GRECIA CLASSICA

2019-12-31 14:25:35

Articolo dove parliamo del cambiamento politico greco e dell'ingresso in scena della Macedonia.

L'ARRIVO DELLA MACEDONIA

Dalla fine dell'equilibrio politico tra le varie poleis, si avrà un susseguirsi di eventi che porteranno alla rovina le piccole città greche.

Dalla fine dei piani egemoni di Tebe in Grecia centrale, un altro personaggio fa la sua comparsa.
Giasone di Fere, già conosciuto per il suo intervento nella guerra tra Sparta e Tebe, era un tiranno che riuscì a ragruppare sotto di sè quasi tutta la Tessaglia.
Valorizzò l'economia della zona (sempre stata in secondo piano) ed a creare un potente esercito.
Il suo obiettivo era quello di porsi al posto di Sparta, facendosi egemone in Grecia per poi puntare alla Persia.
I suoi primi passi per la realizzazione di questo progetto furono la conquista di Eraclea Trachinia e poi rivendicò il controllo dell'Anfizionia delfico-pilaica.
Il suo regno però finì qui, in  quanto fu assassinato per paura del suo potere.

Questo personaggio, seppur brevemente, dimostrò quanto fosse fragile lo scacchiere greco e sarà a tutti gli effetti il percursore di Filippo II.
Dopo Giasone, presero il potere i fratelli Polidoro e Polifrone ma che finiro entrambi assassinati a loro volta.
Toccò quindi ad Alessandro, nipote di Giasone, portando avanti il suo progetto di espansione.
Tuttavia gli Alevadi, in pericolo dalla potenza della poleis di Fere, cercarono aiuto in Macedonia al sovrano Alessandro II.
Questi, a causa di problemi interni e di guerre contro gli Illiri, dovettero rifiutare.
Allora si rivolsero ai Tebani che organizzarono una spedizione militare in Tessaglia.

Nel 369 Pelopida, cercando un campo differente dal Peloponneso ormai in mano a Epaminonda,  scese a patti con Alessandro di Fere, facendolo ritirare dalle città di tessaliche.
Poi intervenne anche in Macedonia per aiutare Alessandro II a sconfiggere i suoi nemici interni che ne insidiavano il trono.
Così facendo ristabilì l'influenza tebana in Macedonia e portò a Tebe, come ostaggio, Filippo.

L'anno successivo, il 368, si ha un nuovo intervento da parte di Tebe in Tessaglia.
Le città tessaliche avevano accusato Alessandro di Fere di formentare la divisione nelle fazioni cittadine portando il caos.
I tebani, incerti su una spedizione militare, inviarono Pelopida con una commissione.
Egli però venne arrestato a Farsalo dalle forze di Fere.
Nel frattempo Alessandro II venne ucciso e la Macedoni acadde nella guerra civile.
Al suo posto venne nominato reggente Tolomeo di Aloro, assassino del precedente sovrano, in nome di Perdicca e Filippo.

Nel 367 si avrà una terza spedizione.
Epaminonda, rieletto beotarca, spostò il suo obiettivo su Alessandro di Fere.
Egli riuscì a liberare il suo collega Pelopida e di promuovere il suo progetto di Stato Federale.

LA PACE DI SUSA

Sempre nel 367, Sparta inviò una ambasceria a Susa per ottenere dalla Persia un sostegno politico e finanziario.
I Tebani, consapevoli del rischio di una mossa del genere, inviarono a loro volta una spedizione diplomatica.
Essi, così facendo, si fece promotori della pace comune, come in passato avevano fatto Sparte ed Atene.
Inoltre volevano vedersi riconosciuti i successi ottenuti in Grecia.
L'egemonia, o meglio il tentativo, fallì in quanto le richieste avanzate dai Tebani non furono retificate in Grecia ma diede un grande impulso a livello diplomatico.
Questo nuovo impulso portò la Persia a finanziare i Tebani nella costruzione di una flotta di 100 navi per contrastare quella ateniese.
Così nel 364 la nuova flotta potè sottrarre potere ad Atene ed a provocare ribellioni in alcune aree.
Inoltre portò città come Bisanzio, Chio, Rodi e Cos a firmare accordi con Tebe.

Nel 366 la terza spedizione nel Peloponneso portò alla creazione di uno stato federale degli Achei e, con l'uso della forza, ne diede uno stampo democratico .
Questo però portò gli Arcadi a firmare, in un secondo momento, una alleanza diffensiva con Atene.

Il 336 fu anche un anno di preparazione per un nuovo tentativo di entrare in Tessaglia.
Tebe infatti voleva prendere possesso della Anfizionia, restituendole la funzione di tribunale internazionale.
Ovviamente volevano sfruttare questa cosa a loro favore facendo accusare Sparta per isolarla politicamente.
Così decise di affrontare Alessandro di Fere in battaglia.
A Cinoscefale ci fu lo scontro che vide vincitore Pelopida ma che sfortunatamente morì.
La vittoria tuttavia portò Alessandro a ridurre il suo potere alla sola Fere.
Seppur vicino alla realizzazione del progetto di una Tessaglia unita, si preferì la creazione di due zone divise e in lotta tra loro.

Tebe, dopo la vittoria in Tessaglia, tornò ad occuparsi del Peloponneso con Epaminonda.
Nel 362 scese a combattere chiamato dalla Lega Arcadica in difficoltà contro Sparta e Elei.
Questa debolezza della Lega portò Mantidea, ora filospartana, a schierarsi apertamente con Sparta.
Così si giunse alla battaglia di Mantidea dove Tebe e la Lega Arcadica vinsero ma perdendo Epaminonda.

Con questa vittoria, iniziò un decadimento politico di Tebe che perderà la sua egemonia in Grecia.

LA MACEDONIA DI FILIPPO II

Prima di Filippo II , la Macedonia era una terra periferica alle vicende greche e non ebbe grande importanza.
Questa terra era suddivisa in dinastie locali e deboli, con una politica comune praticamente inesistente.
Solo Alessandro I, detto Il Filelleno, riuscì ad unificarla, ricevendo onori da Atene.
Così questa regione divenne una federazione di popoli guidati da un Re omerico (aveva funzioni religiose, militari e politiche).
Tuttavia la poligamia rendeva lo stato instabile e sempre con più contendenti al trono.
Dopo un susseguirisi di regnanti che potenziarono l'esercito e che investirono in opere pubbliche, la Macedonia si poteva definire come una buona potenza politica.

Quando Filippo II salì al trono però la situazione ai confini non era calma.
Da una parte la pressione di Illiri e dall'altre dei Peoni e Traci ne minavano la pace.
Dopo aver pagato Traci e Peoni, riuscì ad ottenere l'aiuto di Argeo per contrastare gli ateniesi ad Anfiboli che divenne un centro importante per queste due realtà politiche.
Inoltre rimodellò l'esercito su stampo tebano anche se con l'aggiunta di nuove armi come le sarisse (divennero famosissime con Alessandro Magno).
Con questa nuova ondata di evoluzione, Filippo II sconfisse gli Illiri e sposò la principessa epirota Olimpiade.
Anche la presenza di Atene non venne vista di buon grado e così decise di organizzare una guerra per la liberazione dei territori lungo la costa.
Nel 357 Filippo attaccò e sottomise Anfiboli.
Questa nuova città permise alla Macedonia di accedere alle miniere d'oro di Pangeo, portando nuovo slancio all'economia ed alla diffusione della moneta, chiamata appunto il filippo.
Nel 356 avanzò e prese Pidna e Pontidea, ceduta successivamente ai Calcidesi per ottenere una alleanza.
Atene nel frattempo venne sconfitta a Chio nella guerra degli alleati.
Negli anni successivi Filippo II conquistò anche: Abdera, Maronea e Metone.
Così si creò una zona sicura per i macedoni e uno sbocco sul mare per avviare commerci con i greci.

Rappresentazione delle prime falangi macedoni su stampo tebano con leggere differenze.

Innazitutto la visto e lunga lancia che le farà conoscere in futuro in tutto il mondo.