
STORIA DELLA GRECIA CLASSICA
Articolo dove si discute dell'imperialismo spartano, delle sue contraddizioni e della sua caduta.

IL QUARTO SECOLO
Dopo la caduta di Atene, Sparta iniziò il suo periodo di controllo sullaGrecia.
La forza peloponnesiaca tuttavia non seppe consalidarsi in qualcosa di concreto.
Innanzitutto bisogna dire che quella di Sparta sarà una egemonia destabilizzante.
Fin da subito la politica fu quella di creare governi filospartani nelle varie poleis ma, con la conquista di quasi tutta la Grecia, questo non era un sistema abbastanza forte.
Per solificare il suo potere, fece cambiare gli accordi e si passò da alleanze bilaterali ad allenaze offensive-difensive che privavano le poleis dell'indipendenza politica.
L'imperialismo ateniese quindi tornò sotto nuova forma e con maggiore accanimento.
Sparta obbligò le città ad avere: delle guarnigioni comandate da capo spartani detti Armosti, pagare dei tributi e adottare delle decarchie(oligarchie composte da 10 uomini).
Queste politiche contrarie alle tradizioni spartane crearono delle sperequazioni di prestigio e di ricchezza nella popolazione.
Inoltre Sparta dovette, per la prima volta nella sua storia, battere moneta ad uso pubblico e non privato.
Questo è dovuto principalmente per le immense ricchezze che Lisandro portava e per i grandi flussi che giungevano nella poleis a guerra terminata.
Questo permise a Sparta di gestire la sua nuova posizione di egemone, creando però malumori a causa del precario equilibrio sociale.
Il primo problema politico fu Atene, acerrima rivale ora ridotta a semplice sottomessa.
Qua venne instaurato un governo leggermente differente.
Invece che da 10, la città sarà governata da ben 30 persone fedeli a Sparta.
Passerà alla storia con il governo dei Trenta e avrà una fine disastrosa per la politica della poleis pelopennesiaca.
Dopo aver riottenuto la sua "indipendenza" politica facendo abolire il tirannico governo oligarca, Atene turbò lo scenario politico della Grecia.
Basti pensare che riuscì a riorganizzarsi e riprese ad essere una florida città portuale.
Il nuovo governo riuscì a rinsaldare la democrazia e ad allargarla.
LA NASCITA DELLE TERZE FORZE
In giallo ho evidenziato le città più importanti in questo conflitto.
Sparta ed Atene ormai sono le costanti.
Tebe, Argo e Corinto sono attualmente i nuovi nemici.
Per "terze forze" si indicano le poleis, esclusa Atene, che prenderanno rilevanza politica riuscendo a sfidare l'egemonia di Sparta.
Questo fenomeno è nato dal sistema imperialistico spartano che Lisandro fondò.
Si trattava principalmente di malcontento che serpeggiava tra i vecchi alleati di Sparta.
In più torna la Persia che, per fronteggiare il pericolo greco, capì che doveva creare delle geurre intestine.
Così, con molto denaro, indusse Tebe, Corinto, Argo ed Atene a sfidare Sparta.
Questo scaturì, nel 395, nella guerra beotica tra Focesi e Locresi.
Una trappola politica e militare nacque comunque da un sentimento di odio verso Sparta e sul suo immenso potere.
La situazione sfuggì di mano quando Lisandro, a capo di alcune truppe spartane, doveva affrontare Tebe.
Il Re Pausania, temendo il potere del generale spartano, sfruttò la situazione per eliminarlo.
Lisandro, convinto di riceve i tanto attesi rinforzi, si gettò in battaglia ma venne sconfitto ed ucciso nel 395 ad Aliarto.
Pausania non poté far altro che firmare una tregua e, al suo rientro in patria, venne eliminato dalla scena politica.
LA GUERRA CORINZIA
Questi nuovi ribelli formarono una sorta di alleanza antispartana con sede politica a Corinto.
La guerra fu lunga e sempre in bilico.
Infatti abbiamo vittorie spartane (Nemea e Coronea) ma anche disastrose sconfitte (Cnidò).
Era una situazione instabile politicamente e la Persia, sempre in attesa di un momento buono per riprendere il controllo sulle poleis greche in Asia Minore, entrava nelle decisioni politiche delle varie città.
Nel 392, le difficoltà di fronteggiare sia su mare sia su terra più eserciti, portarono Sparta a cercare un accordo per togliere gli aiuti persiani ad Atene e ai ribelli.
Seppur Sparta propose di riconoscere il dominio spartano fino alle coste dell'Egeo (cosa che costerà parecchio a livello politico ai peloponnesiaci), la Persia fu convinta a desistere ed a continuare il conflitto.
Nel 391 Sparta interruppe (momentaneamente) i rapporti con gli asiatici e tornò ad operare in Asia Minore.
LA PACE COMUNE DEL 387
La svolta decisiva nel conflitto avvenne nel 388 quando il satropo Tiribazo tornò a Sardi.
Questo permise allo spartano Antalcida di portare a termine una serie di manovre diplomatiche per obbligare i nemici greci a scendere a patti.
Questa pace, famosa come "pace del Re", era una pace comune retta dal principio di autonomia che rendeva possibile la convivenza tra poleis.
In tutto questo la Persia diventò "giudice" di questo equilibri e suo garante, prendendo le città greche d'Asia sotto la sua influenza.
Questo portò allo scioglimento di qualsiasi lega o alleanza (eccetto quella peloponnesiaca).
Ovviamente la soluzione portò la Grecia ad una divisione interna e a guadagnarci fu la Persia.
Tuttavia questo equilibri cadde nel 382 quando Sparta, per motivi ancora non accertati, prese la città di Cadme, roccaforte di Tebe.
Nel 379 Tebe si ribellò e riuscì ad espellere gli spartani dalla città.
I cittadini costituirono un governo democratico e rifecero la Lega Beotica, chiedendo aiuto anche ad Atene.
Con questo processo Sparta perse prestigio politico a discapito della sua nemesi e inoltre perse anche Cadmea.
Atene, sfruttando la scia di vittorie, ricostituì la Lega Navale.
LA SECONDA LEGA ATENIESE
Questa nuova lega, sempre antispartana, ebbe un successo enorme e riuscì a comprendere ben 75 membri.
Nessun obbligo di tributo e la garanzia di mantenersi autonomi permisero l'allargamento della cerchia degli alleati e la rinascita di Atene sulla scena politica.
Si formò così una solida area di commerci come mancava ormai da tempo.
Atene però commise un grave errore nel 370 quando firmò una alleanza con Sparta.
Vero che questo mise fine all'imperialismo spartano ma è anche vero che svuotò la lega navale del suo significato politico.
Iniziarono dunque le prime ribellioni che sfociarono nel 357 nella "guerra degli alleati".
Chio, Rodi, Cos e Bisanzio riuscirono a battere più volte Atene come a Chio(356) e ad Embata(355).
La fine della guerra venne retificata nel 355 con la secessione di questi ribelli.
Portò dunque l'indebolimento della Lega Navale per poi venir sciolta ufficialmente nel 338.
Raffigurazione di una trireme, rappresenta la potenza navale dei greci tra cui Atene era la regina.