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STORIA DELLA GRECIA ARCAICA

2019-11-01 14:12:45

Articolo descrittivo del periodo tardo arcaico della Grecia, con piccoli riassunti delle varie zona.

LA GRECIA TARDO-ARCAICA

IL CAMBIAMENTO NEL SISTEMA DELLE POLEIS

Come ci è già apparso, negli scorsi articoli, il sistema greco era basato su miriadi di poleis indipendenti l'una con l'altra e che erano in continuo dialogo grazie alle rotte commerciali e diplomatiche.
Abbiamo anche visto che sono nate, principalmente nel V secolo, anche alleanze militari.
Il significato di egemone era indicativo di una città che, concordatamente a tutti i membri, era a capo dell'unione ma che non aveva nessun potere nella politica estera dei singoli.
Per questo le varie poleis avevano mantenuto una certa libertà.
Tuttavia, col tempo e con i vari pericoli, il ruolo di egemone era cambiato.
Non era solo una città che decideva la politica dell'intera unione ma era favorita anche da un sistema imparziale per la suddivisione del bottino di guerra.
Per esempio, nella Lega Peloponnesiaca, Sparta aveva il ruolo di egemone e riusciva a governare incontrastata perché, nelle poleis più piccole, riusciva ad imporre un suo governo oligarca.
Anche Atene sfrutterà pesantemente i suoi "alleati".
A differenza di Sparta, essa imporrà pesanti tributi, creando un sistema di sfruttamento economico.

I GRECI D'ASIA

Anche in Asia, dal VI secolo,avevano preso importanza diverse poleis famose tra cui Mileto.
La zona era comunque suddivisibile per base linguistica.
Le tre macro zone erano:
-Eolide, appartenenti al ceppo linguistico della Tessaglia e della Boezia;
-Ionia, appartenenti al ceppo dell'Attica e della Eubea;
-Doride, appartenenti al ceppo dorico.

Nel VII secolo, tuttavia, queste realtà avevano subito l'attacco del Re Gige di Lidia.
Seppur resistettero, la zona mantenne comunque una certa pericolosità per i greci.
Infatti all'inizio del VI secolo, dopo aver subito anche un attacco dei barbari Cimmeri, fu il Re lidio Aliatte ad invaderle.
Questa volta però le città caddero una ad una sotto il suo dominio.
Non fu un momento negativo come si potrebbe pensare.
Grazie all'occupazione delle poleis, che comunque mantenevano una cert indipendenza, si ha una importante interazione culturale tra Lidi e Greci.
La situazione di crescita così potè continuare.

Nel 546 però l'assetto politico e geografico dell'Asia Minore mutò molto velocemente.
Ciro Il Grande, re persiano, sconfisse i Lidi ed occupò Sardi.
Neppure le varie alleanze delle poleis asiatiche riuscirono a fermare la sua avanzata anche perché molte altre realtà cittadine favorirono l'arrivo dei persiani.
Il Grande Re introdusse queste città in una sorta di zona intermezza tra Grecia e domini persiani.
Le poleis però non rimasero indipendenti ma a capo di esse vennero messi diversi tiranni che facevano le veci di Ciro.
Da grandi porti si ridussero a piccole città in quanto, per arrivare nel Mar Nero, vennero spostate le rotte commerciali.
La situazione peggiorò fino al 499 quando Dario I dovette affrontare la rivolta ionica.

LA MACEDONIA

Nella figura si può vedere la zona verde che rappresenta l'area di espansione della Macedonia.



Un'altra zona da tener d'occhio è la zona a Nord della Tessaglia.
Prima di diventare uno stato, la Macedonia era una confederazione poco coesa di tribù.
Solo nel VII secolo, grazie alla famiglia dei Macedoni, venne unificata l'area e la capitale divenne Ege.
Con Aminta I e Alessandro I (496-454) si ebbe la prima fase di espansione verso oriente, fino al fiume Strimone, e verso sud, fino al monte Olimpo.
Tuttavia, seppur uniti, la discendenza al trono non era sempre facile e questo rendeva la situazione molto fragile.

Parallelamente con l'evoluzione di Sparta e Atene, la Grecia ha varie zone che compongono un quadro geo-politico abbastanza fragile.
Questa fragilità porterà, nel futuro, alla famosa prima invasione dei persiani.